Obesità in Italia: una sfida crescente per la salute pubblica

Obesità in Italia: una sfida crescente per la salute pubblica

L’obesità e il sovrappeso rappresentano oggi una priorità assoluta per la salute pubblica in Italia. Una sfida sanitaria e sociale che necessità di un tempestivo e concreto impegno politico. Secondo i dati Istat 2023, più di 23,3 milioni di adulti (dai 18 anni in su) convivono con un eccesso di peso. Un fenomeno in aumento anche tra le nuove generazioni, in particolare tra le giovani donne e nei bambini.

Il riconoscimento dell’obesità come patologia cronica complessa e recidivante, la lotta allo stigma del peso e l’avvio di strategie mirate per assicurarne una gestione efficace e migliorare la qualità di vita delle persone che ne soffrono, al centro del confronto durante il settimo Italian Obesity Barometer Forum “Obesità in Italia 2025: Dati, Impatti e Prospettive politico, sanitarie e legislative di intervento” tra Istituzioni, esperti, società scientifiche e associazioni pazienti (Roma, 8 luglio 2025).

Obesità Italia

Fonte: Obesity Monitor, 2025.

Cresce l’obesità tra i giovani: i nati negli anni 2000 i più colpiti

I dati Istat evidenziano un preoccupante aumento tra i giovani: nella fascia 20-24 anni, il 21,6% dei nati nei primi anni 2000 presenta eccesso di peso, contro il 13,4% di chi è nato negli anni ’60. Il divario è ancora più marcato tra le donne: il 17,4% delle nate tra il 2000 e il 2004 è in sovrappeso, quasi il doppio rispetto al 9% delle coetanee nate negli anni ’60.

Le molteplici cause dell’obesità: genetica, ambiente e stili di vita

«L’obesità è una malattia cronica complessa e multifattoriale», sottolinea Paolo Sbraccia, presidente della IBDO Foundation. Se da un lato la predisposizione genetica incide, dall’altro sono le abitudini alimentari scorrette e la sedentarietà a giocare un ruolo cruciale nell’aumento del BMI (Indice di Massa Corporea, dall’inglese Body Mass Index).

Una delle caratteristiche più allarmanti dell’obesità è la sua associazione con complicanze che colpiscono quasi tutti gli organi e apparati.

Molte sono le patologie correlate e/o associate all’obesità, tra cui: diabete tipo 2, ipertensione, dislipidemia, apnea ostruttiva del sonno, osteoartrite, sindrome dell’ovaio policistico e malattie cardiovascolari, “che rappresentano la principale causa di morte tra le persone con obesità, con un chiaro legame tra l’indice di massa corporea (BMI) e rischio di infarto del miocardio, ictus e scompenso cardiaco», conclude”, conclude Sbraccia.

Un trend in crescita costante negli ultimi 20 anni

Secondo Roberta Crialesi (Istat), «dal 2003 al 2024 la quota di persone in eccesso di peso è cresciuta dal 42,6% al 46,9%». Anche l’obesità vera e propria è aumentata significativamente: dal 9,0% all’11,8%, pari a un +30%. Questa crescita è più marcata nelle fasce giovanili e adulte, al di là del semplice effetto dell’invecchiamento.

Abitudini alimentari peggiorate, ma cresce – seppur troppo lentamente – la pratica sportiva.

L’alimentazione sana è in declino: nel 1994 il 94% degli italiani consumava frutta e verdura ogni giorno, mentre nel 2024 la percentuale è scesa al 78,2%.
In parallelo, cresce il numero di persone che praticano attività sportiva continuativa (dal 16,6% nel 1995 al 27,6% nel 2023), ma calano le forme leggere di esercizio fisico. La sedentarietà, sebbene in lieve diminuzione, resta elevata al 35,1%.

Obesità in Italia: un aumento del 38% dal 2003

L’Italian Barometer Obesity Report 2025, pubblicato da IBDO Foundation insieme a Istat e altri partner scientifici, rivela un dato allarmante: il numero di persone con obesità è cresciuto del 38% rispetto al 2003, con un picco tra i giovani adulti. Si stima che in Italia oltre 6 milioni di persone soffrano di obesità.

«Non possiamo più ridurre l’obesità a una responsabilità individuale. Serve una visione sistemica, che consideri ambiente, società e salute come elementi interconnessi» sostiene Nathan Levialdi Ghiron, Rettore dell’Università di Roma Tor Vergata.

L’obesità è una malattia complessa, cronica e multifattoriale. Non è una scelta.

Il punto di vista dei pazienti con obesità: una voce imprescindibile nel cambiamento

Si legge direttamente nell’Obesity Monitor, 2025: “La sessione dedicata al Social Obesity Monitor 2025, incentrata sul tema dell’accesso dei pazienti ai percorsi di cura, ha posto al centro del dibattito l’esperienza vissuta delle persone con obesità, occorre sottolinearlo con forza come la lotta all’obesità non possa prescindere da un riconoscimento della dignità del paziente, dalla lotta allo stigma e dalla garanzia di accesso equo e uniforme a diagnosi, cure e supporto psicologico.

I pazienti chiedono:

  1. Riconoscimento dell’obesità come malattia cronica, non solo in ambito scientifico ma anche a livello normativo e organizzativo.
  2. Percorsi terapeutici multidisciplinari, accessibili in tutte le Regioni italiane, che includano non solo l’intervento medico, ma anche supporto nutrizionale, psicologico e sociale.
  3. Riduzione dello stigma nei contesti sanitari, scolastici e lavorativi, attraverso campagne di sensibilizzazione e formazione degli operatori.
  4. Partecipazione attiva nelle decisioni di politica sanitaria, riconoscendo alle associazioni pazienti un ruolo consultivo strutturato.

In un contesto in cui l’obesità è sempre più riconosciuta come risultato di un’interazione complessa tra fattori genetici, ambientali e socioeconomici, è fondamentale ascoltare la voce di chi vive questa condizione quotidianamente”.

“Solo includendo i pazienti come co-protagonisti del cambiamento si può costruire una Sanità realmente equa, accessibile e centrata sulla persona”. Amici Obesi Onlus

“L’obesità non è solo una questione di salute pubblica. È una sfida che tocca la dignità, l’equità, i diritti umani”. The European Coalition for People living with Obesity (ECPO)

Vogliamo un’Europa che ascolti. Un’Europa che riconosca ogni persona, ogni storia, ogni lotta. Solo così potremo costruire insieme un futuro più giusto, più umano, più sano per tutti. ECPO

Il ruolo delle Istituzioni e della Ricerca

L’evento al b è promosso su iniziativa della Senatrice Daniela Sbrollini, con la collaborazione di diversi Intergruppi parlamentari e numerosi Enti accademici e Scientifici (tra cui ISTAT, Coresearch, CREA Sanità, Bhave, Università Tor Vergata, Italian Obesity Network).

L’impegno dell’industria è rappresentato da Novo Nordisk, che sostiene da anni il progetto internazionale Driving Change in Obesity.

Alfredo Galletti, General Manager di Novo Nordisk Italia, sottolinea:
«Oltre a sviluppare terapie innovative, il nostro obiettivo è combattere lo stigma, promuovere la prevenzione e migliorare la percezione sociale dell’obesità, che resta una delle malattie croniche più impattanti in Italia».

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Dalla pagina 104 alla pagina 171 sono disponibili le Infografiche con i dati di ciascuna Regione.

Obesity Monitor

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