L’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) ha approvato l’immissione in commercio di una nuova formulazione della levotiroxina liquida, senza alcool e con dosaggi personalizzati a misura delle esigenze dei pazienti. Il nuovo farmaco, in fascia A, è arrivato nelle farmacie di tutte le Regioni italiane nel corso del mese di ottobre 2019. La formulazione liquida è indicata per il trattamento dell’ipotiroidismo (congenito o acquisito) che si associa al diabete nel 6-9% dei pazienti diabetici , gozzo non tossico diffuso, gozzo associato a tiroidite di Hashimoto, nella terapia soppressiva nel tumore della tiroide.
Disturbi della tiroide e diabete
Le malattie della tiroide e il diabete mellito rappresentano le malattie endocrine di più frequente riscontro nella pratica clinica, e possono essere associate nello stesso soggetto. Una disfunzione tiroidea non riconosciuta precocemente può interferire con il controllo metabolico e aumentare il rischio cardiovascolare.
Un’ampia metanalisi condotta su oltre 10.900 pazienti con diabete ha rivelato una frequenza media di malattia tiroidea dell’11%, senza differenze tra diabete di tipo 1 e diabete di tipo 2, ma con prevalenza più alta nelle donne. Altri studi successivi hanno evidenziato una prevalenza nelle donne del 25% verso il 10% negli uomini, con un aumento dopo i 50 anni di età. I soggetti con uno scarso controllo della glicemia evidenziano una prevalenza maggiore di disturbi della tiroide (27.9%).
L’ipotiroidismo (deficit della produzione di ormoni tiroidei) è la forma più comune di disfunzione tiroidea nei pazienti con diabete, in particolare diabete tipo 2, con una prevalenza media del 5.7%, maggiore nelle donne diabetiche (8.6%).
La terapia dell’ipotiroidismo
Il trattamento dell’ipotiroidismo, negli ultimi anni, ha fatto molti passi avanti per rendere disponibili formulazioni di levotiroxina sodica, farmaco di riferimento per questa patologia, che rispondano meglio alle necessità dei pazienti e che siano in grado di migliorarne anche l’aderenza terapeutica, un requisito fondamentale considerato che questo tipo di terapia dovrà essere assunta a vita. L’obiettivo è quello di rendere l’assunzione – idealmente – semplice come bere un bicchiere d’acqua.
“La cura dell’ipotiroidismo è consolidata – ormai da oltre 60 anni dal suo primo utilizzo nel 1953 – e si basa sull’impiego della levotiroxina” – spiega Paolo Vitti, Direttore Endocrinologia – Azienda Ospedaliera Università di Pisa e Past President SIE, Società Italiana di Endocrinologia.
Quando è il momento migliore della giornata per assumere la levotiroxina?
“Oggi sono disponibili diverse formulazioni di levotiroxina: compresse, capsule gel e soluzione liquida. L’assunzione deve avvenire alla mattina a digiuno, una mezz’ora prima di fare colazione, questo per dare modo al farmaco di essere completamente dissolto e assorbito, senza alcuna interferenza da parte di alimenti o bevande che potrebbero rendere più difficile l’assorbimento del principio attivo. La formulazione liquida – sottolinea il prof. Vitti – viene assorbita più facilmente e offre vantaggi per i soggetti affetti da gastrite, celiachia, intolleranza al lattosio, infezioni da Helicobacter Pylori o coloro che assumono farmaci che possono interferire e rallentare l’assorbimento gastrico del principio attivo”.
La personalizzazione della terapia
Un’altra difficoltà del trattamento con levotiroxina è la ricerca del corretto dosaggio che, per ogni soggetto, deve essere personalizzato secondo le caratteristiche e il quadro clinico del singolo: l’età, il peso, il genere, pianificazione di una maternità, menopausa, comorbidità e tutta un’altra serie di caratteristiche. È una fase difficile, lo sanno bene i pazienti che spesso per arrivare a stabilire il corretto dosaggio impiegano diversi mesi, a volte anni, proprio perché anche variazioni minime del farmaco, in eccesso o in difetto, possono creare tanti disturbi. “Stiamo infatti parlando di piccole quantità, microgrammi, di un ormone così determinante per la salute, l’equilibrio funzionale e il benessere dei pazienti. Il nuovo farmaco in formulazione liquida, attraverso l’impiego di una siringa per somministrazione orale (compresa nella confezione del farmaco) consente il rilascio della dose personalizzata di levotiroxina” prosegue Paolo Vitti.
Quando la tiroide non funziona, tutto l’organismo va in sofferenza
“La tiroide contribuisce a regolare i processi metabolici, la capacità di contrarsi del cuore, la tonicità dei vasi, i livelli di colesterolo, il peso corporeo, la forza muscolare, il trofismo della cute e dei capelli, la vista, il ritmo delle mestruazioni, lo stato mentale e ancora tante altre funzioni: una vera centralina che deve lavorare al meglio per mantenere in perfetto equilibrio l’intero organismo” conclude Paolo Vitti.
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References
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