Una dieta potrebbe curare in via definitiva il diabete di tipo 2: questa la conclusione di una ricerca dell’Università di Newcastle pubblicata su Diabetologia. Degli 11 volontari cui negli ultimi quattro anni avevano diagnosticato il diabete di tipo 2, ben sette sono guariti, con i livelli di insulina rientrati nella norma. I pazienti sono stati sottoposti per due mesi a una dieta strettissima di 600 calorie al giorno: solo verdure non amidacee come bietole, broccoli, cavoli e insalata, bevendo solo bibite senza zuccheri.
Già dopo una settimana era rientrato nella norma il livello degli zuccheri nel sangue prelevato prima della colazione e con la risonanza magnetica è stata osservata una diminuzione dall’8% al 6% del livello di grasso nel fegato e nel pancreas.
I pazienti che al termine della dieta sono tornati a mangiare seguendo le indicazioni dei medici, non hanno più avuto il diabete ma, come osserva il coordinatore dello studio, Roy Taylor: «Non per questo tutti devono seguire questa dieta; questo esperimento è servito a dimostrare l’ipotesi iniziale, cioè che quando dimagrisce tanto, il paziente perde anche il diabete».
Ee Li nLim, un altro dei partecipanti alla ricerca britannica sottolinea che la speranza può valere anche per chi ha il diabete da più di tre-quattro anni: «L’impatto di una buona dieta sul diabete di tipo 2 è cosa nota ma la nostra ricerca ha dimostrato che una diagnosi di diabete non deve essere considerata una condanna a vita. Di sicuro però è più facile prendere farmaci che modificare drasticamente il proprio stile di vita».
Carlo Bruno Giorda, presidente dell’Amd (Associazione Medici Diabetologi), osserva: «È noto che l’alimentazione gioca un ruolo fondamentale nella prevenzione e nel controllo del diabete ma la dieta proposta da questo studio è eccessiva: 600 calorie al giorno sono troppo poche se si considera che per sopravvivere ne sono necessarie almeno 800. Non è una dieta adatta a tutti i pazienti e non si può seguire per sempre; soprattutto non sappiamo cosa accade quando si torna a mangiare normalmente.
Numerosi studi dimostrano che una dieta moderatamente ipocalorica e una costante attività fisica dimezzano le probabilità di sviluppare il diabete; bastano solo 200 calorie al giorno in meno, l’equivalente di una brioche, e camminare mezz’ora per tre o quattro volte alla settimana. Il vero punto di forza di questo studio non è tanto la dieta ma l’uso della risonanza magnetica per dimostrare qualcosa che si ipotizzava già da tempo, cioè che riducendo le calorie diminuisce la quantità dei grassi nel pancreas e nel fegato, con benefici diretti sul meccanismo dell’insulina. Ora finalmente questo studio lo dimostra in modo scientifico».
Fonte: 24 giugno 2011, repubblica.it