In Sicilia ci sono più di 300mila casi di diabete, soprattutto di tipo 2, che è la patologia che più impatta sul Sistema sanitario. Un’epidemia silenziosa e in costante crescita, con costi di assistenza stimati intorno al 10% dell’intera spesa sanitaria pubblica.
È quanto emerso nel corso dell’evento “La pandemia diabete t2 – dai modelli organizzativi, alle criticità gestionali, alle nuove opportunità di cura”, organizzato in Sicilia, con la collaborazione scientifica di AMD, Associazione Medici Diabetologi.
La situazione epidemiologica in Italia e in Sicilia è in continua crescita.
“Questi dati corrispondono purtroppo con l’epidemiologia a livello mondiale, tanto è vero che si parla di pandemia diabete, che si associa alla preoccupante pandemia dell’obesità (diabesità). Le criticità riguardano l’organizzazione attorno al paziente, il quale ha una serie di esigenze che non sono solo più quelle del controllo della glicemia. Anche i nuovi provvedimenti terapeutici che abbiamo a disposizione permettono di controllare le alterazioni cardiologiche, le alterazioni renali, ma questi pazienti hanno anche la necessità di un controllo multidimensionale soprattutto per i pazienti più complessi con particolare attenzione alle problematiche cognitive e del caregiver, visto che diventano sempre più anziani” ha sottolineato Salvatore Corrao, Past President AMD, Regione Siciliana, aprendo il tavolo di lavoro.
L’importanza della prevenzione
“In un periodo cruciale come questo, ritengo fondamentale orientare il settore sanitario verso una prospettiva incentrata sulla prevenzione”, sottolinea Leanza Calogero, Vice Presidente Commissione Sanità ARS. “La qualità del sistema sanitario è intrinsecamente legata alla capacità di prevenire le patologie e promuovere stili di vita salutari. Nell’affrontare la complessità della pandemia diabete tipo 2, è imperativo un impegno concreto nella sensibilizzazione e nell’adozione di pratiche preventive.
- Investire in programmi educativi
- Promuovere la consapevolezza
- Sostenere iniziative che favoriscano stili di vita salubri
rappresentano tre pilastri essenziali per costruire una società più sana e resiliente.
La prevenzione crea anche una base solida per il benessere della popolazione generale, oltre a ridurre il carico sul sistema sanitario. Guardando al futuro, come istituzioni, dobbiamo collaborare attivamente per implementare politiche e pratiche che mettano la prevenzione al centro della Sanità. È una responsabilità collettiva che, affrontata con impegno e determinazione, ci consentirà di costruire comunità più resilienti e orientate al benessere a lungo termine”.
L’uso di farmaci innovativi
“Dopo quasi due anni dall’approvazione della Nota 100 da parte di AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) che ha visto allargare ai Medici di Medicina Generale la prescrizione dei farmaci “innovativi” per la terapia del diabete di tipo 2: SGLT2-i, GLP1-RA e DPP4-i, sia per rinnovare prescrizioni già avviate dagli specialisti diabetologi, sia per la prima prescrizione, si alternano luci e ombre su modalità prescrittive in sistema TS e sulla stessa utilità della nota”, ha chiosato Felicia Maria Pantò, Presidente Regionale SID (Società Italiana Diabete) e Dirigente medico c/o UOC Endocrinologia AOUP Policlinico Università degli Studi di Palermo Sicilia.
Indubbia resta invece sicurezza ed efficacia delle molecole, dotate di straordinari effetti protettivi su cuore e reni.
“Oggi queste molecole sono in grado di prevenire e ritardare le gravi complicanze cardiovascolari e renali legate al diabete tipo 2 di lunga data – ha continuato Pantò – riducendo il numero e la gravità degli eventi cardiovascolari ed attuando una fattiva azione nefroprotettiva, ciò al fine di ridurre i costi legati ai ricoveri per complicanze del diabete di tipo 2. Se guardiamo i numeri del diabete in Italia e in Sicilia, ci rendiamo contro di come un utilizzo appropriato e responsabile di questa risorsa possa esser di grande utilità nella terapia del diabete”.
“Gli Italiani affetti da Diabete Mellito di tipo 2 sono oltre 3,5 milioni (5% della popolazione, e fino al 21% degli ultrasettantacinquenni) e oltre 1 milione di persone risultano malate senza esserne a conoscenza. Con quasi 340mila siciliani colpiti dal diabete, l’incidenza di questa malattia è raddoppiata negli ultimi vent’anni. Oggi in Sicilia circa il 7% della popolazione soffre di questa patologia: un’epidemia silenziosa e in costante crescita, con costi assistenziali che sono arrivati al 10% dell’intera spesa sanitaria pubblica. Il diabete mostra quindi il suo volto di “luci ed ombre” su: sentiment e modalità prescrittive, nell’estrema variabilità dei setting assistenziali, con l’obiettivo che si continui a costruire un sodalizio fra specialisti diabetologi e Cure Primarie, per garantire un’assistenza diabetologica di elevata qualità, dalla prevenzione alla diagnosi precoce e alla gestione dei fragili, in maniera sempre integrata e condivisa”.