Nel corso del V Congresso Nazionale Centro Studi e Ricerche – Fondazione AMD (Associazione Medici Diabetologi) Antonino Di Benedetto, coordinatore del Gruppo di Studio Diabete e Gravidanza, ha spiegato che già dalla prima visita ginecologica, all’inizio della gravidanza, si potrebbe diagnosticare il diabete gestazionale, che colpisce il 10% delle gestanti e che nella maggior parte dei casi scompare dopo il parto.
Come ha spiegato Di Benedetto «È sufficiente la tempestiva misurazione della glicemia nel corso della prima visita per conoscere in anticipo se si svilupperà il diabete; questa è la patologia più frequente in gravidanza, in genere si risolve dopo il parto ma se non è prevenuta e curata, una donna su tre rischia di contrarre il diabete di tipo 2 nei cinque anni successivi.
Con questa nuova diagnosi precoce crescerà il numero di donne cui sarà diagnosticato il diabete gestazionale (passerà dal 10 al 18-20%) ma è importante che tutte le future madri lo eseguano oltre agli altri di routine per la diagnosi del diabete gestazionale al sesto mese di gravidanza. Durante il congresso sono state discusse le ‘Linee guida sul diabete gestazionale’: fra le cause che predispongono alla malattia ci sono il sovrappeso, la familiarità di primo grado con il diabete e la maternità affrontata dopo i 35 anni.
Le conseguenze del diabete gestazionale non sono solo per la madre ma anche per il feto, che durante la gestazione si nutre di troppi zuccheri: dalla microsomia (crescita disarmonica) all’obesità, dalla predisposizione al diabete alle malattie cardiovascolari».
Fonte: 19 novembre, asca.it