Equità di accesso alle tecnologie per il diabete: le Regioni italiane a confronto

Equità di accesso alle tecnologie per il diabete: le Regioni italiane a confronto

Confrontarsi a livello nazionale e regionale su azioni concrete e condividere le buone pratiche sull’equità di accesso alle tecnologie innovative per il monitoraggio del diabete: questo l’obiettivo dell’incontro “Equità di accesso all’innovazione, le Regioni a confronto. Focus sui sistemi di monitoraggio glicemico nella cronicità diabete”, organizzato da Motore Sanità a Roma con il contributo incondizionato di Abbott.

Diabete: una vera emergenza sanitaria

Il diabete è oggi una delle principali sfide sanitarie a livello globale. È la prima causa di cecità, prima causa di amputazioni degli arti inferiori, seconda causa di insufficienza renale, oltre a essere concausa di oltre il 50% degli infarti e degli ictus.
Secondo l’International Diabetes Federation (IDF), entro il 2045 le persone colpite nel mondo saranno circa 700 milioni.

Prevenire le complicanze legate al diabete è possibile grazie all’utilizzo delle tecnologie di monitoraggio continuo della glicemia (CGM).

In Italia, almeno 700 mila persone sono in trattamento insulinico, ma l’utilizzo dei sensori resta sotto il 50% nella maggior parte delle Regioni.

Grandi differenze regionali nell’accesso ai sensori glicemici

Le Regioni con il maggior utilizzo dei sensori sono Lombardia, Sicilia e Sardegna. Al contrario, Campania, Calabria e Puglia registrano livelli di accesso inferiori al 20%.
Solo sei Regioni italiane hanno garantito l’accesso universale ai pazienti insulino-trattati: Sicilia, Campania, Lombardia, Lazio, Marche e Basilicata.

L’innovazione tecnologica è essenziale, non un lusso

Le tecnologie per il monitoraggio glicemico non sono un lusso, ma strumenti essenziali per prevenire complicanze e contenere i costi a lungo termine”,
sottolinea Raffaella Buzzetti, Presidente della Società Italiana di Diabetologia (SID).

Le evidenze scientifiche dimostrano in modo inequivocabile il loro impatto sulla riduzione delle complicanze acute e croniche, sul miglioramento degli esiti clinici e sulla qualità di vita delle persone con diabete. In un sistema sanitario che vuole definirsi equo, non possiamo più accettare che l’accesso ai sistemi di monitoraggio glicemico innovativi dipenda dal codice di avviamento postale”.

La SID richiama alla necessità di superare le disuguaglianze territoriali, auspicando una governance nazionale basata su criteri clinici, sostenibilità e centralità del paziente.

È tempo di colmare il divario tra le Regioni e garantire una reale uniformità nei criteri di accesso.

Prevenzione e continuità assistenziale: la posizione di AMD

Giocare d’anticipo è fondamentale nella gestione della cronicità”,
dichiara Riccardo Candido, Presidente dell’Associazione Medici Diabetologi, AMD. Il monitoraggio continuo può rivoluzionare la gestione del diabete e ridurre le complicanze, ma serve equità di accesso su tutto il territorio nazionale.

Parlare di equità di accesso significa parlare di diritti, di sostenibilità del sistema sanitario e di una visione a lungo termine che metta al centro il paziente.

L’importanza dell’intervento precoce secondo Diabete Italia

“L’uso dei dispositivi di monitoraggio consente strategie terapeutiche più efficaci e minori complicanze”, afferma Marcello Grussu, Vicepresidente Diabete Italia.
Oggi solo il 35% delle persone con diabete di tipo 1 e meno del 10% con diabete di tipo 2 utilizza un sensore. Tra i motivi: restrizioni prescrittive in alcune Regioni e una diffusa carenza di informazione e formazione adeguata dei pazienti.

Le evidenze scientifiche a supporto di questi benefici sono ormai consolidate, al punto che l’utilizzo di questi dispositivi è raccomandato sin dalla diagnosi.

Nella vita di tutti i giorni, non solo i pazienti, ma anche i caregiver, sperimentano un senso di maggiore sicurezza e serenità, con un impatto positivo sulla qualità della vita

FAND: l’accesso alla tecnologia migliora davvero la vita

“L’accesso alla tecnologia trasforma la gestione quotidiana del diabete, migliorando in modo considerevole la qualità della vita della persona. La tecnologia riduce l’emoglobina glicata, il rischio di ospedalizzazione e le complicanze”, spiega Stefano Garau, Vicepresidente FAND. Le disuguaglianze non si registrano solo tra Regioni, ma anche tra diverse ASL della stessa Regione, a causa di barriere burocratiche e limiti imposti da gare d’appalto non adeguate ai bisogni dei pazienti.

La Puglia verso l’ampliamento dell’accesso ai sensori

“Vogliamo dare salute ed equità di accesso alle cure al maggior numero di pazienti”, dichiara Vito Montanaro, Direttore del Dipartimento Salute Regione Puglia.
La Regione sta lavorando per estendere la prescrivibilità ai medici specialisti ambulatoriali e aumentare i centri prescrittori, con l’obiettivo di offrire tecnologie più avanzate a un numero maggiore di pazienti.

Potrebbero interessarti