Diabete tipo 1 ed emozioni: l’importanza dell’intelligenza emotiva

A cura di Ciro Pignatiello, psicologo

Una buona gestione del diabete, sapere che cosa bisogna fare, come farlo etc non può prescindere dalla nostra intelligenza emotiva, ovvero dalla nostra capacità individuale di gestire le nostre emozioni, dalla capacità di riconoscerle e canalizzarle in modo ottimale al fine di comprendere noi stessi e le nostre azioni e reazioni anche verso i nostri figli o le persone che ci stanno vicino. Sviluppare la nostra intelligenza emotiva ci consente di elaborare anche una malattia cronica come il diabete che al momento della diagnosi ci colpisce come un fulmine a ciel sereno.

Diabete tipo 1 ed emozioni: l’importanza dell’intelligenza emotiva

Ciro Pignatiello, psicologo, “Insight out…. per andare oltre”, AGD Novara, Trecate, 9 aprile 2016

“Riflettere sul ruolo e sui significati delle emozioni che proviamo, ci consente di comprende ciò che ci spinge ad agire e di servircene, invece di esserne dominati” afferma il dr. Ciro Pignatiello, psicologo, nel corso di un incontro di sensibilizzazione al diabete di tipo 1, organizzato da AGD Novara il 9 aprile 2016, a Trecate.
“Negare o reprimere le emozioni ci priva di segnali importanti e, di conseguenza, ci fa perdere il controllo delle nostre scelte.”

“Prestare attenzione alle nostre emozioni non significa declassare la razionalità e la logica ma significa non ignorare certi segnali che ci consentono di definire correttamente i nostri stati umorali e, a seconda dei casi, di esprimerli e incanalarli in modo consapevole, riuscendo così a prendere la decisione migliore.”
“Le persone che sono esageratamente razionali sviluppano una sordità cronica non solo nei confronti dei propri stati emotivi ma anche di quelli delle persone vicine, con conseguenze negative sulle relazioni sociali.” continua il dr.

Riflettiamo sul nostri stili educativi riferiti alle emozioni

Di fronte alle emozioni, alla loro espressione da parte di noi stessi e degli altri, noi adulti tendiamo ad adottare quattro stili di risposta emotiva, che derivano dalle nostre caratteristiche personali e dal nostro vissuto a partire già dall’infanzia:

  1. NONCURANTE
  2. CENSORE
  3. LASSISTA
  4. ALLENATORE

Il primo stile educativo: l’ADULTO NON CURANTE

L’adulto non curante si caratterizza per tutti o alcuni di questi comportamenti:

  • considera/tratta i sentimenti come poco rilevanti e minimizza le emozioni dei bambini/ragazzi;
  • vorrebbe che le emozioni negative scomparissero in fretta
  • utilizza spesso la distrazione per mettere a tacere le emozioni dei bambini/ragazzi
  • a volte a una scarsa consapevolezza delle proprie e altrui emozioni
  • a volte ha paura di perdere il controllo dal punto di vista emotivo e si concentra di più sul superamento che sulla comprensione
  • è convinto che il passare del tempo sia sufficiente a risolvere i problemi, almeno la maggior parte.

Qual è l’effetto sui bambini/ragazzi di uno stile educativo di questo genere?

I bambini e i ragazzi imparano a considerare i propri sentimenti come inadeguati e privi di valore. Potrebbero pensare “Ho qualcosa che non va” e potrebbero avere difficoltà a gestire le emozioni.

 

Il secondo stile educativo: l’ADULTO CENSORE

L’adulto censore si caratterizza per tutti o alcuni di questi comportamenti:

  • ricalca gran parte dei comportamenti dell’adulto non curante ma in modo più negativo
  • giudica e critica le manifestazioni emotive dei ragazzi
  • enfatizza la necessità di conformarsi a uno standard di comportamento
  • è convinto che le emozioni negative riflettano lati negativi /lati deboli del carattere
  • è convinto che le emozioni negative vengano utilizzate per manipolare gli altri
  • è preoccupato che i ragazzi rispondano all’autorità.

Qual è l’effetto sui bambini/ragazzi di uno stile educativo di questo genere?

I bambini e i ragazzi imparano a considerare i propri sentimenti come inadeguati e privi di valore. Potrebbero pensare “Ho qualcosa che non va” e potrebbero avere difficoltà a gestire le emozioni.

Il terzo stile educativo: l’ADULTO LASSISTA

L’adulto lassista si caratterizza per tutti o alcuni di questi comportamenti:

  • accetta liberamente le manifestazioni emotive dei ragazzi
  • offre conforto quanto il ragazzo prova sentimenti negativi, offrendo però scarse indicazioni di comportamento
  • è permissivo, non pone limiti
  • è convinto che, di fronte alle emozioni negative, non vi sia nient’altro da fare se non accettarle
  • non insegna strategie per risolvere i problemi
  • è convinto che gestire le emozioni negative sia una questione “idraulica”, rilascia l’emozione e il lavoro è fatto

Qual è l’effetto sui bambini/ragazzi di uno stile educativo di questo genere?

I bambini e i ragazzi NON imparano a regolare le emozioni. Possono avere problemi a concentrarsi, crearsi amicizie, stare insieme ai coetanei.

Il quarto stile educativo: l’ALLENATORE EMOTIVO

L’allenatore emotivo si caratterizza per tutti o alcuni di questi comportamenti:

  • riesce a trascorrere del tempo con un ragazzo triste, arrabbiato o spaventato senza diventare impaziente di fronte all’emozione.
  • è consapevole delle emozioni del ragazzo e dà loro un valore
  • non spiega al ragazzo quello che dovrebbe provare
  • utilizza i momenti carichi di emozioni per:
    • ascoltare il ragazzo
    • creare empatia con parole tranquillizzanti
    • insegnare a dare un nome alle emozioni provate
    • offrire una guida per gestire le emozioni

Qual è l’effetto sui bambini/ragazzi di uno stile educativo di questo genere?

I bambini e i ragazzi imparano a fidarsi dei propri sentimenti, regolare le emozioni e risolvere i propri problemi. Hanno una buona autostima, sanno crearsi amicizie, stare insieme ai coetanei e in genere NON hanno problemi di apprendimento.

Guarda la gallery di alcune slide della presentazione “Insight out …. per andare oltre” del dr. Ciro Pignatiello in occasione dell’incontro organizzato da AGD Novara a Trecate, il 9 aprile 2016 presso l’Auditorium Don Bosco

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