In Italia le cure del diabete sono molto diverse da Regione a Regione, nonostante ci siano alcuni fra i migliori centri diabetologici con personale qualificato; a causare questa disparità concorre il federalismo fiscale. Inoltre, dal 1987 quando fu emanata la 115, la legge nazionale sul diabete che diede mandato alle Regioni di emanare leggi riguardanti il diabete, ne sono state emanate ben 132 per regolamentare l’erogazione dei servizi, le prescrizioni e la gestione dei pazienti: un intrico di atti legislativi che spesso complicano il quadro e provocano squilibri nelle prestazioni e nelle diagnosi. La conseguenza è la disparità di trattamento fra i malati; il microinfusore, per esempio, per alcuni è disponibile mentre per altri no perché il centro vicino ne è sprovvisto e bisogna rivolgersi a chilometri di distanza; le striscette reagenti per il controllo glicemico sono gratuite per alcuni e altri se le devono pagare; la patente di guida alcuni la ottengono senza difficoltà altri non sanno neanche a chi rivolgersi; l’iniezione di insulina per alcuni bambini viene fatta a scuola da insegnanti autorizzati per altri deve andarci un genitore; per praticare attività fisica alcuni ricevono incentivi altri no e ci sono diabetici ricoverati in ospedali che non rispettano gli orari né la dieta. Piemonte e Toscana sono le Regioni che dedicano le maggiori attenzioni ai pazienti diabetici, poi Lombardia, Marche e Lazio; agli ultimi posti ci sono Regioni del Sud come Basilicata Calabria e Puglia, ma non solo, c’è anche la Liguria.
Fonte: Diabete Oggi n. 11, ottobre-novembre 2010