Diabete nelle scuole: al via il progetto di gestione integrata per bambini e adolescenti con diabete

Al XX Congresso Nazionale SIEDP (Società Italiana di Endocrinologia e Diabetologia Pediatrica), in corso a Roma dal 25 al 27 novembre 2015, parte la fase operativa del progetto, con la riunione del Comitato esecutivo guidato da Paola Pisanti (Ministero Salute) e composto da esperti di SIEDP, Coordinamento tra Associazioni italiane di aiuto a bambini e giovani con diabete (AGDI) e Italian Barometer Diabetes Observatory (IBDO).

È partito il progetto operativo di gestione integrata per l’inserimento del bambino e dell’adolescente con diabete nella scuola a cura di Italian Barometer Diabetes Observatory (IBDO) Foundation, Coordinamento tra Associazioni italiane di aiuto a bambini e giovani con diabete (AGDI) e Società Italiana di Endocrinologia e Diabetologia Pediatrica (SIEDP).

La riunione di insediamento del Comitato esecutivo guidato da Paola Pisanti, Presidente della Commissione nazionale diabete del Ministero della Salute, si è svolta oggi al XX Congresso Nazionale SIEDP in corso a Roma.
Il progetto operativo prende vita dal “Documento strategico di intervento integrato per l’inserimento del bambino, adolescente e giovane con Diabete in contesti Scolastici, Educativi, Formativi al fine di tutelarne il diritto alla cura, alla salute, all’istruzione e alla migliore qualità di vita”, punto di riferimento per l’accoglienza e l’assistenza del bambino con diabete a scuola, presentato nel 2013 e redatto da AGDI Italia in collaborazione con Ministero della Salute e Ministero dell’Istruzione.

Nel documento strategico viene descritto in modo dettagliato il processo che dovrebbe essere attivato nel momento in cui un bambino con diabete giunge a scuola o, se già frequentante, nel momento in cui viene diagnosticata la malattia. Questo modello organizzativo si propone quale possibile risposta alla gestione del bambino-adolescente in ambito scolastico sia nelle situazioni ordinarie (somministrazione di insulina e controllo glicemico) sia in quelle di emergenza, definendo in ambedue i casi i soggetti coinvolti e i relativi compiti (chi fa che cosa).

“Le strategie in esso rappresentate sono il risultato finale del comune lavoro di riflessione e di confronto fra l’associazione di volontariato – AGDI – l’Istituzione ministeriale – Salute e Istruzione -, i referenti regionali, i referenti della scuola, la diabetologia pediatrica, la pediatria di libera scelta, e richiamano tutti gli interlocutori alla necessità di definire un piano condiviso di accoglienza per garantire le migliori condizioni, vicine quanto possibile alla ‘normalità’, e una permanenza in ambito scolastico, in condizione di sicurezza” dice Gianni Lamenza, Presidente AGDI Italia.

L’implementazione del modello presentato nel 2013

Attualmente il documento è stato recepito, attraverso atti formali, in alcune regioni quali Abruzzo, Umbria, Calabria e Sicilia. Prima di proporre l’implementazione del modello in modo estensivo bisogna verificarne però l’efficienza attraverso un progetto di monitoraggio, che si pone come principale obiettivo quello di analizzare sul campo la sua fattibilità e sostenibilità. Da qui la nascita del Comitato esecutivo presieduto da un coordinatore scientifico, Paola Pisanti, e composto da un totale di nove rappresentanti, suddivisi in numero uguale tra IBDO, AGDI, SIEDP.

“Il bambino con diabete e la sua famiglia affrontano numerose difficoltà nella vita di tutti i giorni, in particolare nell’ambiente scolastico” sostiene Mohamad Maghnie, Presidente SIEDP, “difficoltà non solo di tipo psicologico, che possono andare da sentimenti di diversità e condizioni di esclusione, ma anche di tipo pratico come la gestione della somministrazione di farmaci vitali e l’effettuazione dell’autocontrollo glicemico durante l’orario scolastico. Una scuola preparata ad affrontare queste situazioni permette al bambino una migliore e più serena gestione della malattia”.

L’integrazione e collaborazione tra i vari attori coinvolti ha un riscontro positivo non solo sulla gestione della malattia. Come ha commentato Paola Pisanti, quando venne presentato il documento, “la sostenibilità della sanità italiana dipenderà dal miglioramento della qualità e dalla capacità di effettiva erogazione e fruizione dei servizi di cura”, cioè le procedure diagnostiche, terapeutiche e assistenziali che vengono praticate sull’individuo che ha una malattia. Nel caso della gestione del bambino con diabete ciò si attua attraverso il coinvolgimento diretto, e in maniera integrata, delle figure del pediatria di libera scelta, del diabetologo pediatrico e della medicina del territorio in generale. Ma non solo, anche il paziente stesso, i familiari, le istituzioni scolastiche.
“Una gestione, quella integrata, fondamentale per poter affrontare e vincere la sfida posta dal diabete alla società e al sistema sanitario. Sfida che l’IBDO Foundation, quale think-tank permanente sul diabete, ha raccolto da tempo sostenendo e appoggiando pienamente iniziative come questa” spiega Renato Lauro, Presidente IBDO Foundation.

Reference

  • Comunicato stampa HealthCom Consulting 25 novembre 2015

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