Un secco no da FAND alla proposta della Regione Piemonte di uno strumento unico che penalizza le persone con diabete

“Fermiamo le scelte della Regione Piemonte.” Un fermo no, da FAND-Associazione italiana diabetici, all’ipotesi formulata dalla Direzione generale della Sanità della Regione Piemonte circa l’adozione di uno strumento unico per la misurazione domiciliare della glicemia per i 300.000 cittadini piemontesi con diabete; provvedimento che sarebbe inoltre accompagnato da un “ticket” a carico di chi non possa o voglia cambiare il proprio glucometro.
“Non si risolvono i dissesti della sanità penalizzando ulteriormente i cittadini”, dichiara Egidio Archero, Presidente nazionale FAND. “Si vogliono costringere i cittadini con diabete a misurarsi la glicemia con un unico glucometro, uguale per tutti e salvo rare eccezioni, in spregio alle linee guida delle società scientifiche di diabetologia nazionali e internazionali, che sottolineano l’importanza di un controllo della glicemia effettuato con strumenti adeguati al profilo individuale di ogni persona con diabete. Si potrebbe, invece, adottare una riduzione delle tariffe di rimborso per tutti i presidi per il diabete – strisce reattive, aghi, pungidito, siringhe –  e si otterrebbe un risparmio di 8-10 milioni di euro annui, utile a contribuire alle riduzioni di spesa imposte alla Giunta regionale dai piani di rientro”, aggiunge.
“In Piemonte – spiega Archero – le strisce reattive costano mediamente il 20% in più rispetto alla media nazionale e lo stesso vale per gli aghi pungidito. Che cosa c’è di così difficile nel ridurre il loro prezzo di rimborso, cosi come hanno fatto altre regioni? Si rendono conto i decisori politici che cosa significhi costringere 282.000 persone con diabete, da 0 a 100 anni, a cambiare lo strumento con cui sono abituate a convivere, e quali siano i risvolti negativi di carattere medico e pratico? Una cosa è certa e ben dimostrata nella realtà: cresce il rischio di peggioramento della malattia, aumentano gli episodi di ipoglicemia, e con essi gli accessi al pronto soccorso e le ospedalizzazioni per gravi scompensi. In altre parole, i risparmi ottenuti con una mano sarebbero poi spesi dall’altra. Tutto questo accadrà forse solo perché siamo in Italia, Paese che soggiace alla dittatura dei burocrati e dei Direttori degli Ucas – Uffici complicazioni affari semplici?”, conclude sarcasticamente.

Fonte

Comunicato stampa  HealthCom Consulting, 22 luglio 2015

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