Carenza Vitamina D, Covid-19 e malattie croniche (diabete e obesità): quale legame?

Carenza Vitamina D, Covid-19 e malattie croniche (diabete e obesità): quale legame? - Diabete.com

Con la consulenza del Prof. Andrea Giustina, Specialista in Endocrinologia, Università Vita-Salute e Ospedale San Raffaele di Milano

Il legame tra vitamina D, Covid-19 e malattie croniche come diabete e obesità è il filo conduttore della 5° Consensus sulla Vitamina D (“5th Consensus on Controversies in Vitamin D”, Stresa 15-18 settembre 2021), con un panel che comprende oltre 30 tra i maggiori esperti mondiali di vitamina D. A coordinare l’evento, il Prof. Andrea Giustina dell’Università Vita-Salute e Ospedale San Raffaele di Milano e il Prof. John Bilezikian, della Columbia University di New York.

Gli esperti analizzeranno il ruolo della carenza di Vitamina D (ipovitaminosi da vitamina D) nell’aggravamento dell’infezione da Sars Cov-2 e la necessità di mantenere buoni livelli di vitamina D, al fine di potenziare le difese immunitarie in particolare degli anziani e di chi soffre di malattie croniche quali diabete,  obesità e patologie infiammatorie intestinali.

Carenza di vitamina D e Covid-19: un legame decisamente pericoloso

L’associazione in negativo tra ipovitaminosi D e Covid-19 era stata ipotizzata molto precocemente rispetto all’esplosione in Italia della pandemia, con una lettera pubblicata nel marzo 2020 sul British Medical Journal. (1)

Il tema ritorna alla ribalta durante le giornate della 5° International Conference on Controversies in Vitamin D. “All’epoca, la nostra lettera era il frutto di una riflessione personale, legata alla fascia di popolazione colpita: anziana e al fatto che nel nostro Paese particolarmente nelle regioni settentrionali dove il COVID-19 ha colpito più duramente e precocemente la carente di vitamina D è estremamente diffusa – sottolinea Andrea Giustina, Professore Ordinario di Endocrinologia e Malattie de Metabolismo all’Università Vita-Salute San Raffaele e Direttore della U.O. di Endocrinologia dell’IRCCS San Raffaele di Milano e coordinatore scientifico della Consensus – La riflessione si è poi rivelata corretta e oggi abbiamo chiare evidenze che la carenza di vitamina D nel sangue è tra i fattori coinvolti nell’incidenza e soprattutto nella severità del Covid-19, tanto che sono in corso un numero consistente di studi internazionali di approfondimento”.

Proprio per questo motivo all’associazione Vitamina D e Covid-19 è dedicata un’intera sessione del summit internazionale. Il punto di partenza degli Esperti è la visione del Covid-19 come malattia multi-sistemica per arrivare a chiarire sia i meccanismi endocrinologici (2) sia l’esistenza di un vero e proprio fenotipo osteo-metabolico del Covid-19 (3). “Questo fenotipo, di cui abbiamo evidenza – chiarisce il Prof. Giustina – ha tre componenti riconoscibili: l’ipocalcemia (livelli di calcio nel sangue più bassi della norma), le fratture vertebrali e l’ipovitaminosi D”. Tra gli esperti che partecipano ai lavori della 5° Consensus è importante ricordare la presenza di un luminare, il Prof. Hector DeLuca della University of Wisconsin-Madison. La sua attività è da sempre dedicata alla comprensione del metabolismo e del meccanismo d’azione della vitamina D: a lui si deve la storica scoperta del Calcitriolo, cioè della forma attiva della vitamina D.

La carenza di vitamina D nella popolazione anziana …

Dal punto di vista epidemiologico, considerando i dati ISTAT (4), nel periodo tra febbraio e novembre 2020, si sono registrati 57.647 decessi avvenuti in persone positive al Covid-19. Analizzando il dato, si può notare come la percentuale di soggetti in età inferiore ai 50 anni si attesta attorno all’ 1% per entrambi i generi, mentre la classe degli over 80 risulta quella con la più alta percentuale di decessi per Covid-19 (il 60% dei decessi complessivi). “Sono dati che sottolineano ancora una volta l’importanza di alzare la guardia e approfittare della campagna vaccinale, ora che ci avviciniamo alla terza dose, per affrontare l’annosa problematica della carenza di vitamina D negli anziani nel nostro Paese – chiarisce il prof. Giustina.
“Per questo, nel corso del simposio riprendiamo il tema tradizionale della carenza di vitamina D nell’anziano, di quanto impatti sulla salute delle ossa e sulla struttura muscolare, con un aumento del rischio di cadute e quindi di fratture”.

… ma anche tra i soggetti più giovani

Il Covid-19 non colpisce però solo gli anziani, ma anche i più giovani. E anche in questo caso, gioca un ruolo la carenza di Vitamina D. “Una fonte di vitamina D anche se non prevalente è anche l’alimentazione – spiega il Prof. Giustina – Va da sé che in caso di malassorbimento, abbiamo un fattore negativo in più che aggrava una eventuale situazione di ipovitaminosi D. Per questo, nel Summit di Stresa, oltre alle malattie croniche come diabete e obesità,  abbiamo voluto focalizzarci anche sulle malattie gastrointestinali, come le malattie infiammatorie croniche e la celiachia”.

Un focus in particolare è dedicato alla chirurgia bariatrica

E inevitabilmente torna a far sentire la sua presenza la malattia da Covid-19. “Obesità e diabete sono le due patologie croniche maggiormente evidenziate nei pazienti ospedalizzati durante la pandemia Covid-19 – conclude il Prof. Giustina – “L’anello di congiunzione tra queste malattie e il rischio di una forma di Covid-19 più grave potrebbe essere proprio la carenza di Vitamina D5 (5), anche se ulteriori studi sono necessari.  La chirurgia bariatrica e metabolica che viene utilizzata per contrastare diabete e obesità, crea una situazione di malassorbimento che peggiora ancora di più un problema di ipovitaminosi D pre-esistente”. In questi pazienti, è sempre utile andare ad indagare i livelli ematici di vitamina D, in particolare nei soggetti sottoposti a chirurgia.

La 5° Consensus sulla Vitamina D si chiude con una sessione specialistica sui limiti e le proposte di revisione delle Linee Guida attuali e sulle misure più efficaci e sostenibili di prevenzione e contrasto della carenza di vitamina D soprattutto in quei Paesi come l’Italia che al contrario dei Paesi Scandinavi non fortificano i cibi con la vitamina D e in cui l’ipovitaminosi D quindi è così largamente diffusa rispetto al Nord Europa (paradosso scandinavo).

Come evidente, la tematica è estremamente complessa e ci vorrà del tempo ed altri studi approfonditi per definire risultati più precisi e indicazioni concrete circa il potenziale effetto terapeutico della supplementazione con vitamina D nei pazienti COVID-19 e in particolare in quelli più sensibili come soggetti con diabete e/o obesità.
Il gruppo di Esperti del G.I.O.S.E.G. (Glucocorticoid Induced Osteoporosis Skeletal Endocrinology Group) ha pubblicato una “guida ragionata” di raccomandazioni basate sulle maggiori evidenze finora pubblicate che sono consultabili online gratuitamente (6), per tutti coloro che sono interessati.

Tali raccomandazioni hanno costituito la base di partenza per la stesura di un Position Paper pubblicato il 17 maggio 2021 sulla prestigiosa rivista Endocrine. (7)

Secondo il panel di esperti del G.I.O.S.E.G., il ruolo principale della vitamina D è quello di garantire alla popolazione ad alto rischio di ipovitaminosi D e di malattia respiratoria in corso di COVID-19, un livello adeguato di vitamina D, in considerazione del beneficio delle azioni protettive sull’osso e sul sistema immunitario di questo ormone.

Per i commenti sul Position Paper da parte del Prof. Andrea Giustina, si rimanda all’articolo “Vitamina D e Covid-19, le raccomandazioni degli esperti del G.I.O.S.E.G” del 12 luglio 2021. (8)

5° Consensus sulla Vitamina D - Legame tra Vitamina D e Covid-19

References

1 – Andrea Giustina, Anna Maria Formenti – Preventing a covid-19 pandemic

2 – John P Bilezikian, Daniel Bikle, Martin Hewison, Marise Lazaretti-Castro, Anna Maria Formenti, Aakriti Gupta, Mahesh V Madhavan, Nandini Nair, Varta Babalyan, Nicholas Hutchings, Nicola Napoli, Domenico Accili, Neil Binkley, Donald W Landry, Andrea Giustina – MECHANISMS IN ENDOCRINOLOGY: Vitamin D and COVID-19. Eur J Endocrinol 2020 Nov;183(5):R133-R147

3 – Andrea Giustina – Hypovitaminosis D and the endocrine phenotype of COVID-19Endocrine 2021 Apr;72(1):1-11

4 – ISTAT, Istituto Nazionale di Ricerca, Impatto dell’epidemia covid-19 sulla mortalità totale della popolazione residente, periodo gennaio-novembre 2020, 30 dicembre 2020.

5 – Luigi di Filippo, Agnese Allora, Mauro Doga, Anna Maria Formenti, Massimo Locatelli, Patrizia Rovere Querini, Stefano Frara, Andrea Giustina – Vitamin D levels associate with blood glucose and BMI in COVID-19 patients predicting disease severity. J Clin Endocrinol Metab 2021 Aug 12;dgab599

6 – Fabio Massimo Ulivieri, Giuseppe Banfi, Valentina Camozzi, Annamaria Colao, Anna Maria Formenti, Stefano Frara, Giovanni Lombardi, Nicola Napoli, Andrea Giustina – Vitamina D e COVID-19: il documento del GIOSEG.

7 – Fabio Massimo Ulivieri, Giuseppe Banfi, Valentina Camozzi, Annamaria Colao, Anna Maria Formenti, Stefano Frara, Giovanni Lombardi, Nicola Napoli & Andrea Giustina – Vitamin D in the Covid-19 era: a review with recommendations from a G.I.O.S.E.G. expert panel. Endocrine volume 72, pages597–603 (2021)

8 – Vitamina D e Covid-19, le raccomandazioni degli esperti del G.I.O.S.E.G
12 luglio 2021 con i commenti del Prof. Andrea Giustina al Position Paper.
https://medicoepaziente.it/2021/vitamina-d-e-covid-19-le-raccomandazioni-degli-esperti-del-g-i-o-s-e-g/

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