Diabete tipo 1: “Impariamo a volare. Un viaggio per conoscersi ed amarsi”

Diabete tipo 1: “Impariamo a volare. Un viaggio per conoscersi ed amarsi”

A Bologna si cresce insieme. È passato qualche giorno ma l’entusiasmo è ancora molto vivo dentro di noi. Nel lungo weekend del 16-17-18 settembre, infatti abbiamo vissuto una splendida esperienza insieme a tutti i ragazzi maggiorenni – provenienti da diverse Regioni d’Italia – che hanno partecipato al 2° Forum live delle associazioni dei giovani diabetici. Al workshop “Impariamo a volare. Un viaggio per conoscersi ed amarsi” hanno aderito: · AGD Como (Vice presidente: Luca Broggi) · Agd Messina (Presidente: Armando Maggiari) · Agd Viterbo/Federdiabete Lazio (Presidente: Lina Delle Monache) · AVD1 – ODV Aosta (Presidente: Roberta Brunel) · L’Isola che non c’è (Presidente: Rosanna Sannino) · Noi insieme per i diabetici insulinodipendenti (Presidente: Cristina Calligarich) · SOStegno 70 (Presidente: Patrizia Pappini) oltre ai giovani e a tutti i volontari di AGD Bologna, associazione ospitante nella propria sede.

A Bologna, ogni scommessa è vinta. Vocazione all’accoglienza

La partecipazione attiva e l’entusiasmo dimostrato dai ragazzi sono stati la miglior gratificazione di tutto il lavoro fatto dal team di Agd Bologna, coordinati dall’infaticabile presidente, Salvatore Santoro. Che dire? Ogni volta si riconferma la vocazione all’accoglienza dei bolognesi grazie a una sede unica nel suo genere. Una sede, quella di Agd Bologna, dove si è svolta l’intera iniziativa, che è un valore aggiunto per accoglienza, serenità, spazi enormi: ben 4000 m di prato organizzato per iniziative di tutti i tipi: sportive, ludiche, educazionali, culturali con spazi interni con diverse camere dove i ragazzi hanno potuto alloggiare creando da subito un clima aggregante, allegro e riservato. Un posto che ti fa sentire bene, che ti abbraccia e in cui si avrà sempre voglia di tornare.

Sono stati affrontati temi importanti per affinare la propria consapevolezza …

È proprio dell’adolescenza lo scoprirsi a pensare a se stessi come non si era mai fatto prima. Ci si interroga sui cambiamenti, si ha l’impressione di vedere il mondo e le persone che ci circondano con occhi nuovi. Si fanno progetti, e non soltanto a breve scadenza, ma anche per gli anni futuri. Poco importa che ogni giorno si cambi idea, l’importante è fantasticare sull’avvenire.

… immagine corporea, autostima, resilienza

Il corpo cambia, si trasforma e spesso di fronte agli innumerevoli stimoli circostanti (proprio ambiente di vita, social media, televisione, moda, cinema…) i ragazzi possono sentirsi diversi e inadeguati, senza contare che ogni giorno occorre anche gestire il proprio diabete. Per questo, la D.ssa Ilaria Raineri, psicologa (che conosce sin dall’infanzia il diabete tipo 1) ha stimolato i ragazzi a riflettere su:

  • che cosa sia e che cosa condizioni la propria immagine corporea (fattori emozionali, culturali, sociali, psicologici);
  • qual è l’impatto del diabete tipo 1 sull’immagine corporea (“mi sento diverso/a”);
  • quanto siamo sensibili al giudizio degli altri;
  • che cosa succede quando la propria immagine corporea non ci appare come la vorremmo;
  • come migliorare la propria autostima;
  • quali possano essere gli strumenti per riconoscere e allenare le proprie capacità interiori per stare bene con se stessi e quindi con gli altri.

La d.ssa Raineri, che ha subito conquistato i ragazzi con la sua empatia, è riuscita a tracciare consigli e orientamenti semplici e chiari, concreti, sull’importanza del proprio corpo ben integrato con la propria personalità. Occorre conoscerlo, apprezzarlo e valorizzarlo, riempirlo di contenuti, per utilizzarlo al meglio, senza idealizzarlo troppo. Non esiste il corpo giusto, il corpo perfetto. Ognuno è bello per la sua unicità che va sempre valorizzata.

La resilienza permette di trasformare un problema, anche il più grave, in un’opportunità, in un punto di forza.
Chi ha subito una diagnosi di diabete tipo 1 è generalmente molto più forte e resiliente proprio grazie alla quotidiana battaglia che è costretto a combattere.
Sa cosa significhi combattere senza lasciarsi sopraffare. Lo fa ogni giorno senza neppure rendersene conto.

Ilaria Raineri, psicologa

Diabete, sessualità e contraccezione

La parola sessualità genera spesso equivoci, e non solo tra i giovani, ecco perché non è affatto superfluo cercare di definirne meglio il senso. Ci sono molte persone, infatti, anche tra gli adulti che, parlando di sessualità, intendono molto banalmente parlare di organi sessuali e della loro fisiologia. Così facendo riducono il concetto di “sessualità” al concetto di sola “genitalità”.

La sessualità è una dimensione personale, diversa per ciascuno di noi, qualcosa di molto più complesso del puro fatto fisico, genitale, biologico. Nel corso dei secoli, la sessualità da manifestazione puramente istintiva e di procreazione ha acquisito nuovi significati e nuovi valori, più moderni: oggi, essa rappresenta il modo più diretto per esprimere e vivere l’affettività, l’amore, il desiderio di intimità, il piacere, il gioco tra partner.

La sessualità è uno dei nostri tesori da coltivare. È una dote, una ricchezza, intima e personale, che va scoperta gradualmente, è un’esperienza sempre nuova, un percorso di cui non conviene bruciare le tappe, come una scala che porta alla scoperta di sé, ogni gradino una nuova esplorazione del proprio corpo ma anche della propria personalità, delle relazioni e dei valori più profondi che sono dentro ciascuno di noi.

Ha parlato di questo e molto altro il Dott. Giovanni Corona, endocrinologo e andrologo, che ha anche risposto alle numerose domande poste dai ragazzi presenti. Tra i principali temi, l’attenzione alle infezioni sessualmente trasmesse e quindi ai rapporti sessuali a rischio, e alla diagnosi precoce di varicocele. Con il termine varicocele s’intende la dilatazione delle vene del testicolo, più spesso sinistro (vene testicolari o spermatiche) che sono deputate a drenare il sangue dai testicoli. Può manifestarsi anche nel giovane. In presenza di varicocele, la temperatura locale si alza, il sangue ristagna a livello dei testicoli causando effetti deleteri per la salute degli spermatozoi. Se trascurato – nei casi più gravi, il varicocele può condizionare la fertilità dell’uomo, per questo è importante una diagnosi precoce con una visita dall’andrologo.

Una chiusura coinvolgente all’insegna della mindfoodness

Il sabato pomeriggio si è concluso in leggerezza con una sfida finale che – in una sorta di Master Chef per giovani con diabete – ha messo a confronto due squadre di ragazzi per preparare un apericena stuzzicante, gustoso e ben bilanciato. I ragazzi ci hanno da subito preso gusto e si sono impegnati dal primo minuto di gara fino alla presentazione finale ai giudici con tanto di titolo del piatto e razionale dei componenti nutrizionali. La cosa in verità non stupisce considerata la simpatia travolgente e la preparazione delle due esperte coinvolte: la chef Ilaria Bertinelli, mamma di due ragazzi con diabete di tipo 1, autrice del volume “Uno chef per Gaia” dedicato alla figlia – presente all’evento – che soffre anche di celiachia e la D.ssa Camilla Bandiera che girando tra i tavoli elargiva consigli e suggerimenti utili.

Un modo simpatico e accattivante per far scoprire ai ragazzi come rendere l’apericena un momento più sano per tutti ma in particolare per chi ha il diabete tipo 1. Se si conoscono le cose, si riescono a gestire meglio, con più consapevolezza, senza frustranti rinunce. Anche in questo caso, sapere è salute.

Un momento di confronto finale per fare il punto

L’evento si è concluso con una tavola rotonda che ha unito ragazzi e adulti per una riflessione finale sulle attività svolte, su quanto imparato e su come implementare iniziative come queste nelle diverse realtà territoriali. Un momento di confronto per costruire insieme il futuro. Di seguito alcuni commenti.

Io ho gradito molto tutti i momenti in cui eravamo solo noi ragazzi e abbiamo parlato ognuno delle proprie emozioni, esperienze. Una situazione di confronto molto bella, fluida, che non dimenticherò. Oggi mi sento diversa da quando sono arrivata. Più ricca. Mi sento cresciuta grazie al confronto con altri coetanei

Victoria, AGD Bergamo

 

Temi interessantissimi che sarebbe utile veicolare anche a un’età più precoce, in pre-adolescenza. È molto importante parlare della resilienza perché è un aspetto che aiuta ad accettare la patologia e ad affrontarla nel modo corretto. Non per far piacere a medici piuttosto che genitori ma per maturare una consapevolezza verso la propria salute. Il futuro si costruisce anche su aspetti di salute

Patrizia Pappini, presidente SOS 70

 

I ragazzi sono la dimostrazione che in tempi anche brevissimi, nelle condizioni giuste, riescono a creare quell’empatia che nasce dalla condivisione di un problema

Armando Maggiari, Agd Messina

 

È importante che i ragazzi crescano all’interno di questo tipo di manifestazioni per poter essere poi loro stessi ambasciatori della propria esperienza verso le generazioni che verranno dopo di loro. La strada è loro, il percorso di crescita è loro e questo è il mio augurio più sentito.

Armando Maggiari, Agd Messina

 

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Programma: “Impariamo a volare. Un viaggio per conoscersi e amarsi” »

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Di seguito alcune immagini emblematiche per farti immergere nell’atmosfera empatica e coinvolgente che si è riusciti a creare durante il workshop “Impariamo a volare. Un viaggio per conoscersi e amarsi”. Altre immagini e video, le trovi nei diversi canali social.

 

 

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