Con la consulenza del Prof. Claudio Ligresti**, specialista di chirurgia plastica e chirurgia generale e direttore dell’Academy IAWC del Polo Universitario di Asti, Piemonte
In Italia molte persone lottano ogni giorno contro ulcere e ferite difficili, ovvero lesioni che non riescono a guarire facilmente. In particolare nei pazienti con diabete e/o obesità la presenza – nota o latente – di microangiopatia e/o neuropatia periferica possono rendere più difficoltosa la cicatrizzazione. Un ottimale compenso del diabete e del peso corporeo e un controllo regolare del piede aiutano a rallentare e a contrastare l’insorgere del piede diabetico, una complicanza tra le più insidiose.
La cura dei piedi dovrebbe avvenire quotidianamente e rientrare così nella routine di tutti i giorni della propria igiene personale; inoltre, tutte le volte che si va da un diabetologo si dovrebbe richiedere un controllo ai piedi. È una semplice regola di buon senso ma che va ribadita perché spesso il paziente si vergogna a chiederlo; già da una prima ispezione, lo specialista può capire se ha di fronte un piede a rischio e – nel caso – inviarlo precocemente a un centro di alta specializzazione come quello di Asti per la prevenzione, diagnosi e cura del piede diabetico e delle ulcere e ferite difficili (“Wound Care”) dove può venire preso in carico da un team dedicato.
Presso la Casa di Cura Sant’Anna di Asti è attivo da anni un ambulatorio di Chirurgia Plastica Ricostruttiva, di riferimento nazionale e internazionale diretto dal Prof. Claudio Ligresti, specialista in chirurgia plastica e generale e direttore anche della prestigiosa Academia IAWC che ha sede nel Polo Universitario astigiano.
Prof. Ligresti perché nella persona con diabete e/o obesità di lunga data possono formarsi ulcere e lesioni?
Il diabete, soprattutto se mal controllato, può provocare accumulo di glucosio nei piccoli nervi e nei microvasi del piede, con conseguente riduzione della sensibilità e aumento del rischio di lesioni e ulcere che se non prese in carico tempestivamente possono sviluppare piede diabetico. I primi segni possono manifestarsi in vari modi:
- alterazioni cutanee [secchezza della pelle (ictiosi), arrossamenti in aree articolari, ipercheratosi (ispessimento) alla pianta del piede, fissurazioni e macerazioni, disturbi alle unghie;
- una scarsa circolazione ai piedi che provoca cute fredda, perdita dei peli, unghie che crescono male etc;
- deformazioni congenite ed acquisite (dita in griffe, dita a martello, alluce valgo)
- rigidità articolare (piede rigido);
- eventuali amputazioni precedenti.
Per quanto riguarda il rapporto tra obesità e rischio ulcere, dal punto di vista biomeccanico si sa che il peso corporeo non influisce sulla comparsa dell’ulcera, al contrario, l’eccesso di peso può essere considerato un fattore generale di rischio metabolico, in quanto peggiora il diabete tipo 2 con cui spesso si associa. Altri fattori di rischio da ricordare sono l’ipertensione arteriosa, valori elevati di colesterolo cattivo (colesterolo-LDL) nel sangue, sedentarietà. Anche il fumo di sigaretta è molto dannoso perché agisce sullo strato più interno (intima) dei vasi, già alterati, aumentandone lo stato di infiammazione.
La prevenzione e la cura quotidiana dei piedi ha quindi un ruolo fondamentale nella persona con diabete?
Decisamente si. Quando il diabete è ben compensato, senza perdita di sensibilità e mantenendo una buona circolazione del sangue agli arti inferiori, il rischio di avere ulcere ai piedi si riduce notevolmente. Anche la cura quotidiana dei piedi gioca un ruolo importante nella prevenzione del piede diabetico o di un suo peggioramento. Se c’è un familiare, è bene fare controllare i piedi dal familiare; se si è da soli, basta a volte l’uso di uno specchio ingranditore per vedere se ci sono calli, microlesioni o vere e proprie ulcere, che possono necessitare di un intervento immediato da parte del medico.
Dove si localizzano con maggiore frequenza le ulcere al piede? Perché alcune hanno difficoltà a cicatrizzare?
Le ulcere ai piedi tendono a localizzarsi con maggiore frequenza sulla punta delle dita e la pianta del piede, nella parte inferiore delle dita, nel cuscinetto del piede e nel tallone, tutte zone di maggiore frizione e possibile sollecitazione.
Alcuni pazienti con piede diabetico o piede di Charcot sviluppano lesioni ulcerative che sono particolarmente difficili da trattare, per esempio le ulcere che hanno materiale necrotico, tessuti devitalizzati, tessuti siero-crostosi, tessuti infetti, ipercheratosi, pus, ematoma, corpi estranei, detriti, frammenti ossei molto difficili da rimuovere. Questi tessuti “soffocano” il letto dell’ulcera, premono sui tessuti di granulazione – quelli che fanno guarire la lesione ulcerativa – e rendono appunto più difficoltoso il processo di guarigione. Attraverso quello che viene chiamato “debridement” rimuoviamo accuratamente tale materiale con l’obiettivo di promuovere la guarigione della ferita senza tralasciare la corretta gestione dei margini e della cute perilesionale. Possono essere presenti fattori che ostacolano la cicatrizzazione, sia a livello locale (tessuti non vitali, emorragie, ematomi, infezioni, ostacoli meccanici, errori tecnici, etc) sia disturbi della vascolarizzazione e dell’innervazione come appunto avviene nel paziente con diabete, esiti di precedenti trattamenti. Entrano in gioco anche fattori più generali come l’età, che rallenta i processi di riparazione, carenza di nutrienti (proteine, vitamine, oligoelementi) o di fattori endocrini, assunzione di farmaci immunosoppressori.
Come si accede all’Ambulatorio di chirurgia plastica ricostruttiva che dirige ormai da diversi anni alla clinica Sant’Anna di Asti?
Niente di più semplice, basta prenotare una visita presso la casa di cura Sant’Anna di Asti che ha sede in via C. Urbani n. 46, chiamando il numero 0141 271214 (per chiamate urgenti contattare il numero 339 6861223). L’ambulatorio è aperto tutte le settimane. Tra l’altro per venire incontro a pazienti anche in difficoltà economiche, riusciamo ad offrire la 1° visita gratuitamente, per tutti i pazienti che hanno l’impegnativa del proprio medico curante o dello specialista. Sulla ricetta va scritto: “Prima visita per all’ambulatorio Sant’ Anna per la cura delle ferite difficili e ulcere cutanee”.
Per quanto riguarda il paziente con piede diabetico, lo prendiamo in carico in tutte le fasi del suo percorso sulla base delle necessità individuali, dalla semplice medicazione e pulizia, al debridement fino a programmi personalizzati di trattamento più o meno complessi con una o più delle diverse tecnologie di cui disponiamo. Nei casi più difficili, è prevista anche l’attività di ricovero per interventi chirurgici.
Insieme alla mia équipe eseguiamo interventi di rivascolarizzazione endovascolare e chirurgica, oltre alla bonifica di segmenti ossei infetti, grazie alla indispensabile presenza di un team multidisciplinare.
Viene anche eseguita la diagnosi e il trattamento chirurgico dell’osteoartropatia di Charchot, in particolare ricostruzioni osteoarticolari complesse di caviglia e piede, che consentono anche di salvare arti con grandi deformità, in passato destinati all’amputazione.
Utilizziamo tecnologie d’avanguardia della bioingegneria tissutale in grado di rigenerare tessuti al di sotto della cute, grazie all’utilizzo di un derma artificiale indispensabile a ricoprire le zone di esposizione ossea danneggiate. La chirurgia plastica ricostruttiva consente in questi pazienti di effettuare innesti di pelle ripristinando le zone su cui sono stati eseguiti gli interventi osteoarticolari.
Sappiamo che l’Ambulatorio non si occupa solo di piede diabetico. Quali altri pazienti prendete in cura?
Abbiamo in cura molti tipi di pazienti essendo la nostra un’attività multidisciplinare. Ci avvaliamo infatti della consulenza anche di altri specialisti oltre a quelli già presenti nel nostro team che comprende: fisioterapisti, fisiatri, ortopedici, chirurghi vascolari, dermatologi, diabetologi, podologi, infermieri specializzati nel trattamento e cura delle ulcere e delle ferite difficili. Le patologie di competenza, sono numerose, e possiamo riassumerle nel seguente elenco:
- CENTRO DI CHIRURGIA PLASTICA RICOSTRUTTIVA
– Ulcere cutanee: vascolari, venose ed arteriose
– Piede diabetico
– Piaghe da decubito
– Ferite da trauma, sul lavoro, da intervento chirurgico
– Ustioni
– Cicatrici
- CENTRO DI CHIRURGIA PLASTICA DI RIMODELLAMENTO DOPO INTERVENTO BARIATRICO PER OBESITÀ
– Addominoplastica
– Mastoplastica
– Brachioplastica
– Lifting glutei
– Lifting cosce
- CENTRO DI CHIRURGIA PLASTICA PER PATOLOGIE DEL SENO
– Gigantomastia
– Ipoplasia mammaria/amastia
– Asimmetria mammaria grave
– Ginecomastia
– Capezzolo introflesso
- CENTRO DI CHIRURGIA PLASTICA PER NEOPLASIE
– Tumori della mammella (mastectomia con ricostruzione mammaria)
– Tumori della pelle e dei tessuti molli
- CENTRO DI CHIRURGIA PLASTICA PER PATOLOGIE INFIAMMATORIE ED ALTRE
– Cisti e fistole perineali e sacrali
– Unghie incarnite (trattamento conservativo)
– Cisti, lipomi, nevi, dislocazione dei pace-maker
- TERAPIE NON SOLO CHIRURGICHE
- MEDICINA RIGENERATIVA
GLI INTERVENTI CHIRURGICI SONO ESEGUITI PRESSO:
- Centro Chirurgico Guttuari di Asti (patologie minori)
- ICLAS – Istituto Clinico Ligure di Alta Specializzazione di Rapallo(GE)
Via Ca’ Bruna, 21, Centralino: 0185 21311
Prenotazioni visite: Cell 339.6861223
I controlli sono sempre eseguiti presso la Clinica Sant’Anna di Asti, in convenzione.
CONSULENZE PRIVATE IN LIBERA PROFESSIONE
Oltre all’Ambulatorio della clinica Sant’Anna, svolgo attività ambulatoriale anche in altre sedi:
- ASTI
– Centro Medical Wellness Medicina Estetica e Chirurgia Plastica-Estetica
Via G.Berruti, 9 – Tel 0141 324290
- TORINO
– Maria Pia Hospital
Strada Comunale di Mongreno, 180 – Tel 011 8967106
– Poliambulatorio LARC
Corso Venezia, 10 – Tel 011 286271
– Medical Center Torino (Poliambulatorio)
Corso Einaudi 18 – Tel 011 591388
– Centro Medico Sant’Agostino di Cimiano
Via Palmanova n. 69 – (M2 Cimiano; bus 53)
Tel 02 89701701 / 3453988236 (whatsapp: indicare nome, cognome e la prestazione richiesta)
Accedono all’Ambulatorio Sant’Anna solo pazienti del Piemonte?
Sempre grazie alla multidisciplinarietà e alla pluriennale esperienza del team, la nostra attività attira pazienti da tutta la regione Piemonte ma anche da altre regioni limitrofe e non. Ci sono molti pazienti extraregione che vengono dal Sud Italia (Calabria, Campania, Sicilia).
Un filo diretto tra ambulatorio, infermieri e paziente a domicilio
Ci sono pazienti che hanno bisogno di cure supplementari oltre a quelle che possiamo offrire in via ambulatoriale e per questo abbiamo creato una rete infermieristica che visita regolarmente ed esegue medicazioni al domicilio dei pazienti che ne hanno necessità. Collaborano a questa rete di supporto sia gli infermieri della provincia di Asti ma anche di altre province. Questo filo diretto tra noi specialisti, i medici di medicina generale che sono sempre più sensibilizzati e coinvolti, gli infermieri dei distretti e altri specialisti di altri settori quando le condizioni del paziente lo richiedano è una regia che compete a me che coordino questa rete di supporto. In assenza di coordinamento, il paziente viene un po’ lasciato a se stesso e nel caso del trattamento delle ferite difficili è proprio da evitare.
Utilizzate la terapia biofotonica? Di cosa si tratta esattamente?
Asti rappresenta uno dei Centri di riferimento in Italia per l’applicazione della terapia biofotonica , una tecnologia messa a punto in Canada e negli USA alcuni anni fa per curare malattie infiammatorie della pelle. Usiamo questa tecnologia per sterilizzare in profondità le ferite, attraverso lo sviluppo di ossido nitrico e per stimolare la rigenerazione dei tessuti che mancano, con la stimolazione dei fibroblasti delle fibre collagene. Viene utilizzata anche nel trattamento del piede diabetico.
Il trattamento – che dura circa 5 minuti a seduta – non è doloroso. il paziente sente solo del calore in corrispondenza della ferita. La terapia viene replicata 1 o 2 volte alla settimana per il numero di volte necessario alla singola ferita del singolo paziente.
Italian Academy Wound Care: un polo di formazione internazionale
L’Accademia Italiana per la cura delle lesioni cutanee acute e croniche che ho l’onore di dirigere sin dalla sua nascita rappresenta il nostro fiore all’occhiello! Con sede presso il Polo Universitario Rita Levi Montalcini di Asti ha compiuto 10 anni nel novembre 2021. Un decennale dedicato all’insegnamento della diagnosi e cura di svariate tipologie di ferite, con uno staff di docenti provenienti da tutta Italia e anche oltralpe.
L’accademia IAWC propone master di perfezionamento con materie di studio di tipo multidisciplinare: si occupa di ricerca, innovazione tecnologica, clinica e cura delle lesioni cutanee acute e croniche, aspetti medico-legali ed organizzativi.
Il corso è di recente diventato biennale e consente di acquisire una qualifica di Wound Care Expert. L’Expertise è quindi una competenza molto importante per il nostro modus agendi nel campo delle ferite. Ogni anno osserviamo una sempre maggiore affluenza. Al termine del master, gli studenti hanno la possibilità di fare degli stage in centri clinici di eccellenza.
I corsi sono destinati a: Medici, Infermieri, Fisioterapisti, OSS e Dirigenti Asl.
Il valore di tale corsi di studio è anche riconosciuto legalmente in ambito concorsuale con attribuzione di punteggio relativo.
Possiamo davvero dire che con questo master, Asti fa scuola in Italia e all’Estero per quanto riguarda l’expertise sulle ferite e ulcere di difficile guarigione.
PER INFORMAZIONI E ISCRIZIONI
http://www.iawc.it/
Tel 339 686 1223
Email equipe-service@libero.it
**Il Prof. Claudio Ligresti, si è laureato a Catania nel 1978 ed ha conseguito la specializzazione in Chirurgia Generale ed in Chirurgia Plastica con il massimo dei voti.
Professore A.C. presso la Scuola di Specializzazione in Chirurgia Plastica dell’Università di Siena.
E’ Socio Ordinario SICPRE (Società Italiana di Chirurgia Plastica), già Consigliere del CD negli anni 2007-2009.
Socio, Delegato Internazionale e Responsabile della Formazione dell’Associazione CORTE (Conferenza Italiana per riparazione tessutale delle ferite difficili)
Socio Member-Ship ETRS e EWMA (Società Europee per la cura delle ferite difficili ed ulcere cutanee). Socio EURAPS (Società Europea di Chirurgia Estetica).
Già responsabile dell’Unità Operativa di Chirurgia Plastica dell’Ospedale di Asti, dove ha eseguito interventi di chirurgia plastica ricostruttiva con particolare riferimento alla ricostruzione per tumori della mammella, tumori dei tessuti molli, tumori cutanei, esiti di traumi, ustioni, e in particolar modo della cura delle ferite difficili ed ulcere cutanee o piaghe.
Ha istituito un protocollo di cura utilizzato con successo anche in altri centri ospedalieri riuscendo a calcolare ed accorciare sensibilmente i tempi di guarigione.
Il Prof. Claudio Ligresti svolge anche attività libero-professionale con riferimento alla medicina estetica e chirurgia estetica, chirurgia plastica ricostruttiva e fornisce una eventuale consulenza domiciliare.
Docente di seminari di medicina e chirurgia estetica presso SAEM di Asti.