Nuoto e subacquea, ok anche nei bambini con diabete tipo 1

Intervista rilasciata da Marco Alleva, subacqueo e apneista dell’Associazione 1° Club Lacustre Sommozzatori di Novara e papà di Giorgio, 13 anni, con diabete di tipo 1.

Tra i vari progetti dell’Associazione AGD Novara, per ampliare la scelta sportiva extrascolastica di bambini e ragazzi affetti da diabete di tipo 1 nelle aree delle province di Novara, Vercelli, Verbania e Domodossola è offerta la possibilità di seguire corsi di apnea e subacquea. Sono gestiti dagli istruttori dell’Associazione Sportiva Dilettantistica “Primo Club Lacustre Sommozzatori” di Novara, coordinati dal volontario di AGD Novara Marco Alleva che – appassionato di sport acquatici da anni – si è reso disponibile come tutor e supervisore in un’attività particolarmente adatta a bambini e ragazzi tra gli 8 e i 18 anni. Attività che fino a un recente passato è stata ritenuta fortemente sconsigliabile per soggetti affetti da diabete in terapia insulinica.

Approfondiamo l’argomento direttamente con Marco Alleva

“I ragazzi diabetici che vogliono approcciare l’esperienza degli sport acquatici si possono rivolgere alla nostra associazione sportiva che, senza paura, ha affrontato la sfida di portare sott’acqua anche i ragazzi affetti da diabete 1. È stato, infatti, dimostrato che anche sport ritenuti fortemente sconsigliati o addirittura vietati a soggetti diabetici (attività subacquee, arti marziali, alpinismo, etc), con un attento monitoraggio, un buon compenso glicemico e il rispetto delle regole e della disciplina necessari alla pratica con serietà di ogni sport – sebbene con le diverse peculiarità di ognuno – possono invece essere praticati in tranquillità e con soddisfazione. I nostri ragazzi si divertono e sentono di poter fare tutto quanto permesso ai loro coetanei senza essere limitati dalla loro patologia”.

Quando è iniziato il suo impegno in AGD come volontario?

“Ho iniziato nel 2012, dopo la diagnosi di diabete fatta a mio figlio di 9 anni. Ho deciso subito di “arruolarmi” come volontario nella locale associazione per mettere a disposizione il mio tempo e la mia esperienza. Ricopro la carica di Revisore dei Conti ma il mio impegno è dedicato principalmente a progetti e campi di formazione per ragazzi che, dopo la diagnosi di diabete di tipo 1, hanno bisogno di imparare ad autogestire il proprio diabete senza che la malattia diventi un limite alla loro libertà.”

Quando è nata la sua passione per il nuoto e gli sport subacquei?

“Da bambino fui costretto, come molti miei coetanei, a frequentare un corso per imparare a nuotare, ma la costrizione e i metodi eccessivamente severi dell’epoca non mi fecero amare l’acqua da subito, fino a quando, verso i 10 anni, grazie alle lunghe vacanze estive, ho iniziato ad apprezzare e ad appassionarmi al mare e all’acqua”. 

Ha passato la stessa passione anche ai suoi figli? Con quali benefici?

“Il gioco e lo stare in acqua con i miei figli è stato il modo per far loro apprezzare il mondo acquatico. Lo stare insieme e il condividere questa passione è per loro un gioco che li stimola a frequentare la piscina e a fare sport”.

Al contrario di quanto molti credono, anche la subacquea può essere praticata da chi ha il diabete di tipo 1?

“In passato ai diabetici è sempre stata preclusa questa attività, ma negli ultimi anni si sono sviluppati movimenti associativi che ne hanno dimostrato la fattibilità e messo a punto dei protocolli per affrontare le immersioni in sicurezza. La tecnologia, inoltre, ha recentemente introdotto strumenti di monitoraggio in continuo della glicemia anche sott’acqua, dando la possibilità di intervenire in tempo, nel caso di insorgenza di una crisi ipoglicemica”.

Quali sono i rischi specifici per la pratica di questo sport quando si ha il diabete?

“Il rischio di crisi ipoglicemica è la situazione che deve essere assolutamente evitata in quanto la perdita di coscienza in acqua porterebbe inevitabilmente ad incidenti anche mortali. Ecco perché, come ogni immersione deve essere scrupolosamente programmata per ogni sportivo, la persona con diabete deve avere l’ulteriore accorgimento di gestire i valori del glucosio prima, durante e dopo l’immersione”.

Dal punto di vista dell’istruttore, quali brevetti o competenze deve avere?

“Non esiste un brevetto particolare per insegnare l’attività subacquea alle persone affette da diabete, ma sono stati messi a punto alcuni protocolli per rendere sicure le immersioni. Un istruttore dovrebbe avere almeno le conoscenze di base della malattia che gli permettano di intuire e anticipare l’insorgenza delle crisi ipoglicemiche”.

Come sono impostate le lezioni? Sono a gruppi?

“I ragazzi con diabete, insieme ad altri ragazzi, vengono riuniti in gruppi di dieci sotto la sorveglianza di due istruttori e si allenano in piscina; per le immersioni in mare naturalmente il rapporto cambia ed i ragazzini diabetici sono seguiti con grande attenzione da un istruttore dedicato”. 

Dove si svolgono?

“Una volta alla settimana i ragazzi si allenano in piscina per prepararsi ad affrontare in sicurezza le immersioni in acque libere”.

Quali sono gli orari delle lezioni? A chi chiedere informazioni?

“Le lezioni di subacquea si svolgono ogni venerdì sera dalle ore 20.45 alle 22.00 presso il Centro Sportivo Terdoppio a Novara. Per informazioni rivolgersi a: 1° Club Lacustre Sommozzatori di Novara”.

Qual è l’equipaggiamento più indicato?

“Sono richiesti solamente maschera, pinne e aeratore”.

Praticate lo sport solo in piscina o fate anche delle piccole trasferte?

“La piscina è propedeutica per le uscite in mare, si organizzano anche trasferte presso strutture dotate di vasche con particolari caratteristiche, infine, durante la stagione estiva, i ragazzi vengono accompagnati al mare per le prime esperienze in acque libere.”

La vostra vita in famiglia è cambiata da quando vostro figlio pratica la subacquea? “Nel nostro caso nessun cambiamento, ma piuttosto un naturale avvicinamento. La nostra famiglia era già abituata a questo tipo di sport, anche mia moglie è una subacquea da quando era ragazzina e mia figlia ha voluto imparare a nuotare da quando ha visto per la prima volta la “Sirenetta” Disney, quindi è stato tutto relativamente facile”.

Questo sport ha reso più determinato suo figlio anche nella vita?

“Il ragazzo era già sufficientemente determinato e il diabete l’ha reso presto autonomo nella gestione della terapia, lo sport non ha fatto altro che confermare questa sua capacità di autogestione”.

Il diabete viene gestito meglio facendo uno sport?

“Si, lo sport permette di ridurre la quantità di insulina giornaliera necessaria e di stabilizzare la glicemia”.

Esistono in Italia dei diving accreditati anche per i soggetti con diabete?

“Esistono in Italia alcune associazioni che hanno sviluppato dei protocolli per far andare sott’acqua i diabetici e hanno formato altri istruttori alla conoscenza della malattia. Di seguito i riferimenti:

Siti di riferimento

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