Una dieta a basso indice glicemico e che corrisponda alle caratteristiche della dieta mediterranea può avere un effetto protettivo nei confronti del diabete di tipo 2: questa la conclusione di una ricerca del Dipartimento di Epidemiologia dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche ‘Mario Negri’ di Milano, condotta sui dati relativi a oltre 22mila (22.295) soggetti che hanno aderito alla coorte greca dell’Epic (European Prospective Investigation into Cancer and Nutrition), diretto da Antonia Trichopolou.
Il primo autore della ricerca, Marta Rossi, spiega: «Il ruolo della dieta mediterranea nel controllo del peso è ancora controverso e, in molti studi condotti nei paesi mediterranei, l’aderenza alla dieta mediterranea non è risultata associata alla variazione di peso; questo suggerisce che la protezione conferita dalla dieta mediterranea contro il diabete non avviene tramite il controllo del peso ma attraverso altri fattori dietetici che caratterizzano la dieta mediterranea». A questo proposito, Federica Turati, del ‘Mario Negri’, precisa: «Una peculiarità della dieta mediterranea, e una possibile spiegazione del suo effetto protettivo, è l’uso dell’olio extra-vergine di oliva, ricco di grassi monoinsaturi e povero di grassi saturi».
Sul ruolo dei carboidrati, il capo del Dipartimento di Epidemiologia del ‘Mario Negri’, Carlo La Vecchia, aggiunge: «Una dieta con un alto carico glicemico porta a rapidi aumenti di glucosio e conseguenti aumenti del livello di insulina nel sangue; l’aumentata richiesta di insulina porta, a lungo andare, a un progressivo declino funzionale delle cellule ß del pancreas e, come conseguenza, a un’alterata tolleranza al glucosio e una maggiore resistenza all’insulina, fattore predittivo del diabete».
Nel corso degli 11 anni, durante i quali le persone che partecipavano all’Epic sono state seguite, i casi di diabete di tipo 2 diagnosticati sono stati 2.330; i ricercatori hanno analizzato i dati contenuti nei questionari compilati dai soggetti, e per ognuno hanno attribuito un punteggio da 0 a 10, relativo all’aderenza alla dieta mediterranea (Dm) e un punteggio relativo alla quantità di carboidrati disponibili nella dieta, in termini di carico glicemico (Gl).
È emerso che i soggetti che avevano un punteggio superiore a sei, avevano un rischio di diabete inferiore del 12% rispetto a quelli che avevano un punteggio inferiore a quattro; inoltre, quelli che erano nel livello più alto di Gl avevano un rischio maggiore del 21% rispetto a quelli che erano nel livello più basso. Il rischio di diabete è risultato inferiore del 20% nelle persone che seguivano una dieta che univa l’aderenza alla dieta mediterranea con il basso indice glicemico.
Fonte
Rossi M et al – Mediterranean diet and glycaemic load in relation to incidence of type 2 diabetes: results from the Greek cohort of the population-based European Prospective Investigation into Cancer and Nutrition (EPIC). Diabetologia 2013 Aug 22