I costi per curare un paziente diabetico con un buon controllo glicemico sono alti, ma possono essere controbilanciati nel lungo periodo da una minor incidenza di complicazioni legate alla malattia, come ad esempio disturbi micro e macrovascolari.
Lo hanno reso noto i ricercatori della Takeda Pharmaceuticals North America, Inc. di Deerfield, nell’Illinois (USA) durante il 45esimo congresso annuale dell’Associazione Europea per lo Studio del Diabete tenutosi a Vienna dal 29 settembre al 2 ottobre.
Morgan Bron e colleghi hanno presentato i risultati di una ricerca effettuata su 41,182 pazienti con diabete di tipo 2, che non presentavano precedenti episodi di complicazioni legate alla malattia e che non avevano modificato di recente le cure abituali. Lo studio è durato tre anni, periodo durante il quale gli studiosi hanno valutato il costo delle cure per i diabetici e la relazione tra il livello dell’emoglobina glicata (HbA1c ) e il rischio di disturbi macrovascolari (quali infarto del miocardio, ictus, malattia dell’arteria coronaria o malattie vascolari periferiche) e microvascolari (tra cui neuropatie, nefropatie, retinopatie e amputazione).
I risultati della ricerca hanno mostrato che il 26.8% dei partecipanti ha sviluppato problemi macrovascolari mentre il 44.7% ha affrontato complicazioni microvascolari, e che per ogni punto incrementale nel livello dellHbA1c il rischio di questi disturbi aumentava del 2% (per i macro) e del 3% (per i micro).
I pazienti con un livello di emoglobina glicata pari o superiore al 9% avevano l’8 e il 13% di incorrere rispettivamente in complicazioni macro e microvascolari. Per quanto riguarda i costi legati alle complicazioni provocate dalla presenza del diabete di tipo 2, in generale erano tanto più elevanti quanto più alto era il livello dell’HbA1c. Tuttavia nel breve periodo si era registrata una diminuzione dei costi concomitante a un aumento dell’emoglobina glicata, passando cioè da 8,384US$ (€5706 ) per individui con HbA1c inferiore al 6.5% a 7648US$ (€5205) per soggetti con un livello dell’emoglobina superiore al 9%.
Fonte: European Association for the Study of Diabetes 45th Annual Meeting; Vienna, Austria: 29 September – 2 October, 2009