L’autocontrollo del diabete: primo studio sul campo nelle ASL di Emilia Romagna e Toscana

Studiato un campione di 4000 diabetici in trattamento con insulina da ASL di Emilia Romagna e Toscana. Oltre a osservare gli esiti dell’autocontrollo glicemico, raccogliendo i dati direttamente sul campo, lo studio ha analizzato per la prima volta le conseguenze cliniche ed economiche nella gestione del diabete in uno spaccato di realtà italiana.
Il 65% dei diabetici inclusi nell’indagine non misura correttamente la glicemia, ha un triplice rischio di crisi ipoglicemiche rispetto a chi si controlla regolarmente e va incontro al doppio delle ospedalizzazioni con un aumento dei costi a carico del SSN stimato intorno al 66%.

Solo un terzo (34,7%) dei diabetici insulinici controlla con regolarità la propria glicemia, il 55% meno di due volte al giorno, il 10% non la misura affatto. Sono questi alcuni dei risultati preliminari emersi nel corso una ricerca condotta da CliCon analizzando i dati raccolti nelle banche dati amministrative di un campione di alcune Aziende Sanitarie Locali (ASL), afferenti alle regioni: Emilia-Romagna e Toscana.
L’indagine ha previsto la raccolta sul campo, a partire dal 2009, di tutte le informazioni utili sulle circa 4.000 persone con diabete trattati con insulina ammessi nello studio. Per ciascun diabetico venivano registrati: consumo di risorse sanitarie registrato nei database delle ASL e parametri clinici rilevati dai laboratori di analisi.

Maggiori rischi di complicanze per i diabetici che non controllano la glicemia e costi più elevati per il SSN

“Il diabete è una vera e propria epidemia in costante crescita in tutto il mondo ed è destinato a diventare la principale causa di disabilità e di mortalità nei prossimi venti anni.” – ha più volte affermato Salvatore Caputo, Presidente di Diabete Italia – “Un buon controllo della glicemia potrebbe ridurre in maniera sostanziale il numero delle complicanze del diabete, limitare i costi della malattia e migliorare la qualità della vita. Ad oggi però il livello di controllo della glicemia non è soddisfacente, in quanto, come confermano i risultati di questa analisi sul campo, il 65% dei diabetici trattati con insulina non misura abbastanza frequentemente la glicemia, e questo espone le persone con diabete a crisi ipo- e iperglicemiche che, a loro volta, comportano il ricorso alle strutture ospedaliere, con un notevole impatto sui costi del nostro SSN”.

Migliorando il controllo della glicemia si riducono i rischi di ipoglicemia e i costi assistenziali

I risultati dell’indagine condotta sul campo documentano, infatti, che i diabetici insulinici che non controllano abitualmente la glicemia manifestano un’incidenza tripla di picchi di ipoglicemia rispetto alle persone che si controllano regolarmente (27,3 per 100 anni persona vs 10,6), con un raddoppio del tasso di ricoveri in ospedale (60,8 per 100 anni persona vs 30,0).

L’analisi ha fatto, inoltre, osservare, un maggiore consumo di risorse sanitarie da parte dei diabetici poco inclini all’autocontrollo (€ 3.000 vs € 2.700), in particolare per ciò che riguarda i costi dei ricoveri inerenti al diabete (€ 2.500 vs € 1.500) che risultano aumentati di ben il 66%.

“L’automonitoraggio della glicemia ha un ruolo centrale nella gestione quotidiana del diabete ma, così com’è praticato oggi, è pur sempre un atto obbligato che bisogna compiere almeno 4-5 volte al giorno con il rischio di una mancata aderenza alle indicazioni del medico.” – ha concluso il dott. Caputo – “Fra i bisogni più importanti delle persone con diabete c’è proprio la possibilità di poter controllare il livello della propria glicemia nel modo più semplice e meno fastidioso possibile, laddove con il termine fastidioso non ci si riferisce solo al dolore della puntura sul dito, ma anche all’interferenza con le normali attività della vita quotidiana.
Sicuramente la strada da percorrere è una più attenta personalizzazione della terapia e, in questo senso, la tecnologia ci potrà dare una mano, attraverso sistemi di monitoraggio innovativi sempre più a disposizione.”

References

Potrebbero interessarti