31 ottobre: Giornata Mondiale delle città (World Cities Day)

31 ottobre: Giornata Mondiale delle città (World Cities Day)

Dal 2014, ogni 31 ottobre si celebra la Giornata Mondiale delle Città per sensibilizzare la popolazione a un maggior impegno per la creazione di un ambiente urbano sostenibile e inclusivo. Il focus di quest’anno è “Act Local to Go Global” (Agisci localmente per avere un impatto globale).

Ad oggi le città del mondo occupano solo il 3 per cento della superficie terrestre ma vi abita più della metà della popolazione mondiale; contribuiscono al 70 per cento delle emissioni globali di carbonio e a oltre il 60 per cento dell’uso delle risorse.

In occasione di questa ricorrenza l’Intergruppo Parlamentare Qualità di Vita nelle Città, Health City Institute (HCI) e Osservatorio Nazionale C14+ rinnovano il loro impegno a sensibilizzare, promuovere la partecipazione e generare conoscenza sullo sviluppo di ambienti urbani socialmente e inclusivi.

Act Local to Go Global

Act Local to Go GlobalLa Giornata Mondiale delle Città è stata celebrata per la prima volta nel 2014 e da allora ogni anno viene deciso un tema specifico a cui dedicarla, quest’anno è “Act Local to Go Global” (Agisci Localmente per avere un impatto globale). Il mondo sta diventando sempre più urbanizzato, infatti ad oggi le città del mondo occupano solo il 3 per cento della superficie terrestre; eppure, più della metà della popolazione mondiale vive nelle città e si prevede che tale quota salirà al 60 per cento entro il 2030. Ciò ha portato le città e le aree metropolitane a rappresentare il 70 per cento delle emissioni globali di carbonio e oltre il 60 per cento dell’uso delle risorse. Per questo è fondamentale agire immediatamente sullo sviluppo urbano per raggiungere e concretizzare l’Obiettivo 11 dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile dell’ONU: Rendere le città inclusive, sicure, resilienti.

Le città generano molta ricchezza, ma, purtroppo, concentrano anche molta povertà e disuguaglianza.

«Basti pensare che la rapida urbanizzazione si traduce spesso in un numero crescente di abitanti in baraccopoli, infrastrutture e servizi inadeguati, e un peggioramento dell’inquinamento atmosferico», sottolinea il prof. Andrea Lenzi, Presidente di Health City Institute e del Comitato Nazionale per la Biosicurezza, le Biotecnologie e le Scienze della Vita della Presidenza del Consiglio dei ministri. «La configurazione attuale delle città e l’inquinamento urbano rappresentano una fonte di rischi per la salute pubblica, infatti portano spesso allo sviluppo di numerose malattie legate ai polmoni, ictus, demenze, malattie renali, diabete e obesità. Oggi abbiamo l’opportunità di agire per creare uno sviluppo urbano che metta al centro la popolazione sull’inclusione sociale e sull’azione per il clima e l’ambiente con una visione strategica One Health».

Le disuguaglianze e la povertà sono una priorità globale urgente

«Le città e i governi hanno un ruolo in prima linea nella risposta a crisi ed emergenze. Infatti, intervenendo a livello locale, possono pianificare città più uniformi, con una maggiore uguaglianza, accesso equo ai servizi e garantire misure di sicurezza pari per tutti i cittadini e allo stesso tempo pianificare aree urbane pronte per le future catastrofi, che rispettino l’ambiente e siano più verdi, eque e sostenibili», commenta Enzo Bianco, Presidente del Consiglio Nazionale ANCI e Presidente C14+.

È quindi necessario che i programmi di ripresa post-Covid del nostro Paese non si concentrino solo sulla ripresa economica, ma anche e soprattutto sull’inclusione sociale e sull’azione per il clima.

«Le città sono un bene comune che definiscono la qualità della vita dei cittadini che ci risiedono e il nostro impegno è quello di stimolare le Regioni, i Comuni e i diversi Dicasteri per lavorare tutti su un obiettivo comune, quello di pianificare lo sviluppo urbanistico in un’ottica di salute pubblica, con riferimento alla promozione di corretti stili di vita, della salute come bene comune e del rispetto dell’ambiente», aggiunge l’On. Roberto Pella, Vicepresidente vicario ANCI, e Presidente Intergruppo parlamentare Qualità di vita nelle città. «D’ora in poi dovremmo impegnarci tutti per ridurre l’impatto ambientale pro capite negativo delle città, con particolare attenzione alla qualità dell’aria, alla gestione dei rifiuti urbani salvaguardando il nostro patrimonio culturale e naturale».

Le grandi sfide per il futuro prossimo

«La Giornata Mondiale delle Città è un’occasione importante per ricordare le nostre sfide per il futuro, progettare territori urbani a misura d’uomo, con spazi verdi e pubblici sicuri, inclusivi e accessibili, in particolare per donne e bambini, anziani e persone con disabilità, con sistemi di trasporto sicuri, abbordabili, accessibili e sostenibili, migliorando la sicurezza stradale, ma soprattutto garantire a tutti l’accesso a alloggi e servizi di base adeguati, sicuri e convenienti e riqualificare le zone più svantaggiate», continua il Sen. Occhiuto, Presidente della Fondazione Patrimonio Comune di ANCI ed ex Sindaco di Cosenza.

«Riportando l’attenzione sulle crescenti disuguaglianze e vulnerabilità che sono state esacerbate dalla crisi dovuta al COVID-19 e al clima, e coinvolgendo scienza, istituzioni e tutte le parti interessate vogliamo portare a un concreto miglioramento nel mondo dell’urbanizzazione con un cambiamento rivoluzionario che veda al centro delle politiche pubbliche la qualità di vita del singolo cittadino», conclude la Sen. Daniela Sbrollini, Co-Presidente Intergruppo parlamentare Obesità e Diabete.

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