Il mondo invecchia: assistenza e gestione dell’anziano

Dall’Osservatorio Nazionale della salute della DonnA (ONDA) la fotografia della “generazione d’argento”. Il 43% degli over 70 dichiara di essere soddisfatto della propria vita, 4 su 5 affermano di essere autosufficienti con uno stato di salute fisico e psichico buono e quasi la metà si definisce attivo ed energico, secondo l’indagine di Onda presentata a Milano il 15 giugno 2017. 1 persona su 2 ritiene che l’anziano sia “tagliato fuori” dalla società e solo 1 su 5 reputa che siano pienamente assistiti e capiti. Tra le paure più temute per il futuro, la perdita di autosufficienza (72%), la malattia (51%) e le limitazioni del movimento (50%). Primo riferimento per informarsi sui temi di salute è il medico di medicina generale (66%) ma anche internet è consultato da 1 over 70 su 5.

“La “generazione argento” nel 2017 è contraddistinta nel complesso da un buono stato fisico, psichico ed emotivo”, afferma Francesca Merzagora, Presidente di Onda, Osservatorio nazionale sulla salute della donna, in occasione della presentazione dell’indagine “Essere anziani nel 2017” oggi a Milano nell’ambito del convegno “Il mondo invecchia: assistenza e gestione dell’anziano”. L’indagine, condotta su un campione di oltre 300 soggetti dai 70 anni in su, è volta a esplorare a livello nazionale il ruolo di questa generazione in ambito familiare e sociale, gli stili di vita, le necessità, i bisogni, le paure e le loro aspettative. L’83% degli intervistati si dichiara autosufficiente, con uno stato di salute fisico e psichico buono anche se più della metà è affetto da una malattia cronica o un disturbo significativo di salute. Nella maggior parte dei casi conducono una vita attiva e quasi la metà si definisce molto attivo ed energico: esce spesso (76%), ha modo di incontrare parenti e amici (53%) e non di rado si occupa della cura dei propri nipoti (53%).

La partecipazione sociale degli over 70 è molto incentrata sulla famiglia: essere circondato dai propri familiari e dagli affetti è il principale obiettivo per il futuro di 1 su 2, mentre sono meno aperti ad un contesto allargato, è infatti poco diffusa la frequentazione di centri ricreativi (11%) e attività di volontariato (9%). Il 43% dei soggetti si dichiara mediamente soddisfatto della propria vita e la metà si definisce felice anche se ritiene che la vecchiaia imponga molte rinunce (58%) e solo il 30% pensa che possa offrire nuove opportunità e stimoli.

Invecchiare fa paura?

Il 41% degli intervistati afferma di temerlo molto o moltissimo, non tanto per la fine della vita ‐ a cui non si pensa così frequentemente ‐ quanto più per gli ostacoli che l’invecchiamento comporta come perdita dell’autosufficienza (il 72% la teme molto), malattie (51%), limitazioni nel movimento (50%), dolore e sofferenza (49%), instabilità psichica (45%). Seppure gli over 70 siano partecipi nella vita sociale e familiare e nel 61% dei casi si ritengano personalmente utili, affrontando tale tematica in termini più generali emerge pessimismo riguardo al loro ruolo sociale, infatti quasi la metà pensa che la società tenda ad emarginare le persone più avanti con gli anni e solo 1 anziano su 5 è convinto che siano adeguatamente compresi e assistiti, percezione che si fa particolarmente critica fra chi ha delle condizioni di salute e di vita più compromesse e vive in prima persona tali difficoltà.

Per la parte di intervistati più anziana e meno autosufficiente la percezione di sé e del proprio futuro è in generale più negativa.

Come si informano gli anziani in fatto di salute?

Il principale canale informativo è il medico di medicina generale al quale si rivolge il 66% degli over 70, seguito dalla TV (41%) e dal medico specialista (32%), ma anche internet viene consultato da 1 persona su 5. Per l’89% degli intervistati il medico in generale è una figura di riferimento nel quale si ripone fiducia e la metà vi si rivolge anche quando non ha problemi, ma solo per un controllo generale o per solitudine. Dai dati emerge anche che la “generazione argento” è molto attenta alla salute, infatti l’85% di loro la tiene periodicamente monitorata. “Tra gli intervistati erano presenti 8 over 70 anni che vivono in Residenze Sanitario‐Assistenziali (RSA) di cui 7 donne, campione non statisticamente significativo ma che fa emergere una tendenza”, continua Merzagora. “Questo piccolo gruppo presenta un quadro di vita complesso dato dalla mancanza di autosufficienza e dal compromesso stato di salute. Complessivamente si definiscono infelici; pensano spesso alla fine della loro vita, ma non lo fanno con vissuti di angoscia e si mostrano critici anche nella visione dell’anziano all’interno della società.

Il testamento biologico

Un anziano su 5 non conosce la DAT (Dichiarazione Anticipata di Trattamento). Chi la conosce ed ha approfondito l’argomento si mostra favorevole e l’affiderebbe ai familiari, soprattutto al Nord, o al proprio medico di medicina generale, soprattutto al Sud. Gli uomini (33% vs 15%; U vs D) sono più propensi ad affidare la DAT a un notaio.

Il progetto Bollini RosaArgento

L’Osservatorio ONDA da tempo si è dimostrato sensibile alla tematica della terza età e si sta impegnando nel rispondere non solo ai crescenti bisogni della popolazione anziana in Italia ‐ che conta oltre 13 milioni di over 65, di cui 7,5 milioni donne ma anche nel supportare le famiglie nella scelta della Residenza Sanitaria Assistenziale (RSA) più idonea alle esigenze dei non autosufficienti colpiti da demenze, disabilità e altre malattie croniche. Per questo ha realizzato il progetto Bollini RosaArgento, volto ad attribuire un riconoscimento alle RSA in possesso dei requisiti necessari per garantire non solo una gestione efficace e sicura dell’ospite, ma anche un’assistenza umana e personalizzata.

Un approccio all’anziano nella sua globalità

“La cura della singola malattia che ha permesso di allungare la sopravvivenza di molti pazienti”, spiega Luigi Bergamaschini, Direttore dell’Unità Operativa Complessa 2 dell’ASP IMMeS e Pio Albergo Trivulzio e Direttore della Scuola di Specializzazione in Geriatria dell’Università Statale di Milano, “è risultata inefficace nel ritardare, migliorare o prevenire la comorbilità durante l’invecchiamento. Per tale motivo le organizzazioni sanitarie internazionali auspicano la messa in atto di progetti trasversali di ricerca biogerontologica necessari per comprendere le differenze nel processo di invecchiamento tra le razze, tra i singoli individui e tra i sessi e per cosi attuare una efficace medicina preventiva nell’invecchiamento”. “Il tema che si conferma emergere dalla ricerca”, conclude Sara Valmaggi, Vice Presidente Consiglio Regionale Lombardia, “è la necessità di un sostegno alla non autosufficienza. È necessario che tutte le istituzioni, a partire da Regione Lombardia, si impegnino a garantire interventi di sostegno, sia sociosanitari che sociali, in maniera continuativa e omogenea, a seconda delle diverse esigenze, prevedendo diverse soluzioni, dall’assistenza domiciliare agli alloggi protetti fino al ricovero nelle strutture”.

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SCARICA LA SINTESI DELLA RICERCA DI ONDA “ESSERE ANZIANI NEL 2017” »

Reference

Convegno “Il mondo invecchia: assistenza e gestione dell’anziano”, Milano, 15 giugno 2017, ore 10-13, Regione Lombardia

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