Un gruppo di ricercatori del Walter and Eliza Hall Institute of Medical Research di Melbourne guidati dal diabetologo Len Harrison, ha scoperto il legame fra obesità e diabete: la resistenza all’insulina, causa quindi del diabete, sta nelle cellule infiammatorie che si trovano nelle riserve di grasso corporeo.
Il sistema immunitario di chi è in sovrappeso ha nei confronti del tessuto adiposo la stessa reazione che ha nei confronti di un’infezione e la resistenza all’insulina è una delle complicazioni di questa reazione.
La ricerca è stata condotta dai ricercatori australiani che nel corso di quattro anni hanno esaminato il tessuto adiposo tolto a oltre 100 pazienti con l’intervento di bendaggio gastrico; secondo il dottor Harrison si potranno studiare farmaci che potranno prevenire la resistenza all’insulina e modificare quindi profondamente le terapie per il diabete. La validità della scoperta è confermata anche dalle forti reazioni immunitarie alle infezioni degli aborigeni che soffrono anche di un’alta incidenza di diabete: «Abituandosi all’alimentazione occidentale, ricca di grassi, le cellule immunitarie vengono stimolate e come conseguenza sviluppano resistenza all’insulina e quindi il diabete». I dati australiani sono preoccupanti: su circa 21 milioni di abitanti, più della metà sono in sovrappeso e 1,2 milioni sono affetti da diabete di tipo 2.
L’altra importante scoperta dei ricercatori di Melbourne è che se si verifica un calo naturale di peso corporeo, le cellule infiammatorie scompaiono: questa scoperta, secondo il dottor Harrison, sarà determinante per combattere il diabete che fra le popolazioni occidentali sta assumendo le caratteristiche di una vera epidemia con i rischi e i costi conseguenti.
Fonte: 16 agosto 2010, unita.it