Diabete tipo 2 e grassi trans
La rigidità delle membrane cellulari è uno dei fattori che contribuiscono all’insorgenza del diabete di tipo 2 nelle persone che assumono quantità elevate di grassi saturi e di grassi trans.
Questo autore deve ancora scrivere la sua biografia.Nel frattempo lasciaci dire che siamo orgogliosi Andrea Gallicchio dei contributi e 428 voci.
La rigidità delle membrane cellulari è uno dei fattori che contribuiscono all’insorgenza del diabete di tipo 2 nelle persone che assumono quantità elevate di grassi saturi e di grassi trans.
Il glucagone è un ormone secreto dal pancreas coinvolto nei meccanismi di regolazione della glicemia, insieme all’insulina di cui è antagonista; ha il compito di controllare che i livelli di glucosio nel sangue si mantengano nei limiti: se scendono, viene rilasciato glucosio nel sangue.
A Milano si è costituita l’Associazione Nazionale ‘Diabete Sommerso’, con lo scopo, di migliorare la qualità della vita delle persone con diabete attraverso la diffusione e la pratica di attività subacquee, come spiega il professor Matteo Bonomo, responsabile di Diabetologia dell’Ospedale Niguarda di Milano
La presenza di comorbidità è ben documentata in letteratura: frequentemente l’obeso presenta ansietà, ossessività, tendenza depressiva, scarsa modulazione dell’aggressività e trova lo strumento di modulazione e di attenuazione di questi aspetti interiori nel rapporto con il cibo.
La mancanza di sole può esporre le donne gravide a un rischio maggiore di diabete gestazionale e di futuri problemi alle ossa anche per i figli, come l’osteoporosi: questa la conclusione di una ricerca del Garvan Institute of Medical Research di Sydney.
Le cattive abitudini alimenti e la scarsa propensione alle attività fisiche sono la causa del costante aumento di diabete, di malattie cardiovascolari e di varie patologie croniche nei bambini e negli adulti tanto che, secondo uno studio dell’European Childhood Obesity Group, l’Italia è la nazione europea con la maggiore incidenza di bambini obesi e/o sovrappeso.
La chirurgia bariatrica per il trattamento dell’obesità può produrre notevoli benefici anche in quei pazienti che soffrono di emicrania. Ad annunciarlo sulla rivista Neurology è un gruppo di ricercatori del Miriam Hospital di Providence, nel Rhode Island.
Un team di studiosi della California State Polytechnic University di Pomona ha scoperto che nei diabetici la nicotina è responsabile dell’aumento dei livelli di emoglobina glicata (sigla HbA1c, indica l’andamento dei livelli di zucchero nelle ultime settimane) e può provocare complicanze come ictus, attacchi di cuore, danni al sistema nervoso e insufficienza renale.
Italian Barometer Diabetes Observatory, il progetto nazionale volto alla lotta al diabete che è stato presentato nei giorni scorsi al Senato, è stato siglato dall’Università degli Studi Tor Vergata di Roma, dall’Associazione parlamentare per la tutela e la promozione del diritto alla prevenzione e dall’Associazione Diabete Italia.
L’epidemia globale dell’obesità, come la definisce l’Organizzazione mondiale della sanità, ha declinazioni preoccupanti anche se si guarda solo al nostro Paese, almeno per quanto emerge dall’u ltimo “Rapporto sull’obesità in Italia. Obesità e genetica: oltre lo stile di vita” dell’Istituto Auxologico Italiano, presentato nei giorni scorsi.
La rivista Nature Medicine ha pubblicato una ricerca condotta dal Cardiovascular Research Center del Massachusetts General Hospital nella quale è stato messo a punto un test ematico in grado di predire di qualche anno lo sviluppo del diabete di tipo 2.
Secondo i dati pubblicati dal Ministero del Welfare, in Italia ci sono circa sette milioni di cani che vengono portati fuori ogni giorno, almeno tre volte, per 15/20 minuti. Sono molti i vantaggi per la salute che si ottengono portando a passeggio il proprio cane: aiuta infatti nella prevenzione dell’infarto, della depressione, dell’obesità, dell’ipertensione.
Secondo una ricerca del Brigham and Women’s Hospital di Boston l’insorgenza del diabete di tipo 2 è favorita non sono dal fumo attivo ma anche da quello passivo. Nel 1982 erano stati distribuiti a 100mila infermiere altrettanti questionari sul loro rapporto con il fumo attivo o sulla loro eventuale esposizione al fumo passivo
L’American Journal of Preventive Medicine ha pubblicato una ricerca del Centers for Desease Control and Prevention (Cdc) di Atlanta che avrebbe identificato una ‘cintura del diabete’ (diabetes belt) come quelle già note in agricoltura per le coltivazioni di mais o cotone.
Secondo una ricerca dell’Università di Cambridge ci sarebbe una relazione fra l’alimentazione delle donne in gravidanza e il rischio futuro di diabete per i figli. La causa della comparsa del diabete sarebbe nella sensibilità del gene HNF4A alla dieta della madre e potrebbe essere ereditaria.
Il Journal of American Association (Jama) ha pubblicato uno studio dell’Università Magna Graecia di Catanzaro secondo il quale su dieci persone con diabete, in una è presente una specie di ‘firma genetica’ che segnala una possibilità di ammalarsi di diabete di tipo 2 superiore fino a 16 volte rispetto a chi non l’ha.
L’aumento del livello dei trigliceridi a digiuno si può associare nelle donne direttamente al rischio di ictus ischemico mentre la crescita del livello di colesterolo aumenta il rischio di ictus per gli uomini e in misura minore per le donne
Dal sovrappeso all’ipertensione, dal diabete alla stitichezza: l’attività fisica viene raccomandata ai pazienti per una grande varietà di disturbi e patologie. Purtroppo le indicazioni generiche a muoversi di più o a fare più sport vengono spesso disattese.
Le uova prodotte oggi in America, rispetto a quelle prodotte nel 2002 sono migliorate in quanto contengono il 14% in meno di colesterolo e il 64% in più di vitamina D, questo secondo i risultati di uno studio dell’Agricultural Research Service del Dipartimento dell’Agricoltura statunitense.
Il tester per la glicemia può essere influenzato da residui di cibo sulle mani e finora si pensava che pulirle con l’alcol potesse essere sufficiente ma recenti verifiche consigliano di lavarsele bene, le mani
L’iniziativa nasce dalla volontà di promuovere una maggiore cultura della prevenzione del diabete, declinata al femminile e rivolta, quindi, in prima istanza, alle donne, secondo la cosiddetta “medicina di genere”.
Secondo l’Acsm (American College of Sport Medicine) la ginnastica per anziani è al secondo posto della classifica dei trend del fitness per il 2011, probabilmente anche grazie alla disponibilità di tempo e di denaro della generazione dei baby boomers che arrivano ora alla terza età.
I brasiliani che soffrono di pressione alta sono circa 33 milioni e superano i sette milioni le persone con diabete: per questo Dilma Roussef, neopresidente del Brasile, ha deciso di fornire gratuitamente i farmaci che curano queste malattie attraverso 15.000 ‘farmacie popolari’ sparse su tutto il territorio nazionale.
Una ricerca dell’University of Leicester ha dimostrato che le persone che abitualmente inseriscono nella loro dieta alcuni tipi di insalata e altre verdure come broccoli, cavoli, spinaci e verze, hanno un rischio di diabete di tipo 2 inferiore del 14% rispetto a chi non se ne ciba.
Le équipe di due università hanno scoperto che i semi, le foglie e la corteccia dell’anacardo conterrebbero composti attivi come l’acido oleico, ricchi di virtù antidiabetiche, stimolando l’assorbimento da parte dei muscoli del glucosio necessario per la produzione dell’energia.
Gli alimenti integrali fanno bene a tutti, a chi non ha il diabete perché riduce il rischio di malattie come quelle cardiovascolari, i tumori e il diabete; ma soprattutto fanno bene a chi il diabete ce l’ha perché aiutano nelle diete, migliorano le funzioni intestinali, favoriscono la riduzione degli sbalzi glicemici, l’assorbimento degli zuccheri e l’abbassamento della pressione arteriosa.
La rivista Diabetologia ha pubblicato uno studio condotto dal Garvan Institute di Ricerca Medica di Sydney, secondo il quale i figli di madri con diabete gestazionale avranno maggiori possibilità al momento della nascita di richiedere il parto cesareo a causa delle dimensioni maggiori e, da adulti, di andare incontro a problemi di peso e al diabete.
Come ha dichiarato il professor Guido Rasi, direttore generale dell’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) «Le differenze biologiche legate al genere non sono ancora state indagate a fondo e troppo spesso sono scarsamente tenute in considerazione nei trattamenti sanitari in generale e in quelli farmacologici in particolare»
Gli obesi soffrono più frequentemente di ansia e di problemi di salute mentale in generale. Lo stato di salute fisica e mentale di oltre 1.200 volontari sono stati esaminati dagli studiosi dell’Università del Queensland Centrale che hanno osservato che i problemi emotivi avevano un impatto maggiore sulle loro attività fra gli obesi di 45 e i 54 anni rispetto ai coetanei più magri
Il chirurgo plastico Marco Moraci ha messo a punto una tecnica innovativa per le ulcere diabetiche gravi, nel Centro di Biotecnologie applicate alle Scienze Medico-Chirurgiche della Seconda Università di Napoli.
Un gruppo di ricercatori della New York University School of Medicine ha scoperto che le dimensioni del cervello sono influenzate negativamente dai chili in eccesso e che questo provoca un’alterazione delle aree preposte all’alimentazione che induce a mangiare sempre di più.
Nella quasi totalità (dal 99 al 100%) delle 268 donne americane incinte esaminate fra il 2003 e il 2004 nel corso di una ricerca condotta dall’University of California di San Francisco, sono state trovate tracce di bifenili policllorurati, pesticidi organoclorurati (come il Ddt) e Pfc, i composti perfluorinati presenti nel teflon che riveste le padelle antiaderenti
Secondo una ricerca condotta in Giappone, certe spezie, usate per insaporire gli alimenti o per usi medici, se assunte durante le terapie farmacologiche possono interagire con i farmaci di sintesi.
Riconoscimento di alimenti a basso indice glicemico.
Le madri che durante la gravidanza fumano, assorbendo così sostanze chimiche nocive, partoriscono bambini sottopeso che crescendo tenderanno al sovrappeso fino a diventare obesi da adulti e a sviluppare il diabete di tipo 2; questa forma di diabete è causata nel 70% dei casi dall’obesità e dalla vita sedentaria ma nel restante 30% dei casi la causa è ignota.
La nuova piramide degli alimenti elaborata dalla USDA americana include per la prima volta l’esercizio fisico come primo e intuitivo messaggio grafico, bene evidente attraverso la figura che sale le scale.
Da una ricerca della Washington University School of Medicine è emerso che 30 minuti al giorno di movimento anche leggero ma praticato in modo costante possono ridurre il rischio di cancro al colon e di altri tipi di cancro, oltre a malattie cardiache e diabete.
Studiosi della Norvegian School of Veterinary Science hanno scoperto che l’influenza negativa degli inquinanti industriali (i Pop, inquinanti organici persistenti) arriva ad alterare l’ormone che oltre agli effetti sullo sviluppo del feto, è noto anche come ormone dello stress: il cortisolo.
Uno studio condotto da ricercatori dell’Università del Maryland per oltre 10 anni su 2.500 adulti di età fra i 70 e i 79 anni ha calcolato che una dieta ricca di grassi può aumentare fino al 40% il rischio di mortalità.
Allo scopo di quantificare l’associazione fra obesità e grasso in eccesso nella predisposizione al diabete mellito, è stato utilizzato uno studio di coorte in cui sono state monitorate per 12 anni circa 4.000 persone di 65 anni e oltre. Nel corso dello studio sono stati diagnosticati 339 nuovi casi di diabete.
Dal nome dello scopritore dell’insulina, Fredrick Banting, è stato tratto quello di una nuova applicazione dell’iPhone dedicato alle persone con il diabete.
Secondo una ricerca della Harward School of Public Health di Boston un acido grasso contenuto in alimenti come latte, formaggi e yogurt potrebbe ridurre il rischio di diabete di tipo 2 fino al 60%.
Secondo uno studio dell’Università di Medicina e Odontoiatria del New Jersey l’uso di frutta secca come mandorle, pistacchi e noci, potrebbe prevenire varie malattie e ridurrebbe il rischio di diabete di tipo 2.
Durante le feste di Natale le persone con diabete devono aumentare i controlli della glicemia in modo da scegliere la giusta dose di insulina, la quantità di carboidrati da assumere e l’esercizio fisico da svolgere per consentire al diabetologo un’accurata valutazione del quadro metabolico
La revisione delle più recenti ricerche ha consentito di verificare che esistono test affidabili che possono essere condotti in cliniche oculistiche anche da medici non oftalmologi, che non necessitano della dilatazione delle pupille e che consentono la diagnosi precoce dei disturbi della vista che possono colpire le persone con diabete.
Il diabete di tipo 1 aumenta ogni anno, anche fra i più giovani; allo scopo di educare i piccoli diabetici a una corretta alimentazione è stato realizzato il libro ‘La merenda con il leone.
Importanti novità per la cura di patologie invalidanti come il diabete e l’obesità sono prospettate dalle ricerche di Saverio Cinti, direttore dell’istituto di Anatomia dell’Università Politecnica delle Marche.
Secondo il rapporto ‘Health at a Glance Europe 2010’, redatto dall’Ocse (Organizzazione per la Cooperazione Economica e lo Sviluppo) sulla salute dei cittadini dell’Unione Europea, l’obesità è una patologia in continua crescita in molti Paesi
Lo studio delle cellule adipose apre nuove prospettive per la biologia cellulare e per la terapia del diabete, dell’obesità e di tutte le patologie che potranno giovarsi dell’uso delle cellule adipose staminali
L’Onorevole Paola Binetti dell’Udc ha chiesto al Ministro della Salute Ferruccio Fazio che nelle scuole venga garantita la cura di patologie croniche come il diabete.
Più attenzione al mondo femminile, sia tra i pazienti sia tra i medici: sembra essere questo il messaggio lanciato al V Congresso Nazionale Centro Studi e Ricerche della Fondazione AMD (Associazione Medici Diabetologi) tenutosi a Firenze.
Nel corso del 43° Meeting dell’American Society of Nephrology è stata presentata la ricerca condotta da un gruppo di studiosi dell’Università di Washington che dimostra come il rischio di insufficienza renale cronica nel bambino può essere indotto dall’obesità o dal diabete della madre durante la gravidanza.
È sufficiente la tempestiva misurazione della glicemia nel corso della prima visita per conoscere in anticipo se si svilupperà il diabete; questa è la patologia più frequente in gravidanza, in genere si risolve dopo il parto ma se non è prevenuta e curata, una donna su tre rischia di contrarre il diabete di tipo 2 nei cinque anni successivi.
A Chicago, nel corso dell’American Heart Association’s Scientific Session 2010, è stata presentata una ricerca secondo la quale le donne che svolgono lavori psicologicamente stressanti ma con poche possibilità decisionali hanno un rischio di malattie cardiache maggiore del 40%.
Il diabete raddoppia il rischio di patologie cerebrovascolari; è importante prevenire e monitorare il paziente diabetico per assicurarsi che non ci siano conseguenze e rischi maggiori, se non addirittura fatali, per la sua salute.
Durante la Giornata Mondiale del Diabete, che si è svolta domenica scorsa, gli esperti hanno riassunto le buone regole contro questa patologia con le quattro ‘emme’: Monitoraggio della glicemia, Movimento, Mangiare (bene e sano), Medicine (insulina o ipoglicemizzanti, se necessario).
Domenica 14 novembre, in occasione della Giornata Mondiale del Diabete, è stato lanciato lo slogan ‘Corriamo più veloci del diabete’, un invito a praticare con regolarità un’attività sportiva e a mantenere una dieta equilibrata per prevenire il rischio di diabete.
Una conferma che la prima colazione è il pasto più importante della giornata arriva da uno studio condotto in Tasmania da un gruppo di ricercatori del Menzies Research Institute secondo il quale saltare la colazione per lunghi periodi può portare come conseguenze alcune malattie cardiache e il diabete.
Basato su un corretto assetto posturale, sulla maggiore fluidità del passo e sull’uso ritmico delle oscillazioni degli arti superiori, il fitwalking ottimizza le virtù terapeutiche del camminare; i livelli di intensità e di durata dipendono dallo stato di efficienza fisica e dall’allenamento.
Secondo uno studio condotto dai ricercatori dell’Harward School of Public Health di Boston il consumo di bevande gassate e zuccherate aumenta l’incidenza del diabete di tipo 2 e della sindrome metabolica, cioè l’insieme di fattori di rischio come la pressione alta e il grasso addominale che predispongono a disturbi cardivascolari e al diabete.
Un gruppo di ricercatori olandesi dell’Università di Nijmegen ha condotto uno studio su circa 3mila adolescenti e sui loro genitori, sul consumo di alcolici arrivando a conclusioni che si possono adattare anche alla realtà italiana; in entrambi i Paesi, infatti, è sempre più bassa l’età nella quale si inizia a consumare alcol.
L’Amd ha presentato gli Annali 2010 dell’Associazione Medici Diabetologi (Amd), il rapporto annuale nazionale sulla qualità dell’assistenza offerta nei centri di diabetologia.
Nel corso di una conferenza sulla chirurgia metabolica che si è tenuta nei giorni scorsi all’Università Cattolica di Roma, sono stati presentati i dati relativi a una possibile futura cura del diabete di tipo 2
Secondo uno studio dell’University of New South Wales di Sydney pubblicato su Nature, l’alimentazione sbagliata del padre potrebbe influenzare negativamente la salute dei futuri figli: gli uomini che desiderano diventare padri devono quindi seguire una dieta sana, analoga a quella delle future madri.
Secondo uno studio condotto dai ricercatori dell’inglese Hull University, il cioccolato fondente (non arricchito da nocciole o bianco) potrebbe prevenire malattie cardiache nelle persone con diabete di tipo 2 grazie ai polifenoli che contiene.
Secondo uno studio pubblicato sull’American Journal of Epidemiology il diabete gestazionale può essere predetto da fattori di rischio come valori alti di colesterolo e di glucosio nel sangue; secondo lo studio si potrebbe prevenire lo sviluppo della patologia con un adeguato screening.
L’indice glicemico della pasta prodotta in Italia è migliore rispetto a quello della pasta prodotta all’estero grazie all’alta qualità delle materie prime e dei nostri sistemi di essiccazione che ne rendono lo zucchero assimilabile più lentamente, a vantaggio del sistema cardiocircolatorio, delle funzioni intestinali e della linea.
Secondo il risultato di due studi, uno americano e l’altro inglese, l’uso degli antidepressivi favorirebbe l’insorgenza del diabete di tipo 2: lo studio dell’University College di Londra e quello dell’Hopkins University di Baltimora sono stati pubblicati sulla rivista Diabetes Care.
Secondo una ricerca di Camillo Ricordi del Diabetes Research Institute and Cell Transplant Center dell’Università di Miami (Usa) in futuro si potrebbe curare il diabete con la terapia cellulare.
I pazienti affetti da piede diabetico dal 2009 hanno a Milano un centro specializzato, aperto ininterrottamente giorno e notte: è l’Istituto Clinico Città Studi (Iccs), nuovo nome della ex Clinica Santa Rita.
L’argomento spesso non viene affrontato con il medico curante quando invece è importante la diagnosi d’impotenza nei diabetici a rischio di malattie cardiache per poter prevenire eventi cardiovascolari seri come infarto o ictus.
Non solo gli stili di vita scorretti ma anche le diete sbagliate concorrono a provocare l’aumento dei casi di diabete che si sta registrando nel mondo: questo l’allarme lanciato dall’Associazione Nazionale Dietisti (Andid).
In Italia le cure del diabete sono molto diverse da Regione a Regione, nonostante ci siano alcuni fra i migliori centri diabetologici con personale qualificato; a causare questa disparità concorre il federalismo fiscale.
Romeo è il nome di uno studio che per quattro anni ha coinvolto 12 centri diabetologici e che confrontando i Group Care con le visite tradizionali ha dimostrato che queste ultime non contribuiscono ai cambiamenti dello stile e della qualità di vita necessari alle persone con diabete di tipo 2 quanto l’intervento clinico strutturato.
Un quadro realistico e aggiornato del quadro delle cure del diabete su tutto il territorio nazionale: è quanto forniscono ancora una volta gli Annali AMD 2010 curati dall’Associazione medici diabetologi.
L’attività fisica per un diabetico è parte integrante della cura, insieme alla dieta bilanciata, ancor prima dei farmaci e può aiutare non solo a prevenire la malattia ma a migliorarne il controllo.
Contro il diabete e l’obesità potrebbe essere utile il pompelmo grazie alla naringenina, un antiossidante che avrebbe la stessa efficacia dei farmaci di sintesi normalmente somministrati ai pazienti con diabete di tipo 2 (Fenofibrato e Rosiglitazone).
I malati hanno superato i quattro milioni e sono in aumento, come è in aumento la spesa che ha superato gli 11 miliardi di euro all’anno, raddoppiata da vent’anni a oggi; ogni anno 75mila diabetici hanno un infarto, 18mila un ictus, a 5mila viene amputato un arto e 18mila muoiono.
Lo sport anche quello agonistico è una grande fonte di stimoli per convivere al meglio con il diabete. Di seguito qualche piccolo suggerimento per chi vuole avvicinarsi all’attività sportiva in modo consapevole, pur sapendo che le regole da seguire si imparano…
Camminare è lo sport aerobico per eccellenza. Una semplice passeggiata – a patto di avere un passo sostenuto – può essere un’attività fisica efficace quanto altre pratiche sportive più articolate e complesse.
Due sono gli errori più comuni (e non vale solo per i diabetici ma per tutti!) che si tende a commettere quando si inizia un’attività fisica o sportiva: fissarsi degli obiettivi esagerati e cercare di raggiungerli in un tempo troppo breve. Per evitare di incappare in questi errori…
Indipendentemente dall’attività fisica o dallo sport che hai deciso di praticare, vale sempre la regola di suddividere il tuo programma in 3 fasi, per ottimizzare il benefici dell’esercizio fisico.
I diabetici esperti di nuove tecnologie e dei più recenti smart phone potranno monitorare la propria glicemia grazie al primo sistema per il tenere sotto controllo la glicemia che può collegarsi con un’apposita applicazione all’iPhone e all’iPod touch della Apple.
La leptina è l’ormone spezza-fame che sugli animali da dimostrato di controllare la glicemia meglio dell’insulina e senza i suoi effetti collaterali: questa nuova terapia contro il diabete è la scoperta di Roberto Coppari, ricercatore italiano trasferito a Dallas, presso la University of Texas Southwestern Medical Center (Utsw).
Il Journal of Nutrition ha pubblicato una ricerca dell’Università della Louisiana secondo la quale il succo di polvere di mirtilli ha una funzione anti diabete ed è particolarmente indicata per i soggetti a rischio.
Nel corso del Festival della Scienza che si è svolto a Birmingham, è stato presentato un rivoluzionario test del sangue realizzato dal King’s College di Londra, che consentirà di fare previsioni sulle probabilità di ammalarsi di malattie cardiache o di diabete.
L’insulina potrebbe diventare uno strumento efficace contro infezioni batteriche come necrosi dei reni e shock, che possono avere conseguenze mortali soprattutto nei pazienti immunodepressi.
700mila bambini, quasi due per classe, soffrono di allergie alimentari, celiachia, diabete, con conseguenti problemi per le mense scolastiche.
Secondo uno studio danese pubblicato sulla Rivista di endocrinologia e metabolismo critici «La prevalenza del diabete varia in modo significativo a seconda del metodo usato per la diagnosi»
Il gene dell’obesità cioè la perdisposizione genetica all’obesità, si combatte efficacemente con lo sport e l’esercizio fisico: questo il risultato di una ricerca del Medical Research Council’s Epidemiology Unit di Cambridge che ha osservato 20mila abitanti di Norfolk, in Inghilterra.
Uno studio trasversale realizzato su 32 pazienti fra sei e 17 anni con diabete di tipo 1 e 42 soggetti sani di controllo, ha dimostrato che nei bambini e negli adolescenti i marker preclinici di aterosclerosi possono essere notevolmente migliorati dall’attività fisica.
In base ai risultati di uno studio realizzato dai ricercatori dell’Università di San Diego, un dispositivo innestato sottopelle potrebbe in futuro permettere ai diabetici di controllare il proprio livello di glucosio.
Una proteina che sovrintende il ricambio del tessuto osseo, l’osteocalcina, sarebbe di aiuto per l’organismo nella produzione di insulina e potrebbe quindi giocare un ruolo importante nella ricerca di terapie innovative contro il diabete.
Secondo una ricerca dell’Università di Pittsburgh pubblicata sull’American Journal of Medicine le mamme che non hanno allattato sarebbero maggiormente esposte al rischio di diabete di tipo 2 rispetto a quelle che invece hanno allattato per almeno un mese.
Per prevenire il diabete di tipo 2 bisogna non solo tenere sotto controllo il peso corporeo ed evitare la sedentarietà ma bisogna fare anche attenzione agli alimenti che si inseriscono nella dieta.
L’ictus non è prevedibile anche se le sue cause sono note; si sa che il rischio più alto è per persone con diabete e i cardiopatici.
Secondo Star 3, lo studio clinico presentato al Congresso dell’American Diabetes Association e pubblicato sul New England Journal of Medicine, un microinfusore di insulina integrato con il controllo continuo della glicemia potrebbe ridurre del 40% il rischio di complicanze nei pazienti con diabete di tipo 1 insulinodipendenti.
Secondo uno studio dell’Università di Stanford pubblicato sulla rivista scientifica PloS One, i geni che favoriscono il diabete e l’artrite reumatoide avrebbero l’effetto positivo di proteggere da altre malattie causate da alcuni virus e da batteri molto comuni
Una rilevante diminuzione dei costi delle cure dei diabetici si verifica dopo che questi sono stati operati per ridurre la capacità dello stomaco al fine di diminuire il peso.
Un gruppo di ricercatori del Walter and Eliza Hall Institute of Medical Research di Melbourne guidati dal diabetologo Len Harrison, ha scoperto il legame fra obesità e diabete: la resistenza all’insulina, causa quindi del diabete, sta nelle cellule infiammatorie che si trovano nelle riserve di grasso corporeo.
È in costante aumento l’associazione di due malattie a componente autoimmunitaria come il diabete di tipo 1 e la celiachia, soprattutto fra le donne giovani; per questo è consigliato ai diabetici di tipo 1 il controllo annuale per scoprire tempestivamente l’eventuale intolleranza al glutine.
Uno studio realizzato presso il Centro per le Scienze della Salute della Popolazione dell’Università di Edimburgo coordinato da Jie Ding, ha stabilito che la retinopatia diabetica è associata in modo indipendente al declino cognitivo negli uomini anziani con diabete di tipo 2
Secondo i ricercatori dell’Università canadese di Montreal e quelli dell’Università di Yaoundé in Camerun, i semi, le foglie e la corteccia dell’anacardo conterrebbero composti attivi come l’acido oleico, ricchi di virtù antidiabetiche, stimolando l’assorbimento da parte dei muscoli del glucosio necessario per la produzione dell’energia.
L’ ictus cerebrale è una malattia cardiovascolare causata dal mancato arrivo di sangue in una zona del cervello, molto simile a quello che succede al cuore durante l’infarto del miocardio.
L’ostruzione delle arterie periferiche degli arti inferiori può determinare un quadro clinico noto come claudicatio intermittens che si manifesta con sintomi correlati alla graduale comparsa di ischemia a carico dell’arto.
L’esercizio fisico, controllato e adattato alla singola persona, costituisce un importante terapia nel post infarto e permette di determinare una riduzione della mortalità o di nuovi eventi cardiovascolari di circa il 20-25%.
Al fine di migliorare il controllo glicemico, favorire il mantenimento di un peso corporeo ottimale e ridurre il rischio di malattia cardiovascolare, sono consigliati almeno 150 minuti/settimana di attività fisica aerobica (camminata a passo svelto, corsa, bicicletta).
L’Indice di Massa Corporea (IMC o BMI dall’inglese Body Mass Index) è uno strumento importante per la misurazione del peso corretto.
Il rapporto vita/fianchi indica il rapporto della circonferenza della vita e quella dei fianchi.
La modalità di distribuzione del grasso corporeo si correla al rischio di patologie cardio-vascolari. Diversi studi hanno dimostrato che l’obesità di tipo androide o a mela (massa adiposa concentrata soprattutto nell’addome, al di sopra dell’ombelico) si associa a livelli più alti di glicemia, trigliceridi e pressione arteriosa.
Smettere di fumare è un processo complesso e difficoltoso data l’esistenza di una dipendenza fisica e psicologica ma consente di ridurre il rischio di malattie cardiovascolari e tumorali.
Un riduzione del peso corporeo è raccomandata per tutti i soggetti adulti in sovrappeso o obesi in quanto migliora il controllo dei fattori di rischio cardiovascolare con conseguente riduzione della la mortalità a lungo termine.
Il colesterolo LDL è l’obiettivo primario della terapia e l’obiettivo terapeutico da raggiungere è rappresentato da valori <100 mg/dl.
Le statine sono i farmaci di prima scelta per ridurre i valori di colesterolo LDL e prevenire le malattie cardiovascolari.
L’alterazione più comune e più tipica del diabete è rappresentata dall’ipertrigliceridemia (aumentati valori di trigliceridi) che si associa spesso a diminuzione del colesterolo HDL ed aumento del colesterolo LDL.
La pressione arteriosa viene comunemente misurata a livello dell’arteria del braccio utilizzando i tradizionali sfigmomanometri a mercurio oppure le più moderne apparecchiature elettroniche automatiche semplici e pratiche da usare che attualmente rappresentano gli strumenti più adatti per la misurazione domiciliare della pressione.
Contribuiscono al controllo dei valori pressori opportune modifiche delle abitudini di vita (per es: ridurre il sovrappeso, la sedentarietà, abolire il fumo).
La pressione arteriosa è la pressione che il sangue esercita sulle pareti delle arterie di grosso calibro ed è la forza che lo fa scorrere nel sistema cardiocircolatorio.
Si parla di ipertensione (pressione alta) quando i valori abituali di pressione sono uguali o superano i 90 mmHg di minima e/o i 140 mmHg di massima. Nelle persone con diabete vengono ritenuti ottimali valori inferiori a 130 mmHg di pressione massima e a 80 mmHg di pressione minima.
Il diabete e le malattie cardiovascolari sono strettamente collegati tra loro. Infatti, il diabete non controllato (emoglobina glicata HbAc1 stabilmente superiore al 7%) si associa a un elevato rischio di complicanze cardiovascolari.
Tutte le persone con diabete, indipendentemente dal livello di rischio, devono eseguire annualmente uno screening delle complicanze cardiovascolari che prevede i seguenti esami.
Le malattie cardiovascolari sono le patologie che colpiscono il cuore o i vasi sanguigni. Il danno provocato da queste malattie può far si che, in determinati distretti, non giunga una quantità di sangue adeguata alle esigenze metaboliche.
La presenza del diabete o l’aver avuto il diabete gestazionale non è una controindicazione all’allattamento naturale, che anzi, anche nella paziente diabetica, va incoraggiato.
Il diabete preesistente alla gravidanza influenza l’organogenesi (formazione di organi e apparati) e si associa pertanto ad un’elevata incidenza di malformazioni congenite neonatali che costituiscono la principale causa di mortalità perinatale e sono strettamente correlate al controllo metabolico delle prime settimane di gestazione.
Il glucosio presente in eccesso nel sangue materno stimola il pancreas fetale a produrre insulina. Alti livelli di insulina e di glucosio fanno crescere eccessivamente alcuni tessuti e determinano, in una elevata percentuale dei casi, la nascita di un bambino macrosomico (peso alla nascita superiore ai 4 chili).
È opportuno che ogni donna con diabete che intenda intraprendere una gravidanza sia sottoposta a screening ed eventuale trattamento delle complicanze della malattia.
Gli ipoglicemizzanti orali non vengono somministrati durante la gravidanza, in quanto non sono disponibili dati sufficienti a garantirne l’innocuità per il feto.
Un timore diffuso tra le donne diabetiche è quello di non riuscire a rimanere incinta a causa della malattia o di avere comunque una minore probabilità di riuscirci.
La molecola chiamata p66, già conosciuta per favorire l’invecchiamento, potrebbe essere l’interruttore per spegnere il diabete: la sua disattivazione potrebbe prevenirlo anche nei casi di squilibrio nel regime alimentare.
16 milioni di italiani sono in sovrappeso, altri cinque milioni sono obesi e il loro numero è in continuo aumento; secondo i dati Istat fra i bambini di età compresa fra sei e 17 anni uno su tre è sovrappeso e uno su quattro è obeso
Tutti i malati di diabete, anche quelli di tipo 2, devono tenere sotto controllo la glicemia perché l’eccesso di zuccheri nel sangue può portare alla retinopatia diabetica che però può essere ridotta del 33% tenendo bassa la glicemia.
Tre milioni e mezzo di italiani, il 6%, hanno il diabete e spesso non lo sanno; nel mondo sono 117 milioni ed entro 15 anni rischiano di raddoppiare non solo per effetto dell’aumento della popolazione e del suo invecchiamento ma soprattutto per l’alimentazione sbagliata, la sedentarietà, l’obesità.
In una zona dell’occhio si trovano cellule staminali che si possono prelevare facilmente e, opportunamente trattate, possono essere riprogrammate per diventare beta-cellule, uguali a quelle del pancreas, che producono l’insulina e che non funzionano nei diabetici di tipo 1 e nel tempo non funzionano anche in quelli di tipo 2.
Una nuova terapia potrebbe evitare ai diabetici il rito quotidiano dell’iniezione che verrebbe sostituito da una sola somministrazione settimanale, questa la novità annunciata durante il congresso della Società Nazionale di Diabetologia tenuto a Padova.
La sedentarietà e l’alimentazione sbagliata possono compromettere il buon funzionamento dell’organismo, portando al sovrappeso e all’obesità; per tornare in forma o per mantenerla, niente di meglio che movimento e lunghe camminate.
La depressione è una delle ragioni principali, insieme a costo, età e grado di educazione, che inducono Ie pazienti infertili a non ricorrere alle cure.
I risultati di una recente analisi suggeriscono che le persone che consumano 50 grammi o più di carne trattata al giorno hanno un rischio significativamente maggiore di incorrere in diabete e malattia coronarica (CHD).
Studi recenti hanno dimostrato come l’individuazione automatizzata della retinopatia diabetica (DR) è migliorata in modo significativo e non può essere differenziata dalle migliori pratiche cliniche standard.
Il metabolismo del colesterolo è sregolato negli uomini con glicemia a digiuno alterata ed esiste un’associazione significativa tra sintesi irregolare del colesterolo e insulino-resistenza periferica.
Aumentare la propria attività fisica a 10 METs-ora/settimana consente il miglioramento di diversi parametri della sindrome metabolica e un importante risparmio economico; sicuramente però, arrivare a un dispendio energetico di 25-35 METs-ora/settimana comporta maggiori benefici sia di salute che di spesa complessiva
Anche una sola notte dormendo poco ha un profondo effetto sulla regolazione metabolica e può aumentare il rischio di sviluppare il diabete: questo il risultato di uno studio realizzato dell’Università olandese Leiden Medical Center, pubblicato sul ‘Journal of clinical Endocrinology and Metabolism’.
A Milano, durante un convegno di diabetologi è stato annunciato che l’acarbosio, uno dei principi attivi per trattare il diabete di tipo 2 insieme alla metformina, è stato finalmente inserito nei farmaci di fascia A, quelli a totale rimborso del Servizio Sanitario Nazionale.
I bambini afro-americani con diabete di tipo 1 hanno livelli di emoglobina glicata (HbA1c) significativamente maggiore rispetto ai bambini caucasici indipendentemente dal livello medio di glucosio nel sangue (MBG).
Per la prima volta nell’ultimo secolo l’attesa di vita per i bambini in sovrappeso è inferiore a quella dei loro genitori, questo l’allarme lanciato dai pediatri riuniti a Pedrignano per il convegno ‘Alimentazione, stili di vita e salute dei bambini’ organizzato dal Barilla Center for Food & Nutrition.
Durante PastaTrend, il primo salone dedicato alla pasta da poco concluso a Bologna, si è tenuto un convegno sul progetto ‘Healthgrain’ (Exploiting bioactivity of European cereal Grains for Improved Nutrition and Health benefits) creato per condurre ricerche avanzate sui composti di frumento integrale che proteggono la salute.
Il controllo della glicemia in pazienti affetti da diabete di tipo 2 riduce il rischio di infarto del miocardio non fatale. Sarebbe questa la conclusione a cui portano i risultati di uno studio condotto dai ricercatori dell’Università del Missouri, Kansas City (USA).
Un think tank che possa porsi quale incubatore di idee e proposte finalizzate a sollecitare l’attenzione sulla patologia attraverso la partecipazione diretta delle società scientifiche, delle associazioni dei pazienti, delle istituzioni e perfino dei media»: così Renato Lauro, rettore dell’Università di Roma Tor Vergata ha definito il Changing Diabetes Barometer Forum Italia.
L’obesità è un problema che riguarda oggi 1 bambino su 5 e, sebbene anche le scuole abbiano cercato di migliorare la qualità dei pasti somministrati ai più piccoli, sembra che il fenomeno sia in continuo aumento.
Lo studio condotto da un gruppo di ricercatori del Baker Idi Heart and Diabetes Institute di Victoria, in Australia, confermerebbe l’ipotesi che lo stile di vita troppo sedentario tipico della società moderna aumenti il rischio di morire prematuramente.
Per chi ha sempre sognato l’elisir di lunga vita arriva oggi una buona notizia: bastano 7 alimenti per assicurarsi una vita più longeva e per combattere la vecchiaia.
Per i diabetici arriva da Telecom Italia un nuovo aiuto per il controllo del livello glicemico: Line@Medica Diabete è un servizio che permette alle persone affette da diabete di misurare la glicemia in qualsiasi momento e luogo.
Nel corso del convegno dell’American Diabetes Association, che avrà luogo nel mese di giugno, verranno presentati i risultati di una sperimentazione su soggetti umani del trapianto di cellule suine che producono insulina.
Richard Kahn dell’American Diabetes Association e i suoi collaboratori hanno confrontato sette strategie di screening di popolazione con l’assenza o la massima frequenza di controlli utilizzando un modello matematico sviluppato da uno dei coautori e denominato Archimedes Model.
La Società italiana Obesità (Sio) ha stimato che un terzo dei bambini italiani dai 4 ai 17 anni è in sovrappeso e che il 4% di questi è obeso; fra il restante della popolazione quattro persone su 10 sono sovrappeso e di queste uno su due è obesa.
Uno studio condotto dai medici dell’Ospedale Civile Maggiore di Verona diretti dal dottor Enzo Bonora e pubblicato su Nutrition, Metabolism and Cardiovascular Disease, dimostra che danni ai reni anche di lieve entità possono provocare un aumento della mortalità nei diabetici.
Trattare inizialmente i pazienti con diabete di tipo 2 con farmaci antidepressivi pare sia poco efficace, questa la conclusione dello studio realizzato dal Dipartimento di Psichiatria della Washington University School of Medicine di St. Louis, Missouri (Usa).
Le conseguenze sul bambino del diabete gestazionale della madre continuano fino all’adolescenza sia sotto il profilo del rischio cardiometabolico che quello dell’intolleranza glucidica.
Una ricerca effettuata presso la Fondazione Irccs Istituto Nazionale dei Tumori di Milano e pubblicata su Archives of Internal Medicine, ha dimostrato che le donne che mangiano frequentemente e abbondantemente carboidrati ad alto indice glicemico
Il Changing Diabetes Barometer è un progetto per misurare i progressi della lotta a quella vera pandemia che è il diabete, per studiarlo, arginarlo e sconfiggerlo.
I pazienti affetti da piede diabetico dal 2009 hanno a Milano un centro specializzato, aperto ininterrottamente giorno e notte: è l’Istituto Clinico Città Studi (Iccs), nuovo nome della ex Clinica Santa Rita.
È noto che nei roditori e nell’uomo livelli elevati di glucocorticoidi si associano a un aumento del rischio di deficit cognitivi e che le persone con diabete di tipo 2 rischiano maggiormente il deterioramento cognitivo.
La sedentarietà, il lavoro prolungato alla scrivania per ore senza muoversi provoca un aumento della probabilità di ammalarsi di diabete o di malattie cardiovascolari con relativo aumento del rischio di morte precoce, questo il risultato della ricerca realizzata dal Baker IDI Heart and Diabetes Institute di Melbourne.
Secondo i ricercatori del britannico Office of National Statistics (Ons) le donne sono più ipocondriache, hanno cioè più ansia di ammalarsi, rispetto agli uomini, nonostante si ammalino di meno e vivano più a lungo.
Uno studio dell’Ospedale dell’amicizia sino-giapponese di Pechino ha valutato in oltre 92 milioni i malati di diabete in Cina rivalutando di oltre il doppio le stime precedenti.
I centri specializzati nel trattamento del piede diabetico sono in Italia ancora insufficienti rispetto alla diffusione della malattia: due a Milano, uno a Pisa, uno a Roma e ora quello in nascita a Cotignola, che rimpiazza quello di Abano Terme.
L’uso dei farmaci che abbassano il livello degli zuccheri nel sangue e tengono sotto controllo la pressione non sarebbe un metodo sicuro per evitare che il diabete si sviluppi nelle persone a rischio: questo il risultato di una ricerca effettuata dall’Università di Oxford (Gran Bretagna) e pubblicata dal ‘New England Journal of Medicine’.
L’accumulo di grassi introdotti nell’organismo attraverso l’alimentazione espone al rischio di malattie cardiovascolari e al diabete di tipo 2
Per prevenire attacchi di cuore o ictus in pazienti con diabete di tipo 2 e patologie cardiache o cardiovascolari fino a oggi si è cercato di mantenere bassa a tutti i costi la pressione arteriosa ma questo potrebbe aumentare i rischi che si vorrebbero prevenire, secondo una studio dell’Università della Florida.
Secondo una ricerca effettuata dalla Duke University Medical Center e pubblicata su Science Signaling, chi reagisce in maniera esagerata ai sapori o agli odori del cibo potrebbe essere affetto dalla forma più diffusa di diabete, cioè quello di tipo 2. La semplice ‘acquolina in bocca’ quindi, potrebbe costituire un segnale della presenza della malattia.
NAVIGATOR è uno studio che ha coinvolto oltre 9.000 pazienti e il primo a livello internazionale che ha evidenziato che l’antipertensivo valsartan è efficace nel ritardare l’insorgenza di nuovi casi di diabete di tipo 2 in pazienti con patologie cardiovascolari e in condizione pre-diabetica, cioè che presentano fattori di rischio e ridotta tolleranza al glucosio.
Per i pazienti considerati a rischio diabete la prevenzione migliore sarebbe quella di adottare uno stile di vita sano invece di assumere farmaci per tenere sotto controllo pressione e glicemia.
Sebbene la letteratura scientifica offra prove evidenti circa l’associazione positiva esistente tra cura del diabete gestazionale e diminuzione dei rischi per il neonato, non è ancora stata chiarita la relazione il diabete della madre ed eventuali danni al feto.
Secondo i risultati di uno studio condotto presso l’Università di San Paolo bere caffè all’ora di pranzo aiuta a ridurre il rischio di sviluppare il diabete di tipo 2.
Alla conferenza dell’American Heart Association Nutrition, Physical Activity and Metabolism che si è tenuta nei giorni scorsi a San Francisco (USA) sono stati presentati i risultati di una ricerca della Harvard School of Public Health di Boston coordinata dal dottor Qi Sun.
I risultati di uno studio condotto press il Kinki Central Hospital di Hyogo, in Giappone, indicano che le donne diabetiche nell’ultimo periodo di gravidanza hanno un livello elevato di emoglobina glicata (HbA1c) ma non alti livelli di albumina glicata, probabilmente a causa di una mancanza di ferro nell’organismo.
L’emoglobina glicata (HbA1c) è un indicatore più accurato nel predire le malattie cardiovascolari rispetto al valore della glicemia a digiuno (FPG)
Il ‘piede diabetico’ è una complicanza del diabete che comporta per i piedi del malato ulcere e tagli che si infettano facilmente e sono curabili con difficoltà, lunghe sofferenze e che possono portare all’amputazione.
L’insorgenza della celiachia potrebbe essere determinata da disturbi del sistema immunitario e avrebbe anche relazioni con il diabete di tipo 1 e l’artrite reumatoide.
Nel corso di esperimenti effettuati su cavie, i ricercatori dell’Università di Alberta coordinati dal dottor Richard Lehner, hanno scoperto che diminuendo l’attività dell’enzima Tgh si ottengono risultati significativi per abbassare la quantità di grasso nel sangue e migliorare il metabolismo del glucosio.
L’inattività fisica e il livello di glucosio nel sangue possono predire il rischio di disfunzione diastolica asintomatica, una patologia che interessa con maggior frequenza i pazienti appartenenti a minoranze etniche che sono stati di recente diagnosticati diabetici di tipo 2.
La presenza di iperglicemia sembra essere un fattore di rischio del cancro nei pazienti diabetici cinesi mentre l’utilizzo di insulina in questi individui è stato associato a una riduzione del rischio.
‘Una buona alimentazione parte anche da una buona comunicazione’ è il titolo significativo del convegno organizzato dall’Associazione per lo studio e la ricerca sui Disordini Alimentari e l’Obesita’ (Adao) a Roma, durante il quale è stato presentato un disegno di legge a tutela delle persone affette da obesità grave, il primo in Europa così completo.
I criteri diagnostici per il diabete mellito gestazionale dovrebbero essere più rigorosi e più donne dovrebbero essere sottoposte a controlli: questo è quanto emerge dalle raccomandazioni della New International Association of Diabetes and Pregnancy Study Group (IADPSG)
L’esposizione a inquinanti ambientali aumenta il rischio di diventare prediabetici e di sviluppare il diabete di tipo 2, questa è quanto sostenuto da un gruppo di ricercatori della Slovak Academy of Sciences di Bratislava.
Le donne con figli corrono un rischio maggiore di contrarre il diabete di tipo 2 rispetto a quelle che non ne hanno ma l’allattamento al seno per un periodo di almeno tre mesi diminuisce significativamente il rischio di ammalarsi.
Un italiano su tre, oltre i 40 anni è a rischio di diabete, malattia subdola che danneggia l’organismo senza sintomi iniziali, questo è uno dei dati emersi dal convegno ‘Fermare il diabete: una sfida per la Sanità e le Istituzioni’, promosso dall’Osservatorio Sanità e Salute, che si è tenuto nei giorni scorsi a Roma.
Il 26 aprile, nel corso di PastaTrend, il primo salone interamente dedicato alla pasta, saranno presentati i risultati del progetto ‘Healthgrain’ (Exploiting bioactivity of European cereal grains for improved nutrition and health benefits) creato allo scopo di condurre ricerche avanzate sui composti di frumento integrale che proteggono la salute e comprendere le attese e gli […]
La fornitura riguarda aghi pungi dito, microinfusori, aghi, siringhe, strumenti per diagnosticare il tasso di glicemia nel sangue, strisce reattive, tutti presidi fondamentali per i malati di diabete e forniti gratuitamente dalla Sanità pubblica.
Bambini e adolescenti con diabete di tipo 1 e alti livelli del fattore di crescita dell’endotelio vascolare (VEGF) sono esposti a un rischio maggiore di malattie cardiovascolari (CVD).
Questa misura precauzionale preserverebbe la madre dal rischio di sviluppare dopo il parto il diabete di tipo 2 e il nascituro da quello di incorrere nell’obesità infantile e successivamente anche nel diabete.
È stato presentato nei giorni scorsi al Senato un dispositivo elettromeccanico che avvisa il paziente diabetico in caso di calo eccessivo degli zuccheri; grande come un piccolo cellulare, controlla automaticamente i livelli di glucosio quasi trecento volte al giorno, in continuazione, anche durante il sonno.
Il cattivo odore della metformina potrebbe essere l’elemento responsabile per l’interruzione della terapia da parte di molti pazienti con diabete di tipo 2.
Sull’Archives of Pediatrics and Adolescent Medicine è stata pubblicata una ricerca condotta dall’Università del Michigan in cui si rileva che un alto indice di massa corporea fra i maschietti ritarda la pubertà, al contrario di quanto avviene per le bambine che, se soprappeso, raggiungerebbero precocemente la maturità sessuale.
Pazienti cronici affetti da diabete e da patologie cardiovascolari o polmonari, grazie alla telemedicina saranno assistiti a domicilio per tutto quanto possibile.
Persone con diabete di tipo 2 ed epatopatia steatosica non alcolica (NAFLD) sono esposti a un rischio maggiore di mortalità rispetto ai diabetici senza patologia epatica.
Scarso controllo glicemico, sindrome metabolica e dislipidemia aumentano il rischio di disfunzione erettile (ED) negli uomini con diabete di tipo 2. Lo ha affermato un gruppo di ricercatori italiani dopo aver condotto uno studio che ha coinvolto 555 uomini diabetici di età compresa tra i 35 e i 70 anni.
Obesità, intolleranza al glucosio e ipertensione nei bambini sono fattori predittivi di un rischio di mortalità prematura in età adulta. Un’equipe di ricercatori svedesi ha reclutato 4857 bambini con età media pari a 11.3 anni, misurandone indice di massa corporea (BMI), tolleranza al glucosio, pressione sanguigna e livelli di colesterolo.
Secondo uno studio canadese un basso livello di educazione sarebbe correlate a un rischio elevato di sviluppare il diabete di tipo 2.
In Italia è stato stimato che il 5,2% delle donne sia diabetico e secondo la ”medicina di genere” il sesso della persona influisce sullo stato di salute e sulla percezione della malattia.
Una ricerca condotta dal Diabetes Epidemiology: Collaborative Analysis of Diagnostic Criteria in Europe e dal Diabetes Epidemiology: Collaborative Analysis of Diagnostic Criteria in Asia ha fornito nuove prove a supporto dell’ipotesi che per una buona gestione delle patologie cardiovascolari servano strategie su misura per i diversi gruppi etnici.