Il problema più rilevante legato a un’ulcera del piede nei soggetti con diabete è il rischio di doverlo amputare. Una percentuale ancora troppo elevata di casi va incontro a interventi chirurgici demolitivi ossia ad amputazioni minori (parte del piede) e maggiori (gamba, coscia).
Nella maggior parte dei casi (85%), l’amputazione viene effettuata come conseguenza di un’ulcera del piede che continua a recidivare, non guarisce e tende progressivamente ad aggravarsi.
Per evitare questo circolo vizioso è fondamentale continuare ad avere estrema cura per i propri piedi ed osservarne regolarmente il buon stato.
Amputazioni minori
Sebbene la guarigione possa completarsi in parecchi mesi, le amputazioni minori non compromettono significativamente la capacità di camminare, ma possono portare a deformità progressive che aumentano il rischio di ulcerazioni e di nuove amputazioni.
Qualora venga praticata un’amputazione minore, il rischio di ulteriori ulcerazioni aumenta in modo notevole; pertanto, è indicato uno stretto controllo per tutta la vita e deve essere rivolta speciale attenzione alle calzature, che necessitano di modifiche o, in certi casi, di essere confezionate su misura.
Amputazioni maggiori
Le amputazioni maggiori sono associate a un elevato rischio di perdita della capacità di camminare e di perdita dell’indipendenza.
Un’ulcera non guaribile non rappresenta un’indicazione per un’amputazione maggiore. L’amputazione maggiore viene eseguita soprattutto quando sia presente un intenso dolore a riposo o una progressiva necrosi del tessuto, che per svariate ragioni non possono essere trattati con la rivascolarizzazione dei vasi, non possono essere controllati con farmaci o alleviati con un’amputazione minore.
Considerato che i pazienti che sono stati sottoposti ad amputazione maggiore sono soggetti a elevato rischio di successiva amputazione dell’arto controlaterale, è cruciale per il team medico-chirurgico mettere a punto un programma di sorveglianza del piede rimasto.