Bisfenolo A e maggior rischio di obesità e diabete tipo 2

Bisfenolo A e maggior rischio di obesità e diabete tipo 2

Il Bisfenolo A (Bpa), una sostanza chimica utilizzata in contenitori alimentari di plastica e metallo, bottiglie riutilizzabili e tubi dell’acqua potabile, viene oggi considerata nociva da diverse istituzioni europee sulla base di rigorosi studi scientifici. Il BPA è ampiamente utilizzato in tutto il mondo. Di conseguenza, le persone sono continuamente esposte al Bisfenolo A quando viene rilasciato dai contenitori per alimenti e da altri prodotti di uso quotidiano. Dopo l’allarme dell’Agenzia europea per l’ambiente (EEA, European Environment Agency), la Commissione Europea sta preparando un regolamento per vietarlo.
Bisfenolo A: bene decisione Ue, 300 studi dimostrano sua pericolosità. Ma intervento su alimenti è tardivo” sostiene Sima, Società Italiana di Medicina Ambientale.

“Accogliamo con soddisfazione l’indirizzo della Commissione Europea di voler bandire il Bisfenolo A dai contenitori per alimenti. In questo modo l’Europa dimostra di muoversi nella direzione di una maggiore protezione della salute umana e di una vera prevenzione primaria che mira a rimuovere le esposizioni a contaminanti chimici e interferenti endocrini dalla nostra quotidianità” sottolinea il Prof. Alessandro Miani, Presidente della Società Italiana di Medicina Ambientale (SIMA), commentando il regolamento europeo per vietare l’uso del Bisfenolo A nei materiali a contatto con gli alimenti.

Perché il Bisfenolo A è tossico?

“Non va dimenticato che il Bisfenolo A è una molecola simile agli estrogeni, sintetizzata artificialmente e all’inizio progettata per esclusivo uso medico, ma che ha poi trovato impiego in maniera quanto meno azzardata come componente di prodotti in plastica, persino nei biberon (uso vietato dal 2011), diventando ubiquitariamente presente nell’ambiente e con ciò configurando un esempio eclatante di mancata applicazione del principio di precauzione sancito all’Articolo 191 dei Trattati di Funzionamento dell’Unione Europea” – aggiunge Miani.

Dal 2006 a oggi sono stati pubblicati circa 300 studi sugli effetti del Bisfenolo A ed i suoi meccanismi d’interferenza con il sistema metabolico dell’uomo e della donna.

Le evidenze scientifiche – precisa l’epidemiologo Prisco Piscitelli, Vicepresidente SIMA – indicano che il Bisfenolo A è presente come contaminante anche nei feti in epoca prenatale. I dati sui danni alla salute indotti da questa sostanza si accumulano anno dopo anno: da uno studio della Columbia University di New York su oltre 1200 bambini sappiamo che la presenza di Bisfenolo A nelle urine si associa a sviluppo di obesità infantile a partire dai 7 anni di età, ma anche ad insulino-resistenza e diabete con elevate concentrazioni di emoglobina glicata” in soggetti adulti.

“Alcuni studi ne suggeriscono anche un possibile effetto negativo sull’apparato cardiovascolare con aumento del rischio di sindrome metabolica, aumento del grasso viscerale, aterosclerosi, ipertensione, ipertrofia miocardica e infarto”.

Altri ambiti oggetto di studio da parte dei ricercatori in merito all’esposizione al Bisfenolo A riguardano il diabete gestazionale, la sindrome dell’ovaio policistico, l’infertilità maschile e persino il tumore al seno. Più in generale si tratta di una sostanza per la quale non sono ancora noti tutti i meccanismi di azione innescati da stress ossidativo o anche da danno epigenetico ed è per questo che è assolutamente necessario adottare un atteggiamento prudenziale a maggior tutela della salute pubblica. L’orientamento della Commissione Europea rappresenta quindi una risposta quanto mai opportuna anche se tardiva”.

Il Regolamento proposto dalla Commissione Europea

La CE sta preparando un regolamento per vietare l’uso del Bisfenolo A nei materiali a contatto con gli alimenti, compresi gli imballaggi di plastica e le lattine di alluminio. La decisione arriva dopo l’allarme lanciato dall’Agenzia europea per l’ambiente (EEA, European Environment Agency), che denuncia un’esposizione «ben al di sopra dei livelli accettabili di sicurezza sanitaria». Secondo l’Aea, la sostanza rappresenta «un potenziale rischio per la salute di milioni di persone». Leena Ylä-Mononen, direttrice esecutiva dell’Agenzia Ue per l’Ambiente, ha invitato le istituzioni a «prendere sul serio i risultati della ricerca e intraprendere maggiori azioni per limitare l’esposizione alle sostanze chimiche» potenzialmente dannose.

Le nuove regole, fa sapere l’esecutivo di Bruxelles sul proprio sito, saranno presentate nei primi mesi del 2024. Il provvedimento in fase di stesura dovrebbe contenere anche una serie di norme per evitare che i produttori sostituiscano il Bisfenolo A con altre sostanze che si sono dimostrate altrettanto nocive.

Principali vie e fonti di esposizione ai bisfenoli

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