Sette emulsionanti incriminati per potenziale aumento del rischio di diabete tipo 2

Sette emulsionanti incriminati per potenziale aumento del rischio di diabete tipo 2

A sostenerlo la SID, Società Italiana di Diabetologia che ha recentemente lanciato un allarme sulla base di una nuova ricerca: gli additivi alimentari emulsionanti potrebbero aumentare il rischio di sviluppare il diabete di tipo 2! Nello specifico, sarebbero sette i prodotti sotto accusa, presenti in centinaia di alimenti ultra-processati.

È importante fare attenzione agli alimenti della nostra dieta e fare scelte consapevoli per la nostra salute. Per abbassare il rischio di sviluppare il diabete di tipo 2, è consigliabile preferire cibi meno lavorati e più naturali. È un buon investimento per la tua salute.

Che cosa sono gli emulsionanti

Gli emulsionanti sono una famiglia di additivi alimentari ampiamente utilizzata nell’industria perché consentono di migliorare la consistenza, il colore e il gusto dei cibi processati. Gli emulsionanti sono usati per miscelare liquidi come acqua e olii che da soli non si miscelerebbero mai. Gli emulsionanti presentano un’estremità che ama l’acqua (idrofila) e un’estremità che ama l’olio (idrofoba). Sono proprio gli emulsionanti a consentire all’olio di non separarsi dall’aceto nella maionese, al cioccolato di essere plasmato e modellato in barrette di forme diverse e al pane di non diventare stantio così facilmente. Sono onnipresenti nei cibi ultra-processati: si trovano nel cioccolato, nei prodotti da forno, biscotti, gelati, maionese, salse, olii, sciroppi, frutta, verdura e cereali ultraprocessati, e molti altri prodotti.

Emulsionanti e rischio diabete: lo studio di Lancet

Dopo essere stati accusati di contribuire al rischio di obesità, cancro e malattie cardiovascolari, un’analisi recente condotta sullo studio prospettico di coorte NutriNet Santé li identifica come fattori che aumentano il rischio di diabete di tipo 2.

Sebbene le Autorità Sanitarie considerino sicuro il loro uso in quantità definite, basandosi su criteri di citotossicità e genotossicità, di recente stanno emergendo prove dei loro effetti negativi sul microbiota intestinale, che a sua volta innescano infiammazione e alterazioni metaboliche.

Un recente studio, pubblicato su The Lancet Diabetes & Endocrinology  ha valutato per la prima volta l’associazione tra emulsionanti e rischio di sviluppare diabete di tipo 2. Gli Autori hanno analizzato i dati di oltre 104 mila adulti arruolati dal 2009 al 2023 a cui è stato chiesto di compilare registri dietetici di 24 ore ogni 6 mesi. L’obiettivo era valutare l’esposizione agli emulsionanti.

L’1% del campione, ha sviluppato diabete di tipo 2 durante il follow up di 6-8 anni.

Dei 61 additivi identificati, sono sette gli emulsionanti ‘attenzionati’ associati a un potenziale aumento del rischio di diabete (occhi, quindi, alle etichette!):

  • E407 (carragenine totali);
  • E340 (esteri di poliglicerolo);
  • E472e (esteri di acidi grassi);
  • E331 (citrato di sodio);
  • E412 (gomma di guar);
  • E414 (gomma arabica);
  • E415 (gomma di xantano);
  • oltre ad un gruppo chiamato ‘carragenine’.

Gli additivi emulsionanti sono stati assunti nel 5% da frutta e verdure ultra lavorate (come verdure in scatola e frutta sciroppata), nel 14.7% da torte e biscotti, nel 10% da prodotti lattiero-caseari.

Tre conseguenze sottolineate dal prof. Angelo Avogaro, Presidente SID

  1. La necessità di contenere il consumo di cibi ultra-processati;
  2. l’appello a una maggiore attenzione alle etichette;
  3. la necessità di chiedere una regolamentazione più stringente allo scopo di proteggere i consumatori.

“Sebbene siano necessari ulteriori studi a lungo termine, le alterazioni del microbiota intestinale, fanno ritenere che potrebbe essere necessario rivedere gli RDA (Recommended Daily Allowance, livelli giornalieri di assunzione). Precedenti prove che legavano l’assunzione di carragenina all’infiammazione intestinale hanno portato l’JECFA a limitarne l’uso nelle formule e negli alimenti per neonati. Stiamo assistendo a un preoccupante aumento del diabete di tipo 2 anche tra bambini e adolescenti” sottolinea la Prof.ssa Raffaella Buzzetti, Presidente eletto SID.

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