Le nostre piante di casa: quali e perché ci fanno stare bene?

Le nostre piante di casa: quali e perché ci fanno stare bene?

di Chiara Pollastri, garden designer, Floricoltura La Gemma, Cernusco sul Naviglio

Il nostro rapporto con la natura è ancestrale e portarne un po’ nelle nostre case non può che alimentare il nostro benessere, con benefici fisici e anche psicologici, di cui non siamo sempre consapevoli. Considerato che passiamo l’80-90% del nostro tempo negli spazi chiusi, la qualità dell’ambiente domestico così come quello dell’ufficio è importante per la nostra salute. Per questo la scelta delle piante che arricchiscono la nostra casa e la rendono più accogliente e vivibile non va fatta in modo casuale.

Il bello delle piante è che la gioia e la salute che portano nella nostra casa sono accessibili a tutti e non è un aspetto da sottovalutare. Dietro a queste considerazioni c’è un’autentica scienza. Ci sono numerose ricerche scientifiche che dimostrano come la produttività in ufficio migliora se è presente del verde, o dei fiori, e che i livelli di dopamina, un neuromediatore coinvolto in moltissimi circuiti nervosi e cerebrali tra cui quelli legati alla ricompensa e al piacere, sono più alti in chi ha in casa delle piante, soprattutto se a occuparsene è la persona stessa, con amore e dedizione. Come dice Jen Stearn nel suo libro “La casa sempre verde” (Corbaccio Editore, 2019) che vi consiglio di acquistare, “Di qualsiasi colore sia il vostro pollice, esiste una pianta che fa per voi!”.

Il ruolo delle piante da interno

Secondo una recente review, il ruolo e l’importanza delle piante da interno per la salute e il comfort di chi ci abita (o ci lavora) va valutato in base a quattro criteri base: fotosintesi, traspirazione, effetti psicologici e purificazione dell’ambiente.

Fotosintesi e traspirazione

La fotosintesi e la traspirazione sono meccanismi importanti per le piante e le funzioni di base che mantengono i cicli dell’ossigeno e dell’anidride carbonica in natura. Queste capacità sono fonte di ispirazione per diverse attività umane, per esempio i pannelli solari, la fotosintesi artificiale e i tetti / le facciate verdi sempre più numerose nelle città e non solo. La traspirazione (perdita di acqua sotto forma di vapore) delle piante verdi è uno dei modi naturali per rinfrescare un ambiente.

Le nostre piante di casa: quali e perché ci fanno stare bene?

Effetti psicologici

La pratica di coltivare piante in casa ha una lunga storia. Esiste un’ampia letteratura che dimostra come le piante da interno svolgano un positivo effetto psicologico su di noi, sulle nostre performance, sulla salute e sui livelli di stress. Migliorano il nostro umore e favoriscono relax e recupero delle energie.

Il concetto che le piante svolgono un ruolo nella salute mentale è ormai ben consolidata, come dimostra lo sviluppo dell’ortoterapia. I benefici di mettere le mani nella “madre” terra, un gesto ancestrale, di fare regolarmente giardinaggio ma anche solo di essere circondati da piante e fiori o da alberi da frutto, sono molti: il contatto con la natura migliora l’umore, garantisce un maggiore benessere a 360° e aiuta la riabilitazione dei pazienti. La coltivazione di piante e ortaggi anche su un balcone o una finestra, la cura di una singola pianta, la gestione di un terreno, la raccolta delle erbe aromatiche o dei frutti e l’osservazione del ciclo della natura (molto educativo anche per i bambini!) rappresentano tutte attività “verdi” che stimolano i sensi: tatto, udito, olfatto, vista e favoriscono il benessere. La natura continua a esercitare un’influenza terapeutica sul benessere psicofisico dell’individuo e della comunità, anche in un’epoca ipertecnologica come la nostra e questo dovrebbe far riflettere anche in tempi di Covid-19. Molti studi scientifici hanno documentato che l’azione terapeutica svolta dalle piante è un toccasana contro l’ansia che caratterizza la routine quotidiana e si rivela una tecnica riabilitativa in soggetti malati, depressi o con disabilità.
Dal punto di vista psicologico, le piante da interno dovrebbero essere raccomandate anche nei luoghi di lavoro, nelle scuole (pensa agli orti in città) e nelle aree di pazienti con disturbi dell’umore.
Naturalmente l’ortoterapia non può essere considerata una terapia di per sé, ma costituisce uno strumento in più che va ad integrare il percorso sanitario di una persona. Non ha controindicazioni e sviluppa numerosi effetti positivi. Favorisce l’attività fisica in un modo piacevole, motivante e gratificante: seminare, seguire la crescita, potare, raccogliere fiori, erbe o frutti sono tutte attività che stimolano il movimento, favoriscono la coordinazione, alimentano la forza e la resistenza. Ma non solo, la cura delle piante rinforza anche le attività cognitive, le capacità logiche, memoniche e di concentrazione.: per esempio attraverso la memorizzazione del nome di alcune piante, la percezione della ciclicità delle stagioni, l’identificazione dei tempi adatti per la semina e il raccolto e l’organizzazione degli spazi verdi. La persona svolge un ruolo attivo, che porta a frutti concreti, un aspetto molto importante anche questo, che aumenta l’autostima e favorisce l’integrazione sociale.

Purificatori d’aria naturali

Le piante da interno agiscono anche come depuratori d’aria naturali, un modo efficace per ridurre gli inquinanti del nostro ambiente domestico (polvere, fumo, muffe, spore, contaminanti gassosi, composti organici etc) che riducono la qualità dell’aria della nostra casa e agiscono come irritanti respiratori, cutanei, oculari, sostanze allergizzanti, che possono provocare o alimentare mal di testa, affaticamento etc. In particolare, esiste una consistente letteratura scientifica che ha dimostrato la capacità delle piante in vaso di rimuovere i composti organici volatili (COV) dall’ambiente interno, migliorando la qualità dell’aria.
La fitodepurazione, con la scelta oculata delle piante, rappresenta oggi una nuova strategia per rimuovere efficacemente inquinanti domestici. Alcuni studi hanno dimostrato che parti diverse di una pianta possono avere un diverso potenziale di rimozione degli inquinanti, e spesso l’efficienza nella rimozione di tali sostanze tossiche è specie-specifica e dipende dal tipo di inquinante.

Alcune tra le piante più efficaci nel ridurre gli inquinanti indoor sono riassunte in un articolo del 2018 di due autori italiani, Franchini e Mannucci, rispettivamente dell’Ospedale Carlo Poma di Mantova e della Fondazione IRCCS Ca’ Granda-Ospedale Maggiore Policlinico di Milano. L’elenco riportato è il seguente che riprende un elenco già pubblicato dalla NASA nel lontano 1989:

  • Aglaonema modestum
  • Chamaedorea seifritzii
  • Chrysantheium morifolium
  • Deremensis BJanet Craig
  • Dracaena
  • Dracaena BWarneckii
  • Dracaena marginata
  • Dracaena massangeana
  • Ficus benjamina
  • Gerbera jamesonii
  • Hedera helix
  • Sanseveria laurentii
  • Spathiphyllum BMauna Loa

Hanno ottenuto l’approvazione della NASA anche:

  • la lingua di suocera (Asparagaceae) o Sanseveria, ideale per chi ha il “pollice nero”;
  • la palma, di cui una delle più comuni e facili da coltivare in casa è la kentia (Howea forsteriana) che tollera la luce scarsa e rimane più compatta in un vaso piccolo. Molti pensano che le Palme siano esclusiva dei Paesi esotici ma in realtà provengono da habitat variegati. Quelle diffuse come piante in vaso, provengono dai climi più aridi.
  • Il pothos, detto anche edera del diavolo, una delle piante da interni più diffusa e di grande soddisfazione per la crescita in genere rigogliosa a fronte di poche cure. Ideale per incorniciare finestre, librerie, pilastri ma sempre lontano da fonti di calore.

A parte questi esempi, tutte le piante da interni filtrano l’aria e aggiungono ossigeno in varia quantità, quindi più verde c’è, meglio è.

Le nostre piante di casa: quali e perché ci fanno stare bene?

Piante, design e decorazione della casa

Come sottolinea Jean Stearns nell’introduzione del suo libro: “… le piante non si limitano a purificare l’area a creare un’atmosfera zen. Sono anche generatrici di design, capaci di mostrarsi in mille fogge diverse, a seconda del colore, della forma e consistenza del fogliame…” così versatili da consentirti di personalizzare con il tuo stile un angolo della tua casa o un piano d’appoggio o l’intero appartamento.

5 consigli per la scelta, la cura e la collocazione

1 Le piante da interni dovrebbero avere una buona tolleranza all’inquinamento domestico, non soltanto rimuovendo alcune sostanze inquinanti ma anche non rilasciando, a loro volta, sostanze tossiche.

2 In ospedale, per quanto possano migliorare l’umore del malato, le piante sono da evitare in quanto possono comunque portare dei batteri; sono ammesse le piante idroponiche.

3 In camera da letto è sempre meglio evitare le piante perché potrebbero rilasciare anidride carbonica (CO2) con la respirazione.

4 Le piante con tipica crescita “a ragno”: per es. Chlorophytum comosum, Saxifraga flagellaris, Cleome species sono spesso utilizzate per rimuovere la formaldeide e altri inquinanti nelle case di recente ristrutturazione, miscelando diverse varietà per rimuovere un maggior numero di sostanze inquinanti.

5 Le piante verdi vanno bene per gli appartamenti, gli uffici e le grandi strutture paesaggistiche per edifici ad alta efficienza energetica.

References

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