Con la consulenza del dr. Ferdinando Pellegrino, psicologo e psicoterapeuta, Salerno
In Italia si patisce più che altrove la paura del futuro e l’ansia da ipoglicemia, un problema a cui si vorrebbe rispondere solo con soluzioni farmacologiche, come la sperimentazione di nuovi tipi di insulina. Su questo dato, emerso durante il 50° congresso dell’ Associazione Europea per lo Studio del Diabete (European Association for the Study of Diabetes, EASD) terminato da poco a Vienna è intervenuto l’ordine degli psicologi del Lazio affermando che “In caso di disagio emotivo è utile l’intervento dello psicologo”. A tale riguardo, proprio nel Lazio, si sta lavorando sull’avvio di una progettualità sul diabete con partecipazione interdisciplinare tra i due specialisti. Del resto già dal 1998 si certifica che il ricorso all’intervento dello psicologo agevola l’aderenza del paziente cronico alla terapia.
Abbiamo chiesto a questo proposito il parere del nostro Esperto, il dr. Ferdinando Pellegrino, psicologo e psicoterapeuta che da anni si occupa anche di pazienti diabetici. “Siamo d’accordo nell’introduzione dello psicologo in tale ambito.” – afferma il dr. Pellegrino – “ma attenzione, lo psicologo come consulente è un conto, va ad effettuare un consulto ed un’eventuale presa in carico della persona diabetica. E credo vada bene per specifiche situazioni. Ritengo tuttavia che sia ancora più importante far leva sul diabetologo e sulla sua formazione in quanto ciò può incidere in modo più efficace sulla gestione della diabete. Un diabetologo ben formato può essere in grado di incidere sullo stile di vita della persona diabetica nel momento in cui inserisce variazioni dello stile di vita nel trattamento stesso.”
“Il diabetologo – continua il dr. Pellegrino – deve considerare gli aspetti psicologici come parte integrante del trattamento. In questo modo l’impatto sul paziente è immediato e diretto, non mediato dallo psicologo e sicuramente più incisivo. Ciò non toglie che per specifiche situazioni il diabetologo non possa richiedere l’intervento dello psicologo. Ciò richiede che il diabetologo sia ben formato ed abbia una sensibilità verso questi argomenti, in tal modo non si limiterà a prescrivere solo farmaci, ma sarà attento a “prendersi cura” globalmente della persona diabetica. In ogni caso la figura dello psicologo rimane importante e può anzi fungere da supporto al diabetologo.”
References
- 50th EASD Annual Meeting, Vienna, Austria, 15-19 September 2014