La scuola non tutela abbastanza i bambini diabetici

Nel corso del convegno che si è concluso nei giorni scorsi a Baveno, promosso dalla Fdg (Federazione nazionale Diabete Giovanile) e dall’Adg (associazione per l’Aiuto al Diabete Giovanile), che coinvolgono complessivamente 15mila bambini con diabete giovanile da zero a 14 anni, è stata presentata un’indagine condotta dalla Fdg da cui emerge l’impegno inadeguato della scuola nei confronti dei pazienti diabetici in età scolare: il 64% ha infatti problemi di inserimento nelle strutture, e il 50% non riesce a partecipare alle attività motorie e sportive previste; inoltre, a causa del comportamento iperprotettivo dei genitori, il 71% di questi ragazzi non partecipa ad attività scolastiche, come gite o tornei.
Tutto questo, nonostante in Italia sia in vigore una legge volta proprio alla tutela delle persone con diabete, come spiega Paola Pisanti, presidente della Commissione Nazionale Diabete del Ministero della Salute: «Il Piano Nazionale sulla Malattia diabetica, recentemente introdotto, dedica un intero capitolo alla parte pediatrica».
Antonio Cabras, il presidente della Fdg, però osserva,: «Anche se la legge sancisce chiaramente il diritto allo studio e all’integrazione scolastica del bambino con diabete, sono soltanto quattro le regioni che hanno direttive per gestire l’assistenza del bambino diabetico a scuola, l’Emilia-Romagna, la Lombardia, le Marche e il Veneto».

Patrizia Patera, membro del Gruppo Studio Diabete della Siedp (Società Italiana di Endocrinologia e Diabetologia Pediatrica), precisa: «La conoscenza della patologia e la formazione del personale scolastico sono la chiave per creare a scuola un ambiente accogliente e sicuro per il bambino con il diabete; spesso però non ci sono sufficienti risorse che permettano di perseguire tale obiettivo in modo capillare e continuativo». Proprio per il pieno riconoscimento del diritto all’assistenza sanitaria in ambito scolastico, è stata presentata lo scorso agosto una proposta di legge per risolvere il problema a livello nazionale.

Fonte
Federazione Nazionale Diabete Giovanile

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