I ricercatori del University Medical Center di Utrecht, nei Paesi Bassi, hanno di recente reso noti i risultati emersi da uno studio iniziato nel 1989 che aveva come scopo quello di analizzare gli effetti del diabete e dei disturbi ad esso collegati, come ipertensione e iperglicemia, sulle funzioni cognitive dei soggetti presi in considerazione nello studio.
I partecipanti erano donne e uomini olandesi tra i 50 e i 74, alcuni dei quali all’inizio della ricerca non erano ancora malati di diabete mellito, ma l’hanno sviluppata poi intorno al periodo 2000-2001.
di tutti i soggetti, 64 hanno accettato di sottoporsi a un ulteriore test nel periodo 2005-2007, in cui dovevano affrontare delle prove relative a sei diversi ambiti cognitivi: ragionamento astratto, memoria, velocità nell’elaborazione delle informazioni, attenzione, linguaggio e funzioni esecutive.
Quello che i ricercatori hanno individuato è che i pazienti che facevano registrare punteggi bassi nelle prove cognitive nel 1989 avevano la pressione sanguigna sistolica più alta di 14-18 mmHg rispetto ai soggetti con buone prestazioni cognitive. Al contrario il livello dell’emoglobina glicata, il peso corporeo e il profilo lipidico non erano maggiori nei pazienti con scarse prestazioni cognitive.
La differenza fra la pressione sanguigna di soggetti con buone capacità cognitive e quelli con scarse capacità cognitive registrata 16 anni prima fa pensare che esista un’associazione tra il declino delle funzioni cognitive con gli effetti provocati da una esposizione di lungo periodo all’ipertensione, perfino in stadi di pre-diabete.
Fonte: Diabetes Metabolism Research and Reviews, 23 settembre 2009; Advance online publication