Pochi investimenti e cittadini disattenti. La spesa per la prevenzione (che comprende, oltre alle attività di prevenzione rivolte alla persona come, ad esempio, vaccinazioni e screening, la tutela della collettività e dei singoli dai rischi negli ambienti di vita e di lavoro, la Sanità Pubblica veterinaria e la tutela igienico-sanitaria degli alimenti) ammonta in Italia a circa 4,9 miliardi di euro e rappresenta il 4,2% (dati dell’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali) della spesa sanitaria pubblica.
La percentuale di spesa per la prevenzione prevista dal Piano Sanitario Nazionale (livello fissato nel Patto per la Salute 2010-2012) è del 5%. Sono poche le regioni che raggiungono tale livello e a livello nazionale mancano “all’appello” 930 milioni di euro da dedicare alla prevenzione.
Secondo dati dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) (che indicano che la spesa per la prevenzione è cresciuta del 5,6% annuo nel periodo 2005-2009, mentre si è poi ridotta mediamente dello 0,3% annuo tra 2009-2013), anche in Italia uno dei settori che fino ad oggi ha subito di più le politiche di razionamento è quello della prevenzione: infatti, è facile tagliare gli investimenti alle politiche di prevenzione che, come si sa, danno spesso il loro ritorno a distanza di anni, tempo giudicato incompatibile con l’orizzonte temporale di chi è costantemente alle prese con i bilanci annuali o le campagne elettorali. Eppure è ben conosciuto l’impatto in termini economici della “mancata prevenzione”: un’imponente lievitazione della spesa sanitaria per il peggioramento delle condizioni di salute della popolazione e, quindi, un aumento della domanda e dei bisogni socio-sanitari, in particolare per la disabilità legata all’aumentata prevalenza delle patologie croniche.
Scarsa consapevolezza degli italiani verso la propria salute
Il quadro che si configura nel nostro Paese è caratterizzato, inoltre, da una scarsa attenzione da parte dei cittadini alla tutela della propria salute, segnato da una scarsa percezione del rischio e/o da una irresponsabilità personale alquanto diffusa che può, per questo, essere annoverata tra i problemi che negli ultimi decenni stanno contribuendo a orientare la “nave” della sanità nella direzione della “tempesta perfetta”, ossia una situazione in cui, a causa dei diversi fattori, il nostro Servizio Sanitario Nazionale potrebbe incontrare seri rischi di non servire adeguatamente i suoi “passeggeri”.
Reference
Rapporto Osservasalute, 2015
Stato dell’arte della prevenzione in Italia