Carenza di vitamina D: sorvegliata speciale per osteoporosi, artrosi e sarcopenia

Carenza di vitamina D: sorvegliata speciale per osteoporosi, artrosi e sarcopenia

Dal 5 al 7 ottobre 2017, si è tenuto a Napoli il VI Congresso di ASON, l’Associazione rappresentativa di specialisti ortopedici, fisiatri e reumatologi operanti sul territorio. Quest’anno, focus sulla mancanza ormai epidemica di vitamina D che, oltre alle patologie osteoarticolari, si associa sempre più spesso anche a diabete di tipo 2, sclerosi multipla e demenza senile.
Il 65-75% delle donne in post-menopausa e 6 bambini su 10 presentano ipovitaminosi D. Esposizione solare in orari ben precisi e supplementazione alimentare le due leve essenziali della terapia, indipendentemente dall’età dei pazienti. Dagli specialisti ASON le 5 regole d’oro contro l’osteoporosi nell’anziano.

Le malattie muscolo-scheletriche croniche dell’anziano quali osteoporosi, artrosi e sarcopenia sono state al centro della VI edizione del Congresso ASON. Dal 5 al 7 ottobre oltre 600 ortopedici, reumatologi e fisiatri si sono dati appuntamento a Napoli presso l’Hotel Excelsior, per fare il punto sulle problematiche emergenti in ambito osteoarticolare, attraverso il punto di vista dello specialista ambulatoriale: indispensabile anello di raccordo nell’integrazione ospedale-territorio, chiamato a fornire risposte adeguate al bisogno di salute dei cittadini, razionalizzando al contempo le risorse economiche del SSN.

Focus sulla carenza di Vitamina D

Tra gli ospiti di prestigio del Congresso ASON, il professor Michael Holick, endocrinologo dell’Università di Boston, che ha dedicato un focus specifico alla carenza di vitamina D, ormai epidemica nel mondo occidentale, non solo negli anziani ma spesso anche nei giovani e negli adulti. Diversi studi riportano che la percentuale di donne in post-menopausa con mancanza di vitamina D è variabile tra il 65 e il 75% mentre, secondo le ultime statistiche, ben 6 bambini su 10 ne sono carenti, chi in forma lieve e chi in maniera più seria. “L’ipovitaminosi D si manifesta con il rachitismo in età infantile, con dolori ossei nelle fasi di crescita degli adolescenti e con dolori muscolari e fratture da fragilità negli anziani, anticipa il dr. Sergio Gigliotti, Presidente di ASON e del Congresso. “Numerosi studi del prof. Holick hanno evidenziato che la carenza di vitamina D è associata ad altre malattie quali il diabete di tipo 2, la sclerosi multipla e la demenza senile. Pertanto il mantenimento di un livello ottimale di questa vitamina nel sangue, attraverso l’esposizione solare in orari ben precisi e la costante supplementazione alimentare, è un obiettivo terapeutico che lo specialista territoriale deve porsi sempre, indipendentemente dall’età dei pazienti afferenti al suo ambulatorio”.

ASON: 5 regole d’oro per prevenire l’ipovitaminosi D

In particolare, contro l’osteoporosi nell’anziano, gli specialisti ASON ricordano quelle che devono essere le 5 regole d’oro da seguire:

  1. mantenere nel sangue valori normali di vitamina D (25 OH) (superiori a 30 ng/ml);
  2. assicurarsi un sufficiente apporto alimentare di calcio: 800-1000 mg al giorno;
  3. praticare 50 minuti di attività fisica aerobica di moderata intensità, per 3 volte a settimana;
  4. in primavera ed estate, esporsi per un’ora al giorno alla luce del sole, con gambe e braccia scoperte;
  5. sottoporsi, almeno una volta, a una valutazione strumentale del rischio di frattura.

La supplementazione nutrizionale, unita a un’adeguata attività fisica, è un presidio terapeutico indispensabile anche nella sarcopenia, malattia caratterizzata dalla perdita di massa e forza muscolare che espone il soggetto anziano a un deterioramento di alcune funzioni quali la stabilità posturale, l’autonomia deambulatoria, l’omeostasi degli zuccheri e il trofismo osseo: di queste tematiche ha parlato la dottoressa Debora Rasio, oncologa e nutrizionista dell’Università “La Sapienza” di Roma. “E’ difficile determinare la prevalenza esatta di questa patologia ma alcuni dati preliminari riferiti ad anziani che vivono nelle case di riposo indicano che il 70% degli uomini e il 35% delle donne presenta sarcopenia.”

Sull’anziano fragile si è concentrata la lettura del prof. Roberto Bernabei, geriatra dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma. L’Italia è, insieme al Giappone, il Paese più longevo al mondo”, continua Gigliotti. “Identificare e curare la fragilità, primo marker dell’invecchiamento, è pertanto una priorità di cui tutti i medici, specialmente se operanti sul territorio, devono tener conto”.

Il Congresso ha offerto importanti momenti di confronto tra specialisti provenienti da realtà regionali diverse. Attraverso sedute interattive tra relatori e uditorio su argomenti attuali come la terapia antalgica con i farmaci oppioidi, le terapie di ricalibrazione posturale e la diagnosi delle fratture osteoporotiche, il summit ha potuto fornire ai partecipanti utili indicazioni per la gestione dei pazienti affetti da alcune malattie osteoarticolari ad elevato impatto sociale.

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