Dieta mediterranea e funzioni cognitive nel diabete tipo 2

Dieta mediterranea e funzioni cognitive nel diabete di tipo 2

La dieta mediterranea può rivelarsi utile nella gestione del diabete e la prevenzione delle complicanze croniche legate alla malattia. Ai benefici conosciuti da tempo sul profilo della glicemia, sui livelli di emoglobina glicata e sulla prevenzione delle complicanze cardiovascolari, renali, neuronali si aggiungono i benefici sulle funzioni cognitive, in particolare sulla memoria, come emerso da un recente studio pubblicato sulla prestigiosa rivista Diabetes Care.

Le diete che hanno un “stile” mediterraneo ricche di frutta, verdura, cereali integrali, legumi, semi e frutta a guscio, pesce e grassi sani, sono da tempo collegate con un maggiore prevenzione del diabete e con una maggiore salute cardiovascolare e del cervello ma nessuno aveva ancora studiato bene gli eventuali benefici cognitivi di tale alimentazione nelle persone con e senza diabete.

Casistica e risultati dello studio

I ricercatori hanno seguito 913 persone per 2 anni, di cui 389 con il diabete di tipo 2, valutando le loro abitudini alimentari, i parametri metabolici della malattia e somministrando loro periodicamente dei test per la funzione cognitiva, esecutiva e per la memoria.

In tutte le persone – con o senza diabete – che avevano seguito un’alimentazione di tipo mediterraneo rispetto a chi seguiva altri regimi alimentari si è evidenziato un miglioramento della memoria. Nelle persone con il diabete si sono osservati anche miglioramenti in altre funzioni cognitive per tutta la durata dello studio mentre per coloro che non soffrivano di diabete i benefici osservati erano solo a carico della memoria. I risultati erano maggiori per i soggetti che avevano seguito il regime alimentare mediterraneo con più costanza rispetto a chi non aveva mangiato in questo modo.

Per essere precisi occorre far notare che nei soggetti diabetici i benefici cognitivi sono stati osservati in coloro che avevano un buon controllo glicemico all’inizio dello studio e in coloro i cui livelli di glicemia sono migliorati nel corso dello studio. Nelle persone con una glicemia non ben controllata e in coloro i quali i parametri metabolici sono peggiorati durante lo studio non si sono osservati chiari benefici.

I meccanismi per i quali si verificano questi risultati non sono chiari e vanno ulteriormente indagati ma si suppone che una sana dieta mediterranea grazie al buon consumo di frutta, verdura, legumi, cereali integrali e fonti di grassi salutari, con un moderato apporto di proteine animali, grassi saturi e cibi industrializzati apporti un mix di sostanze pro-salute e antinfiammatorie come vitamine, sali minerali, antiossidanti e fibra alimentare.

Gli autori concludono che i soggetti con diabete tipo 2 che contemporaneamente mantengono un buon controllo della malattia e dei suoi parametri metabolici e che seguono un regime alimentare di stile mediterraneo possono supportare al meglio le loro funzioni cognitive. Diete salutari che hanno un’impronta mediterranea in generale possono mantenere più attiva la memoria anche in soggetti non diabetici.

Lo studio è il primo che prova ad indagare i benefici di una dieta di stile “mediterraneo” sulle funzioni cognitive nei soggetti con diabete tipo 2 anche se ha il limite di farlo su una popolazione – per quanto ampia – di portoricani residenti a Boston.

Molti altri studi mostrano che la dieta mediterranea porta a benefici cognitivi o ad una maggiore prevenzione dei deficit cognitivi legati all’invecchiamento. Anche in età pediatrica si osservano delle performance scolastiche migliori nei bambini che seguono diete di stile “mediterraneo”. Perciò è plausibile che i risultati sui portoricani possano essere estesi ad altri gruppi di popolazione. Maggiori studi sono comunque necessari per verificare gli effetti delle diete di stile mediterraneo sulle funzioni cognitive delle persone con diabete e per poter indagare anche il legame causa-effetto a oggi ancora non chiaro.

References

Potrebbero interessarti