Diabete urbano: anche Napoli entra nel programma Cities Changing Diabetes®

Diabete urbano: anche Napoli entra nel programma Cities Changing Diabetes®

I dati parlano chiaro:  sono oltre 200mila i residenti con diabete nella Città metropolitana di Napoli, pari al 6,7% della popolazione, percentuale superiore alla media nazionale (5,8 %). Ma c’è di più,  in Campania il tasso di mortalità per diabete raggiunge il suo picco tra le Regioni italiane con 5.3 decessi ogni 10.000 abitanti; 4.9 su 10.000 nella sola città di Napoli (elaborazioni, su dati ISTAT, di Health City Institute).

Per questo, dopo Roma, Milano, Torino e altre città, dal 1° aprile ’22 anche Napoli aderisce al programma internazionale Cities Changing Diabetes® per contrastare la crescita inarrestabile del diabete urbano.

Cities Changing Diabetes® è un’importante iniziativa realizzata grazie alla  partnership tra University College London (UCL) e il danese Steno Diabetes Center, con il contributo di Novo Nordisk, coordinata in Italia da Health City Institute, in collaborazione con Istituzioni nazionali quali ANCI e Intergruppo Parlamentare Qualità di vita nelle città. Al momento conta oltre 150 partner tra cui regioni, comuni, università, aziende sanitarie, enti locali, enti sportivi, società scientifiche dell’area diabete, della medicina generale e associazioni di tutela dei diritti dei pazienti con diabete e di cittadinanza.

Diabete Urbano: la sfida ambiziosa del Cities Changing Diabetes® Program

Il programma, che a oggi coinvolge quasi 40 metropoli di tutto il mondo, si propone di mettere in luce il rapporto tra urbanizzazione e diabete tipo 2 e di promuovere iniziative per tutelare la salute dei cittadini e prevenire la malattia e le sue complicanze. Oggi «parlare di urban health e diabete urbano è fondamentale e prioritario: si tratta di una sfida globale, per la quale le città sono chiamate a diventare centri di innovazione nella gestione e nella risposta ai fenomeni epidemiologici in atto. Una strategia efficace richiede un approccio multidisciplinare e trasversale, in cui i saperi, a partire da quello medico e scientifico, possano supportare le scelte di salute pubblica da parte di decisori politici così come dei cittadini stessi. La città metropolitana di Napoli sta sperimentando questa alleanza che senza dubbio potrà rappresentare un modello per tutto il territorio regionale cui ci rivolgiamo», spiega Andrea Lenzi, Presidente Health City Institute e del Comitato Nazionale Biosicurezza, Biotecnologie e Scienze della Vita – Presidenza Consiglio dei Ministri.

Napoli batte le altre Regioni anche in sedentarietà, un fattore con un impatto importante sullo sviluppo di malattie croniche come diabete e obesità. In questo contesto l’urbanizzazione può rappresentare un pericoloso fattore di rischio.

Si stima che il 54,7 per cento dei campani che non pratichino alcuna attività fisica, rispetto al 36,6 per cento della media nazionale. A tale riguardo il 38,4 per cento della popolazione Campana è sovrappeso in confronto a una media nazionale del 31,6 per cento. «Pertanto, rafforzare e accelerare azioni finalizzate a prevenire il diabete e le sue complicanze, così come a contrastare la crescita di sovrappeso e obesità è fondamentale. In questo contesto l’urbanizzazione può rappresentare un pericoloso fattore di rischio, che favorisce lo sviluppo di diabete e obesità e peggiora gli esiti di queste patologie» dichiara Pietro Buono, Dirigente Struttura Supporto Tecnico Operativo Direzione Generale Salute, Regione Campania.

«In particolare, alcuni dati recenti dimostrano che il basso livello socioeconomico presente in alcune aree metropolitane può favorire la comparsa del diabete – continua Buono –  questo dovrebbe essere motivo di attenta riflessione nelle politiche sanitarie per assicurare un reale miglioramento dello stato di benessere della collettività».

È necessario uno sforzo congiunto che promuova la consapevolezza del valore della salute pubblica per prevenire i rischi per la salute delle nostre comunità.

«Oggi è centrale il rapporto tra salute e ambiente, l’aumento dell’incidenza di malattie non trasmissibili come il diabete e obesità, è da attribuire ai maggiori livelli di urbanizzazione, invecchiamento delle popolazioni, stili di vita sedentari e diete non salutari. Per assicurare che la salute sia presente in tutte le politiche e per garantire città più sostenibili, più vivibili e più salutari, serve un impegno comune tra amministratori locali, Sindaci, Regioni, Parlamento e Governo» commenta Katherine Esposito, Presidente Comitato Scientifico Cities Changing Diabetes Napoli, Health City Institute

Napoli è la terza città metropolitana d’Italia per popolazione, con più di tre milioni di abitanti. Rappresenta una delle realtà più complesse in termini di sovraffollamento che ha creato un forte squilibrio demografico con inevitabili ripercussioni sulla qualità di vita degli abitanti.

«A seguito dell’emergenza sanitaria dovuta alla pandemia Covid-19 degli ultimi due anni non è più possibile trascurare il ruolo delle città nel determinare la salute della popolazione» sottolinea Annamaria Colao, Presidente Comitato Esecutivo Cities Changing Diabetes Napoli, Health City Institute. «È emersa, infatti, la necessità di ripensare la pianificazione urbana per favorire un nuovo modo di vivere città, centri, periferie, rimodulando la densificazione dei territori e impedendo che siano proprio le città la principale criticità nella diffusione della pandemia. Occorre intervenire sui contesti e gli ambienti di vita urbani con strategie in grado di orientare le scelte nella direzione di un maggior guadagno di salute, considerando la centralità della persona, i suoi diritti, le sue scelte, il suo contesto di vita e rafforzando il ruolo di regioni ed enti territoriali al fine di intraprendere politiche più efficaci che offrano ai cittadini più strutture e opportunità».

Promuovere la salute nei contesti urbani seguendo un nuovo modello di welfare

«È fondamentale identificare strategie efficaci per rendere consapevoli governi, regioni, città e cittadini dell’importanza della promozione della salute nei contesti urbani, guardando alla sempre maggiore urbanizzazione con uno sguardo innovativo, affrontando il carico di onerosità che le malattie croniche comportano, immaginando un nuovo modello di welfare urbano che necessariamente inciderà sullo sviluppo e sulla sostenibilità delle città, ma che non può che essere affrontato attraverso un maggiore coordinamento istituzionale», ricorda Daniela Sbrollini, Senatrice della Repubblica, Presidente Intergruppo “Sport, salute e benessere nel contesto urbano”.

Sono già avviati i lavori per rendere Napoli più vivibile e sostenibile

«Aderiamo con convinzione come amministrazione comunale al programma internazionale Cities Changing Diabetes: siamo consapevoli che serva una risposta collettiva all’allarmante crescita del diabete nel tessuto urbano. Gli enti locali da questo punto di vista possono adoperarsi in maniera concreta, a breve e lungo termine. Stiamo già lavorando infatti per rendere la nostra città più vivibile e sostenibile: la salute è un bene comune e abbiamo il dovere di tutelarla, gli ultimi due anni lo hanno dimostrato. Non dobbiamo far calare l’attenzione su patologie croniche come diabete e obesità, oggi Napoli è in prima linea per la tutela della salute», conclude Gaetano Manfredi, Sindaco di Napoli.

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