Secondo la 4° edizione del Diabetes Web Observatory, 2017 si ricerca in rete più al Sud, in particolare in Calabria, Puglia, Basilicata. Il 75 per cento delle persone utilizza le app per raccogliere e condividere informazioni sul mondo del diabete, in base all’osservatorio Diabetes Monitor, 6° Ed, 2017. Le persone con diabete sentono di più il bisogno di discutere con il proprio medico quanto appreso on line.
Presentato a Roma il Rapporto Web Observatory, 2017
In Italia, il diabete si colloca ai primi posti tra i temi di salute più ricercati in rete, insieme ad Alzheimer, tumori e vaccini. Dal rapporto Web Observatory, 4° edizione, presentato oggi, 6 dicembre 2017, a Roma emerge come “Dott. Google” sia la figura di riferimento, una sorta di “diabetologo virtuale” più richiesto nel Sud Italia. Infatti in Calabria il diabete è il termine più ricercato tra quelli di salute, mentre in Puglia, Basilicata, Molise, Abruzzo, Sicilia e Campania risulta nella top 3. Stesso andamento nelle città: al primo posto Catanzaro, al secondo Messina seguita al terzo dall’outsider Pisa. Gli argomenti più ricercati riguardano l’alimentazione (38%), le terapie (37 %), e ben il 13 % ricerca soluzioni definitive.
Questi alcuni dei dati illustrati all’Istituto Superiore di Sanità nel corso di un evento organizzato da Italian Barometer Diabetes Observatory (IBDO) Foundation in collaborazione con Università di Roma Tor Vergata, Health Web Observatory, WHIN-Web Health Information Network e Medi-Pragma.
“Sono il risultato di due indagini che costituiscono da tempo un appuntamento annuale: il Diabetes Monitor, l’indagine, giunta alla 7° edizione, che si propone come un Osservatorio dell’evoluzione degli atteggiamenti delle persone con diabete riguardo alla gestione della propria malattia sia dal punti di vista clinico sia sociale, e il Diabetes Web Report, volto a studiare i comportamenti delle persone in rete in tema di salute, in particolare di coloro che hanno il diabete, caregiver e medici”, spiega Lucio Corsaro, Direttore generale Medi-Pragma.
Crescono i Social Media e le App come fonte di informazione
Già nel Diabetes Monitor del 2016, i social media erano cresciuti rispetto alla rete (dr. Google) come mezzo di informazione e terreno di confronto con persone che condividono lo stesso problema. Nel 2017, prima del “Dott. Social” (42%) e del “Dott. Google” (Internet, 65%), “ha acquistato maggiore rilevanza una terza voce, ovvero l’utilizzo delle app (75%), sia quelle utili per il monitoraggio della malattia sia quelle per la comunicazione con il medico”, prosegue Corsaro.
La tendenza delle persone a consultare la rete, a confrontarsi sui social con i propri “pari” e a utilizzare le app per quanto riguarda il diabete è confermata dagli stessi medici che sostengono per il 66% che i propri pazienti riportano regolarmente le informazioni ottenute da Internet, sintomo del crescente bisogno di discutere di quanto appreso on line con una fonte ritenuta autorevole. Degno di nota il fatto che questa tendenza sia cresciuta del 50 % negli ultimi due anni.
Gli Italiani sempre più connessi…
“… e lo fanno anche grazie alla ultima rivoluzione tecnologica rappresentata dagli smartphone: ormai i dati sul volume di traffico internet generato da diversi dispositivi testimoniano l’interconnessione continua degli italiani”, spiega Ketty Vaccaro, Presidente del Health Web Observatory e responsabile Salute e Welfare del Censis. “Infatti, se la percentuale di persone che navigano da un computer è scesa dal 2015 al 2016 del 14 per cento, sale quella di chi si connette da altri device mobili come lo smartphone (+44%) o il tablet (+8%). Cresce anche il ruolo di altri dispositivi come ad esempio console o smart TV (+24%). Le App sono uno degli strumenti principali della disintermediazione digitale e spopolano sugli usi pratici della rete, dal prenotare un B&B ad un taxi all’ascolto della musica, ma l’ 8,6% della popolazione le usa anche come mezzo di informazione. La possibilità di ottenere rapidamente informazioni in modo semplice, in qualsiasi luogo e momento, le migliaia di fonti consultabili e la dinamicità dell’attuale stile di vita rendono la rete uno dei media preferiti anche in tema di salute e fanno crescere il numero dei cosiddetti ‘health-nauti’. Tra questi si incrementa anche la quota delle persone con diabete e di coloro che cercano informazioni sulla malattia non solo per conoscerla ma anche per gestirla meglio”.
Il confronto sempre fondamentale con il proprio medico
“Gli ‘health-nauti’ navigano, trovano, riportano e discutono con il proprio medico curante le informazioni trovate in rete relative alla propria malattia”, prosegue Simona Frontoni, Presidente comitato scientifico IBDO Foundation. “Attraverso le App gli utenti non cercano solo informazioni, ma condividono opinioni, esperienze riguardo alla malattia, scambiano con il proprio medico dati che riguardano lo stato di salute e non solo. Questo è corretto. Infatti non dovrebbe essere perso di vista il ruolo fondamentale del medico e del team diabetologico: l’educazione terapeutica e in particolare il dialogo con il team sono necessari per gestire al meglio il diabete”.
References
– Italian Diabetes Monitor, 4° Anno, Dicembre 2017 – N° 6
Monitoring prevention, cure, political, social and economic facts on diabetes care
Analisi dei dati del Diabete in Italia
– Diabetes Web Report, 4°Anno, Dicembre 2017 – N° 7