La retinopatia diabetica è la più importante complicanza oculare del diabete mellito e la più comune causa di cecità negli adulti in età lavorativa. La diagnosi precoce è quindi cruciale sottolineano diabetologi AMD e oculisti, in uno sforzo congiunto. La telemedicina, attraverso la retinografia digitale, un esame di semplice esecuzione che consente la refertazione a distanza, potrebbe far crescere il numero di pazienti che si sottopone allo screening. Sul fronte del trattamento, l’azione dei DPP4-inibitori a livello dei vasi retinici sembrerebbe avere un effetto protettivo. Se ne parla il 26-27 ottobre a Roma, nel corso del convegno “La microangiopatia diabetica: Focus on retinopatia diabetica” promosso dall’Associazione Medici Diabetologi (AMD).
Oggi in Italia la retinopatia diabetica (RD) interessa più di un milione di persone; un trend in crescita dovuto sia alla diagnosi tardiva di diabete tipo 2 (quando le complicanze, tra cui la retinopatia, sono già manifeste), sia alle difficoltà organizzative di eseguire uno screening specifico per questa problematica. L’esame del fondo oculare (fundus oculi) andrebbe eseguito al momento della diagnosi di diabete di tipo 2 e, in caso di esito negativo, una volta ogni due anni; nel diabete di tipo 1 cinque anni dopo la diagnosi e successivamente una volta all’anno.
La retinografia digitale
Malgrado queste linee guida, secondo i dati dell’Associazione Medici Diabetologi (AMD) solo il 25% dei soggetti diabetici viene sottoposto allo screening annuale per la retinopatia. Ad aumentare questa percentuale potrebbe contribuire la retinografia, esame che, rispetto all’esame del fondo oculare, presenta alcuni vantaggi: può essere eseguito da un operatore ben formato (non necessariamente un medico) e non richiede la dilatazione della pupilla.
Diabetologi e oftalmologi insieme a Roma
Proprio per fare il punto su come migliorare il controllo della retinopatia diabetica, soprattutto favorendone la diagnosi precoce, diabetologi e oftalmologi ne discutono il 26-27 ottobre a Roma, in occasione del convegno promosso da AMD: “La microangiopatia diabetica: focus on retinopatia diabetica”.
“La retinopatia diabetica (RD) è la più importante complicanza oculare del diabete mellito e almeno un terzo dei diabetici presenta RD più o meno grave”, evidenzia Franco Tuccinardi, responsabile scientifico dell’evento, Direttore UOC Diabetologia Ospedale di Formia. “Gli studi epidemiologici ci dicono che le complicanze della retina rappresentano la più comune causa di cecità negli adulti in età lavorativa. La prevenzione di questo problema, quindi, è cruciale e può essere perseguita grazie a un buon controllo della glicemia, ma soprattutto attraverso lo screening: nei Paesi che lo hanno attuato in modo sistematico, infatti, la cecità dovuta a retinopatia diabetica si è ridotta drasticamente. Uno strumento molto utile, in tal senso, è il retinografo che, sfruttando la registrazione digitale dell’immagine ottenuta senza midriasi (dilatazione della pupilla), ne consente la trasmissione e la refertazione a distanza. Nel corso di questo convegno, che si inserisce nel progetto ‘Sharing Events’, eventi che vedono la collaborazione di AMD con professionisti di altre aree terapeutiche, è previsto un corso teorico pratico per spiegare ai diabetologi l’utilizzo di questo strumento”.
L’efficacia documentata dei programmi di prevenzione
Sono ormai molte le evidenze internazionali raccolte e gli studi condotti in Italia che hanno documentato la piena efficacia di programmi di prevenzione secondaria attraverso la telemedicina, dotando le strutture di base di un retinografo e ricorrendo alla tele refertazione differita da parte dell’oftalmologo, sottolinea Domenico Mannino, Presidente AMD. “In questo modo, oltre a un sensibile contenimento dei costi, si possono garantire il raggiungimento e il monitoraggio della quasi totalità della popolazione con diabete, sicuramente raddoppiando, se non triplicando i numeri attuali relativi ai pazienti che si sottopongono a screening per la retinopatia diabetica. Scopo di questo evento, caratterizzato dall’approccio multidisciplinare, è proprio quello di mettere a confronto esperti diabetologi e oftalmologi sulla gestione della retinopatia diabetica, dalla diagnosi al trattamento” continua Mannino.
“La retinopatia diabetica è una complicanza diabetica molto invalidante, che incide sulla qualità di vita personale e sociale del paziente e che può portare alla cecità.” sottolinea Riccardo Candido, Consigliere nazionale AMD e responsabile scientifico dell’evento, “L’impatto sul quotidiano determina una conseguente crescita dei costi diretti, dovuti alla gestione della complicanza e dei costi indiretti, dovuti alle giornate lavorative perse o al pensionamento precoce. Si stima che nel periodo 2015-2030, questa complicanza diabetica produrrà un aggravio di costi pari a 4,2 miliardi di euro.”
“Sul fronte del trattamento, alcuni dati sperimentali e clinici mostrano che i farmaci appartenenti alla classe dei DPP4-inibitori avrebbero un effetto protettivo, sia in termini di prevenzione della patologia che in termini di rallentamento della sua progressione, legato non solo alla riduzione della glicemia, ma anche all’azione che questi farmaci hanno a livello dei vasi retinici” conclude Candido.