Attraversare l’America Latina in bicicletta, nonostante il diabete

E’ la sfida di Mauro Talini, in collaborazione con l’Associazione Padre Kolbe Onlus, per sostenere il progetto raccolta fondi lanciata in occasione del “Changing diabetes day 2009”.
Ogni dieci secondi nel mondo una persona muore di diabete e due se ne ammalano. Più di duecento milioni di persone nel mondo sono colpite da diabete mellito, incapaci cioè di utilizzare lo zucchero presente nel corpo e, solo nel nostro paese, un individuo su dieci ha il diabete e probabilmente non lo sa. Questo il quadro che emerge dal “Changing diabetes day 2009”, convegno promosso dall’Associazione Diabete Italia nel tentativo di sensibilizzare ad un diverso stile di vita e ad una più diffusa prevenzione.
Nel corso del convegno, l’Associazione Internazionale Padre Kolbe Onlus ha presentato la campagna di comunicazione e raccolta fondi “una bici, mille speranze”. Il 29 novembre, a trentasei anni, il ciclista diabetico Mauro Talini sfiderà se stesso e la sua malattia partendo per una pedalata in solitaria e in autosufficienza di 9 mila chilometri attraverso Bolivia, Brasile, Argentina e Cile con soste nei centri dove l’Associazione Padre Kolbe Onlus è presente con progetti di cooperazione e sviluppo.
L’Aipk Onlus in collaborazione con le suore missionarie dell’Immacolata gestisce in Sud America sei centri d’accoglienza, coordinando diversi progetti di educazione, formazione e introduzione al mercato del lavoro di giovani e donne. Da La Paz in Bolivia alla Terra del fuoco, Mauro Talini attraverserà queste missioni per tagliare il traguardo della “Città della speranza”, un progetto a Raicho Grande – San Paolo che necessita di essere integrato con alcune strutture utili alla formazione integrale della persona, mediante corsi di studio intensivi e continuati, convegni culturali, sociali e spirituali, seminari finalizzati alla prevenzione delle malattie come all’insegnamento del riuso e dell’ecologia.
Un viaggio che sarà anche utile “per ricordare ai più – sottolinea Mauro – che con il diabete si può fare tutto, che il diabete non è un limite”. Che è possibile capire e convivere con la malattia: “Il diabete – ricorda Mauro – mi divorava, ma con l’impegno costante e l’autocontrollo riesco a mantenere i valori nella norma e a condurre una vita regolare. Dal 2001 ho ripreso ad allenarmi con più serietà in bicicletta, con l’intento di cimentarmi in viaggi di alcuni giorni”. Dopo il Tour europeo del 2008 – con 4.680 chilometri coperti in 33 giorni – Mauro confessa di percorrere “ogni anno circa 17 mila chilometri in bici, facendomi l’insulina cinque o sei volte al giorno. Sono un solitario – conclude scherzando – ma siamo sempre in tre: io, il diabete e l’insulina”.

Fonte: 10 novembre 2009, superabile.it

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