Secondo i risultati di uno studio effettuato presso la Caisse Nationale d’Assurance Maladie des Travailleurs Salariés di Parigi, i pazienti diabetici che soffrono di infarto miocardico acuto sono meno soggetti a sottoporsi ad angioplastica coronarica rispetto ai non diabetici.
Analizzando i pazienti ammessi negli ospedali francesi per infarto del miocardio da gennaio a giugno del 2006 i ricercatori hanno rilevato che il 18.2% (pari a 2545 persone sul totale di 14,007) erano affetti da diabete mellito.
Effettuando un confronto tra i pazienti diabetici e non gli esperti hanno notato che la percentuale di persone che assumevano farmaci cardioprotettivi era maggiore fra persone con diabete (12.7% contro il 4.2% nei non diabetici), così come più numerosi erano i diabetici che avevano uno stent dell’arteria coronaria (4.2% vs 2.2% nei non diabetici) già prima del ricovero per infarto.
Durante e subito dopo il ricovero i diabetici erano meno soggetti ad angioplastica (56.1% vs 61.7% nei non diabetici) e a impianto di stent coronarici (53.3% vs 69.3%) ma avevano una probabilità simile a quella dei pazienti non diabetici di essere sottoposti ad angiografia coronarica.
Nei sei mesi successivi al ricovero i pazienti diabetici erano più soggetti a un nuovo ricovero per problemi cardiovascolari (36.9% vs 29.5%) e gli venivano più spesso prescritti farmaci per la prevenzione secondaria (65.9% vs 61.7%).
I risultati dello studio dimostrano che il trattamento dei pazienti diabetici ricoverati per infarto miocardico sta progressivamente migliorando, sebbene persistano differenze nel ricorso all’intervento coronarico percutaneo (PCI).
Fonte: 8 febbraio 2010, Diabetes and Metabolism, Advance Online Publication