Tale evidenza è emersa in un recente studio americano pubblicato sulla prestigiosa rivista Circulation che ha indagato gli effetti del farmaco su oltre 2 mila soggetti in prediabete.
Diabete e rischio cardiovascolare
L’incidenza di cardiopatia coronarica aumenta di circa due volte nei soggetti con diabete di tipo 2 e la coronaropatia rimane una delle cause più importanti di morbilità e mortalità associate al diabete di tipo 2. Tutti gli interventi tesi a contrastare i fattori che accelerano l’aterosclerosi delle coronarie (le arterie che nutrono il cuore) come dislipidemia, ipertensione arteriosa, iperglicemia hanno sicuramente contribuito negli anni recenti a una significativa riduzione dell’incidenza di malattie cardiovascolari nella popolazione. Tuttavia, un maggior rischio continua a permanere nei soggetti con diabete di tipo 2. Il maggior successo per ridurre tale rischio può essere raggiunto solo da un approccio preventivo molto precoce, già nella fase di prediabete, che può essere scoperto con un semplice esame del sangue.
Diversi studi condotti in soggetti con diabete e prediabete hanno suggerito che il trattamento con la metformina sia associato a una riduzione dell’incidenza di eventi cardiovascolari.
Il Diabetes Prevention Program Americano (DPP)
Il Diabetes Prevention Program (DPP) e il suo primo Outcome Study (DPPOS) rappresenta uno dei pochi studi clinici condotti per testare gli effetti di interventi terapeutici su soggetti in prediabete osservando i risultati nel lungo periodo.
I risultati del DPPOS, prima indagine che aveva coinvolto oltre 3.200 persone con prediabete, avevano evidenziato come l’adozione di corretti stili di vita e l’assunzione regolare di metformina avessero permesso di ridurre il rischio di sviluppare il diabete e di ridurre il rischio cardiovascolare dei soggetti osservati.
La nuova analisi
Secondo una nuova analisi dei dati del Diabetes Prevention Program e dell’ Outcome Study (DPPOS), il trattamento con metformina sembra rallentare la crescita delle calcificazioni aorto-coronariche (CAC) negli uomini. La misurazione delle CAC riflette il totale carico aterosclerotico a livello delle arterie coronarie (le arterie che nutrono il cuore) e fornisce uno strumento efficace e non invasivo per predire gli eventi cardiovascolari in coorti di pazienti con e senza diabete di tipo 2 e senza cardiopatie note.
Nel nuovo studio, Ronald Goldberg e il suo team dell’Università di Miami, Miller School of Medicine hanno esaminato i dati di 2.029 dei partecipanti al DPPOS, che corrispondono ai pazienti che avevano effettuato le misure delle CAC, con una media di 14 anni di osservazione (follow-up).
I risultati
Al follow-up, i ricercatori hanno osservato che la gravità delle calcificazioni aorto-coronariche (CAC) era minore nel gruppo di pazienti trattati con metformina. Tuttavia, tali variazioni sono state registrate solo tra i pazienti di sesso maschile, mentre non è stato osservato nessun effetto nelle donne. “Questi risultati – ha osservato Ronald Goldberg, primo autore dello studio – forniscono la prima prova che la metformina può proteggere contro l’aterosclerosi coronarica negli uomini con prediabete, anche se è necessaria una dimostrazione che la metformina riduce anche gli eventi cardiovascolari in questi soggetti prima di poter formulare qualsiasi ipotesi terapeutica”.
Il meccanismo di contrasto
Al momento non è stato ancora possibile identificare con certezza con quale meccanismo la metformina contribuisca a ridurre le calcificazioni aorto-coronariche (CAC): si pensa che possa migliorare la funzionalità del rivestimento dei vasi (endotelio) e il profilo lipidico dei pazienti, nonché ridurre l’infiammazione. Oltre ai differenti effetti sulle calcificazioni CAC osservati negli uomini e nelle donne, la metformina si è rivelata particolarmente efficace anche nel prevenire la sindrome metabolica negli uomini, ma non nelle donne. “Questo risultato fa supporre che vi siano eventuali interazioni ormonali. Per esempio è stato dimostrato che la metformina riduce i livelli di testosterone negli uomini, ma non nelle donne “, hanno aggiunto gli autori in conclusione.
Fonte
Ronald B. Goldberg et al – Effect of Long-term Metformin and Lifestyle in the Diabetes Prevention Program and its Outcome Study on Coronary Artery Calcium. Circulation 2017 May 5. pii: CIRCULATIONAHA.116.025483