Secondo i dati pubblicati dal Ministero del Welfare, in Italia ci sono circa sette milioni di cani che vengono portati fuori ogni giorno, almeno tre volte, per 15/20 minuti. Sono molti i vantaggi per la salute che si ottengono portando a passeggio il proprio cane: aiuta infatti nella prevenzione dell’infarto, della depressione, dell’obesità, dell’ipertensione. Meglio dell’attività in palestra. Questo il risultato di uno studio realizzato dalla Michigan State University e pubblicata sull’International Journal of Behavioral Nutrition and Phisical Activity. I ricercatori americani hanno studiato le abitudini di quasi 6.000 persone delle quali oltre 2.100 possedevano un cane con il quale regolarmente passavano mezz’ora al giorno passeggiando; è stato rilevato che solo un terzo delle persone senza cane pratica altrettanto moto. Mathew Reeves, l’epidemiologo che ha coordinato la ricerca, spiega: «Abbiamo osservato che chi ha un cane fa più movimento e si dedica più volentieri ad attività sportive o al giardinaggio; avere un animale aiuta a vincere la pigrizia». Spartia Piccinno, presidente dell’Associazione italiana Pet-Therapy e autore di ‘Pet Therapy Psicomotoria’ (ed. Olimpia, 2010), ha dichiarato: «L’Italia è l’unico paese in Europa ad aver studiato i benefici dell’interazione uomo-animale a livello motorio e non solo socio-psicologico: la sola presenza di un cane è sufficiente ad abbassare il battito cardiaco e a rallentare la respirazione». Anche possedere un gatto fa bene, come sottolinea l’etologo Giorgio Celli «Accarezzarlo allevia lo stress e l’ipertensione. Il cane costringe a un esercizio fisico quotidiano, per questo è consigliato ai post-infartuati, agli anziani, agli ipertesi e anche a chi soffre di solitudine o è depresso perché portandolo a spasso si fanno nuove conoscenze»; conferma Enrico Alleva, presidente della Società italiana di Etologia: «Gli animali da compagnia sono un’ottima ginnastica mentale, soprattutto per le persone che vivono in città, e, curandone attentamente l’approccio, possono curare molti disturbi come l’autismo o le patologie dell’anziano». Questo non vuol dire che in caso di obesità o di patologie dell’apparato cardiocircolatorio un cane possa sostituire le terapie specifiche, come spiega il professor Mario Rolfo, specialista in Rieducazione funzionale dell’Istituto di Medicina dello Sport di Torino: «In questi casi l’attività di recupero deve rispettare un range di pulsazioni preciso: per esempio chi ha superato i sessant’anni e soffre di ipertensione, deve camminare in modo continuativo dai 20 ai 40 minuti ogni giorno, mantenendo le pulsazioni fra 90 e 110 al minuto. Accompagnando un cane, che si ferma in continuazione, si fa movimento aerobico ma non si rispetta il protocollo di recupero cardiaco».
Fonte: 19 marzo 2011, repubblica.it