NAVIGATOR (Nateglinide and Valsartan in Impaired Glucose Tolerance Outcomes Research) è uno studio che ha coinvolto oltre 9.000 pazienti e il primo a livello internazionale che ha evidenziato che l’antipertensivo valsartan è efficace nel ritardare l’insorgenza di nuovi casi di diabete di tipo 2 in pazienti con patologie cardiovascolari e in condizione pre-diabetica, cioè che presentano fattori di rischio e ridotta tolleranza al glucosio. I risultati dello studio sono stati presentati all’American College of Cardiology di Atlanta (Stati Uniti) e pubblicati sul New England Journal of Medicine.
Sono stati studiati i pazienti con patologie cardiovascolari e ridotta tolleranza al glucosio che per almeno cinque anni hanno aggiunto valsartan alla consueta terapia e hanno cambiato il loro stile di vita, basandolo su regolare esercizio fisico e dieta sana: fra questi pazienti si è registrata una riduzione del rischio d’incidenza del diabete del 14% rispetto a quelli che non avevano assunto valsartan. Il dottor Robert Califf cardiologo del Duke University Medical Center di Durham, in North Carolina (Stati Uniti) e direttore dell’Istituto di Medicina Traslazionale ha dichiarato: «Obesità e ipertensione sono problemi di salute globali; molti di questi pazienti hanno problemi di ridotta tolleranza al glucosio e vanno quindi incontro a maggiori rischi di sviluppare il diabete di tipo 2 e patologie cardiovascolari».
Valsartan è un farmaco indicato per l’ipertensione, contro lo scompenso cardiaco e per il trattamento post-infarto dei pazienti.
Fonte: 14 marzo 2010, The New England Journal of Medicine