Diabete, piloti e altre professioni di volo: i criteri per l’accesso sono da aggiornare!

Diabete.com - Piloti e altre professioni di volo con diagnosi di diabete: i criteri per l’accesso sono da aggiornare!

Documento di consenso degli esperti di AIMAS, AMD*, SID**, ENAC su sollecitazione dell’Associazione Nazionale Italiana Atleti con Diabete (ANIAD)

Oggi una diagnosi di diabete (diabete tipo 1 e diabete tipo 2 in trattamento con insulina) non consente di accedere al volo sportivo o a professioni come pilota di aereo, controllore di volo, hostess e steward. Una nuova diagnosi può decretare la fine di una carriera di pilota già avviata.

Grazie ai nuovi sensori di monitoraggio della glicemia, i criteri di accesso a questi lavori dovrebbero essere rivisti e aggiornati. Questa è la sollecitazione da parte di un gruppo di Esperti che hanno elaborato un documento di consenso, pubblicato sulla rivista scientifica Diabetes Research and Clinical Practic nel febbraio 2021. Come afferma Felice Strollo, Vicepresidente dell’Associazione Italiana di Medicina Aeronautica e Spaziale (AIMAS): “Le persone con diabete ben compensato possono pilotare un aereo senza mettere a rischio la propria e altrui incolumità. Gli strumenti per l’automonitoraggio della glicemia ‘indossabili’, sensori sempre più piccoli e performanti, potrebbero consentire di riscrivere le regole per l’accesso delle persone con diabete alle professioni e agli sport del volo.”

La realizzazione di questo importante documento di consenso è stata fortemente stimolata da ANIAD, Associazione Nazionale Italiana Atleti Diabetici per consentire un concreto passo avanti nella definizione di questa complessa e annosa problematica. “ Un documento che grazie a all’ Aeronautica e Spaziale (AIMAS), Associazione Medici diabetologi (AMD), Società Italiana di Diabetologia (SID) ed Ente Nazionale per l’Aviazione Civile (ENAC),  si aggiunge ai tanti studi e lavori di ricerca raccolti in questi anni e presentati nell’ottica di aprire nuove prospettive per chi soffre di diabete” si legge sul sito di ANIAD.

Il documento di consenso, pubblicato su Diabetes Research and Clinical Practice, la prestigiosa rivista dell’IDF, International Diabetes Federation, ha focalizzato gli aspetti regolatori, le principali criticità nell’accesso delle persone con diabete alle professioni del volo e le buone pratiche a livello internazionale e ha analizzato i vantaggi delle più recenti innovazioni tecnologiche nel monitoraggio glicemico.

Dai sensori di monitoraggio della glicemia, nuove prospettive per migliorare le possibilità di accesso alle professioni del volo

“Il tavolo tecnico ha valutato 72 studi scientifici pubblicati tra il 1946 e il 2020 – dichiara Sandro Gentile dell’AMD, Associazione Medici Diabetologi* – Gli esperti concordano sulla superiorità dei sistemi di monitoraggio della glicemia con sensori rispetto all’automonitoraggio mediante puntura del dito. Si tratta di device piccoli e sottili che, applicati alla pelle, consentono di rilevare in continuo il livello del glucosio. E questo 24 ore su 24 e 7 giorni su 7, avvisando gli utenti quando i livelli diventano troppo alti o troppo bassi.”

Oggi sono disponibili due tipi di sistemi di monitoraggio continuo del glucosio:

  • il CGM in tempo reale (real-time CGM, rtCGM)
  • il CGM a rilevazione intermittente detto anche monitoraggio ‘FLASH’ del glucosio (flash glucose monitoring, FGM).

Entrambi i sistemi forniscono informazioni riguardo ai livelli di glucosio attuali e pregressi, indicano l’andamento (la tendenza, trend) e la velocità di variazione del livello di glucosio, fornendo così informazioni preziose per prevenire pericolosi sbalzi di glicemia.

“Sulla base delle evidenze scientifiche che abbiamo analizzato – dichiara Antonio Bellia della SID, Società Italiana di Diabetologia** – esiste un ampio consenso sul fatto che questi recenti dispositivi:

  • migliorino il compenso glicemico;
  • riducano la durata di eventuali eventi di ipoglicemia o iperglicemia
  • aumentino il tempo trascorso nell’intervallo stabilito (TIR, Time In Range).

Si tratta di risultati molto importanti visto che la riduzione degli episodi di ipoglicemia e il controllo metabolico sono aspetti fondamentali per i piloti e gli equipaggi.”

Attualmente l’ICAO, Organizzazione Internazionale dell’Aviazione Civile non permette alle persone con diabete trattato con insulina di ottenere il brevetto di volo commerciale; le autorità del Canada (TC) e degli Stati Uniti (FAA) prevedono una certificazione medica speciale per le licenze di prima, seconda e terza classe; l’EASA (Ente Regolatore Europeo) nega sia l’accesso alla professione che il rinnovo della licenza per i piloti che hanno sviluppato un diabete insulino trattato (diabete tipo 1 o diabete tipo 2 trattato con insulina). La motivazione è evidente: eventuali crisi ipoglicemiche potrebbero mettere a rischio la sicurezza di piloti e passeggeri.

Per i piloti con diabete in trattamento con insulina, volare in sicurezza è possibile …

Volare in sicurezza è possibile solo attraverso un frequente monitoraggio della glicemia, come stanno dimostrando diverse esperienze internazionali. Ad esempio, nel Regno Unito i piloti con diabete insulino-trattato possono volare seguendo uno stringente protocollo di monitoraggio della glicemia. Nelle oltre 22 mila ore di volo effettuate dai 49 piloti inglesi con diabete che hanno seguito il protocollo, sono stati riportati valori glicemici anomali solo per lo 0,12% del tempo trascorso in volo, episodi che non hanno comportato per il pilota alcuna riduzione della capacità fisica.

… con i nuovi sistemi di monitoraggio del glucosio con sensori

Il monitoraggio della glicemia condotto con i metodi tradizionali richiede un uso frequente dei glucometri e la necessità di pungersi ripetutamente (anche 6-8 volte al giorno) e, per i piloti, è fondamentale rimanere concentrati durante il volo e non essere distratti da simili incombenze. I sistemi di monitoraggio del glucosio con sensori forniscono una soluzione al problema garantendo un flusso continuo di misurazioni ed eliminando al tempo stesso la necessità delle fastidiose punture sui polpastrelli per visualizzare i livelli del glucosio.

Il parere degli esperti del tavolo tecnico

“Nelle persone con diabete insulino trattato – dichiara Antonello Furia, Responsabile della Sezione Aeromedica ENAC – queste tecnologie potrebbero migliorare l’efficienza lavorativa del personale di volo e di altre professioni critiche del mondo dell’aviazione. I tempi sono maturi affinché le autorità regolatorie europee e internazionali rivedano e adeguino i requisiti medici per la certificazione e l’accesso dei diabetici alle professioni del volo, grazie ai nuovi device tecnologici. Gli imminenti voli dell’aviazione commerciale nello spazio suborbitale devono rappresentare fin da ora un’ulteriore sfida al fine di permettere in futuro ai piloti e ai passeggeri con diabete trattato con insulina di poter volare in sicurezza.”

Molto soddisfatto anche Marcello Grussu, Presidente dell’ANIAD, che ha dichiarato: “Siamo finalmente davanti a una possibile soluzione di un problema che andiamo sollevando da quasi 10 anni, e che, laddove sarà concretamente resa possibile, determinerà un importante passo avanti nell’ottica di una piena e completa integrazione sociale delle persone con diabete. Un lavoro costante, coerente e ampiamente documentato da evidenze scientifiche, conduce sempre lontano”.

L’innovazione tecnologica ha il potere di cambiare la vita.

Reference

* L’Associazione Medici Diabetologi (AMD), costituita nel 1974, con oltre 2000 iscritti è la più grande associazione scientifica della diabetologia italiana. Affiliata all’International Diabetes Federation (IDF), AMD: (1) promuove la diffusione sul territorio di strutture idonee alla prevenzione, diagnosi e cura del diabete mellito; (2) si occupa della qualificazione professionale e dell’aggiornamento culturale del personale sanitario operante in tali strutture; (3)  si adopera affinché la diabetologia e la figura del medico diabetologo acquisiscano e mantengano la loro autonomia dal punto di vista didattico e clinico e costituiscano il principale punto di riferimento nella cura del paziente con diabete.
L’AMD promuove la ricerca in campo diabetologico, clinico e terapeutico e collabora con le altre istituzioni che hanno finalità e interessi comuni.

** La Società Italiana di Diabetologia (SID) – fondata nel 1964 a Roma  è una associazione no-profit, articolata in 17 sezioni regionali e guidata da un presidente e da un consiglio direttivo nazionale eletti ogni due anni dai circa 2000 soci. In campo diabetologico e metabolico la SID svolge attività di promozione e conduzione della ricerca scientifica, di formazione e aggiornamento per medici e altri operatori sanitari, di divulgazione alle persone con diabete e alla comunità nel suo complesso, di politica sanitaria nell’organizzazione dell’assistenza.
La SID mira a tutelare gli interessi delle persone con diabete e delle loro famiglie, a promuovere la conoscenza della malattia per migliorarne la diagnosi e la cura, a far implementare strategie di prevenzione primaria, secondaria e terziaria, a valorizzare l’operato dei diabetologi e di quanti operano nella lotta al diabete. La SID, insieme alla Fondazione Diabete Ricerca e alla Associazione Diabete Ricerca, mette in atto programmi di raccolta fondi provenienti da istituzioni pubbliche e private, da aziende e da singoli cittadini al fine di sostenere la ricerca in campo diabetologico.

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