Presentato oggi a Palazzo Madama (Sala Nassirya, 19 dicembre 2019) l’Osservatorio Nazionale permanente delle Donne per lo sport, il benessere e la salute nelle città. Promosso dall’Intergruppo parlamentare “Qualità di vita nelle città”, su iniziativa della Presidente Sen. Daniela Sbrollini, si propone come patto per la promozione della salute come bene comune nei contesti urbani.
Un Patto per un Futuro Migliore: quali obiettivi?
L’obiettivo primario del nuovo Patto è stimolare, attraverso l’azione coordinata delle Donne, lo sviluppo di una consapevolezza che punti alla promozione del concetto di “Salute Bene Comune”, per dare vita a comunità di cittadini più coese, consapevoli di contribuire a costruire e a sostenere, giorno dopo giorno, un tessuto economico-sociale moderno, inclusivo e sostenibile, al servizio del bene comune.
Il Patto è stato sottoscritto innanzitutto dalla Ministra per le pari opportunità e la famiglia, On. Elena Bonetti, che, intervenendo alla conferenza stampa odierna, ha dichiarato: “La nascita in seno all’Intergruppo parlamentare “Qualità di vita nelle città” di un Osservatorio permanente delle donne sui temi dello sport e della salute come bene comune è un’iniziativa lodevole, che certamente saprà dare un contributo importante di studio e di confronto al servizio dei cittadini. Iniziative come questa, anche nella politica, costruiscono comunità e permettono alle Istituzioni di interpretare la vita del Paese, per ascoltarne i bisogni e tradurli in azioni politiche efficaci. Volentieri oggi mi unisco alla promozione di questo Patto, augurando la miglior riuscita delle iniziative che da esso nasceranno”.
A seguire gli altri firmatari: On. Giusy Versace, atleta paralimpica; On. Roberto Pella, co-Presidente dell’Intergruppo e Vicepresidente vicario ANCI; Prof. Andrea Lenzi, Presidente Health City Institute e Presidente del Comitato Nazionale per la Biosicurezza, le Biotecnologie e le Scienze della Vita della Presidenza del Consiglio dei Ministri; Veronica Nicotra, Segretario Generale ANCI; Tiziana Frittelli, Presidente Federsanità e Direttore Generale Policlinico Tor Vergata; Prof.ssa Simona Frontoni, Università di Roma Tor Vergata; Luisa Rizzitelli, Presidente ASSIST; Ketty Vaccaro, Direttore Welfare Fondazione CENSIS.
Da dove nasce l’esigenza di promuovere la salute e il benessere nelle città?
Tale esigenza nasce dalla crescente evidenza dell’aumento nelle città di malattie croniche non trasmissibili, come diabete e obesità, un fenomeno strettamente legato alla crescita della popolazione urbana che rappresenta oggi il principale rischio per la salute e lo sviluppo umano. Nel 2010, per la prima volta nella storia, infatti, è stato osservato che più di metà della popolazione mondiale risiedeva in città e che nel 2050 la stima della popolazione urbana si sarebbe attestata intorno al 70 per cento della popolazione globale.
“Lo sviluppo urbano, cui il mondo ha assistito e assiste, ha modificato profondamente lo stile di vita della popolazione e trasformato il contesto ambientale e sociale in cui viviamo.”, afferma il Professor Lenzi. “Le città, da luoghi di maggiore protezione e benessere, diventano obesogene, creando problemi di equità, generando tensioni sociali e introducendo minacce per la salute della popolazione: le donne a questo rischio sono più esposte per le numerose condizioni fisiologiche su cui può incidere, quali ciclo mestruale, gravidanza, allattamenti, menopausa. La predisposizione a disturbi del comportamento alimentare, diabete, obesità e malattie croniche degenerative non trasmissibili sono un fardello cui, in misura crescente, le donne pagano un pesante contributo. Sono informazione, educazione e prevenzione gli strumenti efficaci insieme alla ricerca di settore, partendo dagli interferenti endocrini fino alla epigenetica.”
Di qui l’iniziativa del Patto unita alla volontà d’identificare strategie di azione per rendere ancora più consapevoli cittadini e comunità dell’importanza della promozione della salute nei contesti urbani, immaginando un nuovo modello di welfare urbano. “Le donne sembrano consapevoli di questi rischi che il vivere nelle città comporta. Indagini demoscopiche raccontano, infatti, di un impegno crescente tra le donne per la conquista di salute e benessere. Emerge che le donne vorrebbero avere più tempo libero per un’attività fisica cui attribuiscono anche importanti elementi di aggregazione e socializzazione correlati.
Questo aspetto comprensibilmente sembra essere ancora più rilevante con l’avanzare dell’età.”, spiega la Sen. Sbrollini, Presidente dell’Intergruppo e promotrice dell’iniziativa. “La pratica sportiva delle donne è dunque correlata con una riorganizzazione dei tempi di lavoro, una reinterpretazione dei ruoli nella famiglia, una maggiore disponibilità di spazi accessibili e sicuri all’interno dei quartieri. Passa anche per una rivalutazione del proprio ruolo come persona che riconsidera molti obiettivi da raggiungere correlati con il benessere psicofisico”.
L’Italia oggi può essere in prima linea nello studio di queste dinamiche correlate alla salute derivanti dell’urbanizzazione se Governo, Sindaci, Università, Aziende Sanitarie ed Esperti sapranno interagire attraverso approcci e metodi multidisciplinari, multisettoriali, multiattoriali, declinati secondo una forte collaborazione e una dinamica di scambio fra i livelli istituzionali coinvolti.
Infine, l’onorevole Roberto Pella, co-Presidente dell’Intergruppo, ha concluso: “Sono convinto che il punto di vista privilegiato con cui nasce questo Osservatorio Permanente sia fondamentale per lo sviluppo delle attività dell’Intergruppo “Qualità di vita nelle città”: è innegabile che la donna svolge già, consapevolmente, nei propri ruoli all’interno della società, un imprescindibile ruolo di collegamento e di accrescimento di una cultura aperta, sostenibile, attenta alle esigenze, talvolta anche inespresse, di chi la circonda. L’Osservatorio potrà contribuire proprio a far emergere e mettere in relazione tutte le azioni positive in ottica di promozione della salute come bene comune e del benessere delle nostre comunità.”
Reference
- Comunicato stampa Hcc Consulting, dicembre 2019