L’osteoporosi non è un’esclusiva delle donne ma colpisce anche gli uomini

Al contrario di quanto comunemente si pensi, l’osteoporosi non si manifesta solo nelle donne ma colpisce anche gli uomini. Nel 2013, nella sola Unione Europea, la IOF, la Fondazione internazionale osteoporosi, ha stimato in ben 5.000.000 gli uomini con osteoporosi, almeno 1.2 milioni le fratture da fragilità ossea maschile; l’Italia risulta al 3° posto per quelle dell’anca.
Cifre in aumento così come i costi socio-sanitari per affrontare non tanto l’osteoporosi in sé quanto i danni da frattura che ne conseguono anche perché gli uomini sono più restii a fare prevenzione rispetto alle donne.

Testosterone e osteoporosi

A differenza della donna in cui l’età media per sviluppare l’osteoporosi è la menopausa, negli uomini si manifesta, in genere, con maggiore frequenza più tardi, verso i 60-70 anni, sebbene non manchino le eccezioni correlate a livelli più bassi del normale di testosterone, l’ormone sessuale maschile.
È stato osservato, infatti che, il testicolo influenza la struttura dell’osso attraverso la secrezione dell’ormone testosterone (come avviene con gli estrogeni per le donne). Nello stesso tempo però è sempre il testosterone che attiva almeno il 40% della vitamina D, che favorisce l’assorbimento del calcio nelle ossa maschili mantenendo una buona struttura scheletrica.
È stato calcolato che tra gli uomini trai i 30 e i 60 anni che hanno problemi di infertilità o che manifestano un danno testicolare, per svariati motivi (per es: tumore, orchite, sindrome di Klinefelter) nel 60% dei casi c’è un’alterazione dello scheletro con un maggior rischio di osteoporosi.

Come fare prevenzione

  • La prima cosa da fare è una visita medica per valutare i fattori di rischio individuali. Oggi sappiamo che il diabete è un fattore di rischio per l’osteoporosi, in particolare il diabete di tipo 1 ma anche l’assunzione per lunghi periodi di farmaci cortisonici o per il cancro alla prostata. Stesso discorso vale per chi ha una dieta povera di calcio o un Indice di Massa Corporea (IMC o BMI) troppo basso o in famiglia, un parente diretto con fratture multiple dovute a fragilità ossea.
  • Se i fattori di rischio sono più di uno nella stessa persona, è necessario eseguire una MOC.
  • In caso di problemi testicolari, oltre alla MOC, andrà anche eseguito il dosaggio del testosterone e della vitamina D.

Una volta stabilita la diagnosi personale, il medico indicherà una terapia e uno stile di vita adeguati (esposizione al sole, attività fisica moderata e costante, stop aò fumo che è un pessimo nemico dell’osso, alimentazione ricca di calcio). Attualmente non tutti i farmaci disponibili per le donne possono essere utilizzati anche negli uomini per mancanza di dati specifici.

Seguire la terapia indicata è davvero molto importante per evitare una frattura o se ci si è già fratturati, per evitare una rifrattura. Quella del femore è la più grave e la più costosa tra gli uomini.

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