Diabete Tipo 2: medicina di precisione e intervento precoce al centro del cambiamento

Diabete Tipo 2: medicina di precisione e intervento precoce al centro del cambiamento

Nuove evidenze dal XXV Congresso AMD-EASD: intervenire presto è la chiave per proteggere cuore e reni

Dalla prevenzione alla remissione, il futuro della cura del diabete di tipo 2 passa per un approccio personalizzato, precoce e integrato. I nuovi farmaci, insieme a una migliore gestione delle complicanze, stanno cambiando la storia naturale del diabete, senza trascurare la correzione dell’iperglicemia, che resta uno dei capisaldi per prevenire gli eventi cardiorenali.

Questo è il tema al centro della sessione congiunta tra Associazione Medici Diabetologi (AMD) e European Association for the Study of Diabetes (EASD), presentata durante la terza giornata del XXV Congresso Nazionale AMD, che si è svolto a Bologna, dal 15 al 18 ottobre.

Nel corso dell’incontro sono state illustrate nuove evidenze scientifiche che confermano come intervenire già nelle fasi iniziali dell’iperglicemia sia fondamentale: anche lievi alterazioni glicemiche riconducibili al prediabete aumentano del 24% il rischio cardiovascolare. Questi dati rafforzano l’importanza della diagnosi precoce del diabete e della personalizzazione delle terapie.

Francesco Giorgino (EASD): “Il diabete è una malattia eterogenea, la cura deve essere su misura”

“Il diabete di tipo 2 è una malattia eterogenea,” spiega Francesco Giorgino, Professore Ordinario di Endocrinologia all’Università di Bari e Presidente eletto dell’EASD.

“I meccanismi che portano all’aumento della glicemia sono molteplici e diversi da paziente a paziente. Questa consapevolezza oggi ci impone di andare oltre il concetto di ‘one size fits all’.”

Oggi, grazie ai nuovi strumenti terapeutici, è possibile andare oltre il semplice controllo glicemico e, in alcuni casi, raggiungere la remissione del diabete, cioè il ritorno a valori normali di glicemia – uno scenario impensabile fino a pochi anni fa.

La sfida – aggiunge Giorgino – è capire chi risponde meglio a cosa. Per questo stiamo lavorando a una vera medicina di precisione del diabete, capace di individuare i profili genetici, clinici e metabolici che predicono la risposta ai trattamenti. Inoltre, non dobbiamo dimenticare che il diabete di tipo 2 varia tra popolazioni diverse: l’EASD sta portando avanti progetti internazionali per comprendere queste differenze e rendere la cura del diabete davvero inclusiva e globale.”

Giuseppina Russo (AMD): “Agire presto sull’iperglicemia per proteggere cuore, rene e vasi”

“I nuovi farmaci hanno mostrato effetti benefici importanti su obesità e complicanze nei pazienti con diabete tipo 2,” sottolinea Giuseppina Russo, Professore Ordinario di Medicina Interna all’Università di Messina e Coordinatrice Nazionale degli Annali AMD.

“Ma non dobbiamo trascurare uno dei cardini della cura: la correzione dell’iperglicemia.”

Secondo una recente pubblicazione degli Annali AMD, anche valori di emoglobina glicata (HbA1c) appena sopra il range del prediabete espongono a un aumento del rischio cardiovascolare del 24%.

“Questo significa – continua Russo – che la partita si gioca nei primi anni, ancor prima della diagnosi vera e propria di diabete. La tempestività dell’intervento è la chiave per proteggere cuore, rene e vasi sanguigni.”

Le linee guida internazionali sul diabete ricordano che la correzione dell’iperglicemia è uno dei pilastri fondamentali della gestione della malattia, insieme alle nuove terapie farmacologiche e alla gestione dei fattori di rischio cardiovascolare.

“Tutti questi elementi – conclude Russo – devono avere la stessa dignità e forza: solo integrandoli possiamo davvero cambiare la traiettoria del diabete.”

La medicina di precisione nel diabete tipo 2: un futuro sempre più vicino

La medicina di precisione rappresenta il futuro della cura del diabete di tipo 2. L’identificazione precoce dei profili individuali dei pazienti permetterà di:

  • scegliere terapie mirate;
  • migliorare l’aderenza ai trattamenti;
  • ridurre il rischio di complicanze cardiovascolari e renali.

L’approccio integrato – basato su diagnosi precoce, intervento tempestivo, farmaci innovativi e personalizzazione delle cure – si sta affermando come la nuova frontiera della diabetologia moderna.
Parlane con il tuo medico o il tuo specialista.

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