A Novara presentato il progetto “Peer Therapy” per gli adolescenti con diabete di tipo 1

A cura di Fabio Braga, imprenditore con diabete tipo 1, #pedalidizucchero #amataglice

A cura del dott. Ciro Pignatiello e della d.ssa Roberta Ricotti, Divisione di Pediatria, Dipartimento di Scienze della Salute, Università di Novara.

“La “Peer Therapy” come strategia di promozione della salute” ha affermato il dr. Pignatiello “rappresenta oggi uno dei percorsi più interessanti ed efficaci nella prevenzione dei comportamenti a rischio ed è un efficace modello di lavoro con gli adolescenti per lo sviluppo di reali processi di autonomia ed empowerment personale”. Questo approccio prevede di lavorare sul cambiamento degli stili di vita individuali e sull’identificazione di strumenti e strategie utili a rafforzare nei soggetti la motivazione al cambiamento, coniugando il naturale protagonismo adolescenziale con la competenza degli adulti che li seguono.

 

Educazione all’autogestione e ruolo attivo sono fondamentali per la persona con diabete

Al momento della diagnosi, le persone affette da diabete devono essere educate all’autogestione della malattia. L’educazione deve tener conto del vissuto della persona, del suo stile di vita e della sua personale motivazione al cambiamento e deve essere mantenuta nel tempo per rendere più efficace la cura. L’educazione all’autogestione va garantita all’interno del Team Diabetologico da parte delle diverse figure professionali che vi partecipano (medico, infermiere, dietista, psicologo) che hanno una competenza qualificata sulla base di una formazione professionale continua all’attività educativa.

Per rendere la cura più efficace, le persone con diabete devono, quindi, assumere un ruolo attivo nel piano di cura, formulato come un’alleanza terapeutica personalizzata tra il paziente, la sua famiglia e i membri del team diabetologico. Questo vale per tutti i pazienti con diabete ma in particolar modo nel caso di bambini e adolescenti con diabete di tipo 1 che dovranno gestire la malattia per tutta la vita.

A sottolineare l’importanza di queste raccomandazioni sono i più recenti Standard Italiani per la Cura del Diabete Mellito 2016, che rappresentano le linee guida italiane per tutte le figure professionali che operano nell’area diabete, elaborate ed aggiornate di recente dalla Società Italiana di Diabetologia (SID) e dall’Associazione dei Medici Diabetologi (AMD), le due istituzioni di riferimento dal punto di vista clinico-scientifico della Diabetologia Italiana.

Il circolo virtuoso

Proprio per garantire ai piccoli/giovani pazienti un’adeguata educazione all’autogestione del diabete come richiesto dai più recenti Standard Italiani per la cura del diabete AMD/SID, la Diabetologia Pediatrica di Novara si sta impegnando in quello che definisce come il suo “Circolo Virtuoso” che prevede il coinvolgimento di più figure professionali: i medici che si impegnano nella proposta della terapia più adeguata e dell’educazione dei giovani pazienti con diabete di tipo 1, la dietista per gli aspetti nutrizionali e lo psicologo per quello che riguarda la salvaguardia della salute emotiva. Nell’arco dell’anno vengono organizzate numerose occasioni di condivisione tra il Team e i piccoli/giovani pazienti con DT1 e le loro famiglie da cui si portano a casa numerosi messaggi educativi. Queste occasioni vengono organizzate in piccoli gruppi, seguendo quanto raccomandato sempre dagli Standard per la cura del diabete AMD/SID in quanto è stato ampiamente documentato che l’apprendimento all’autogestione è più efficace quando pianificato tra pari e in un ambiente predisposto, più accogliente di quanto non accada in un ambulatorio medico. Provate a pensare a come si insegna a un bambino ad andare in bicicletta.” suggerisce la d.ssa Roberta Ricotti “Gli si consegna un dèpliant da studiare? Certamente no! Gli si sta vicino, pronti ad intervenire se è incerto o se cade… e cadere è normale, ma il genitore sarà pronto a gestire questo processo di apprendimento! E il bambino sarà più sicuro sapendo di poter contare sul genitore.”
Probabilmente nella gestione del diabete di tipo 1” continua la d.ssa Ricotti “noi del Team diabetologico, davvero dobbiamo calarci nella dimensione dei nostri bambini e delle loro famiglie, stare accanto a loro, quindi non solo essere presenti in un’attività ambulatoriale ma anche in parallelo attivare un percorso di sostegno per rimanere a loro vicino e passare dei messaggi educativi in continuo. Con questo background di informazioni a questo punto è lecito chiedersi: come possiamo migliorarci? Di quali strumenti noi possiamo disporre per mettere in atto le raccomandazioni illustrate in precedenza degli Standard Italiani per la cura del diabete mellito AMD/SID?” Ed è qui che entra in gioco la Peer Education, illustrata dal dr. Ciro Pignatello, psicologo del team della Diabetologia Pediatrica di Novara nel corso dell’ incontro del 17 dicembre presso l’Aula Magna dell’Ospedale Maggiore di Novara.

Che cos’è la Peer Education

La “Peer education” (letteralmente “educazione tra pari“, secondo alcuni autori, più correttamente “prevenzione tra pari” intesa come prevenzione dei comportamenti a rischio per la propria salute) prevede che una persona opportunamente formata (educatore paritario) intraprenda attività formative con altre persone sue pari. Questo metodo, particolarmente innovativo e di comprovata efficacia, mira a potenziare nei pari le conoscenze, gli atteggiamenti, le competenze che consentono di compiere delle scelte responsabili e maggiormente consapevoli riguardo alla propria salute. La “Peer education” ha dunque la finalità di ampliare il ventaglio di strumenti di cui una persona dispone, favorendo lo sviluppo di un pensiero autocritico sui propri comportamenti che possano migliorare la qualità della vita da un lato o rappresentare un ostacolo al proprio benessere fisico, psicologico e sociale, dall’altro. L’obiettivo principale è quello di indurre a modificare gli stili di vita meno congrui soprattutto in relazione alla presenza del diabete di tipo 1.

Il metodo della “Peer Education” favorisce processi ed azioni di responsabilizzazione e soprattutto di consapevolezza delle proprie possibilità nel singolo, nel gruppo di cui fa parte il singolo, e per ricaduta nella comunità intesa come famiglia o gruppo allargato che ruota intorno a ciascun giovane.

La chiave del successo della “Peer Education” applicata nell’ambito del diabete di tipo 1 dell’adolescente, sta nel favorire l’incontro tra due mondi, spesso lontani: quello dei giovani (e della loro imprescindibile esigenza di protagonismo) e quello degli adulti, due mondi che non sono sempre in grado di interagire, dialogare e/o comunicare in maniera efficace.

La “Peer Therapy” per ragazzi con diabete di tipo 1 e loro famiglie

L’originale progetto, promosso da Agd Novara e ideato dal Team della Diabetologia Pediatrica di Novara, intende tradurre la “Peer Education” in “Peer Therapy” ovvero creare un’occasione formativa volta a suscitare una nuova energia, una nuova sintonia che stimoli l’attivazione emozionale e favorisca l’apertura a nuove esperienze, nuovi modi di comunicare, nuovi interessi tra i ragazzi e le famiglie “alla pari”, in modo che entrambe le parti ne possano trarre vantaggio per la gestione del diabete di tipo 1.
Il ruolo degli operatori sanitari mira al raggiungimento, da parte dei giovani pazienti con DT1, di una migliore e radicata autonomia nella capacità di autogestione quotidiana del proprio diabete attraverso l’utilizzo di questi nuovi strumenti educativi. “Attualmente si sta lavorando al progetto, a più livelli, e insieme” afferma il dr. Pignatielloe nella slide sottostante potete vedere un’ anteprima dello strumento, particolarmente innovativo, che andremo ad utilizzare con i nostri ragazzi, le loro famiglie e l’Associazione Agd Novara. Ci si impegna a lavorare insieme e non è sempre facile perché ognuno insegue la propria parte ma solo nel gruppo si riescono ad ottenere i migliori risultati per i nostri ragazzi. La massima di Einstein ben riassume il nostro intento: “La vita è come andare in bicicletta. Se vuoi stare in equilibrio, devi muoverti!

Per maggiori informazioni sul progetto, basta telefonare o scrivere in Agd Novara: Tel 3357669321 /agdnovara@gmail.com o consultare il sito dell’associazione.

Fonti

Standard Italiani per la Cura del Diabete Mellito, 2016

Studio “Camillo Ricordi” e altro – Evento programmatico della Diabetologia Pediatrica per l’anno 2017; Novara, Ospedale Maggiore, sabato 17 dicembre 2016

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