Diabete tipo 2: la metformina a rilascio prolungato

Grazie a una tecnologia innovativa (GelShield Diffusion System) è stato possibile ottenere una nuova formulazione di metformina a rilascio graduale e più prolungato a confronto di quanto non avvenga con le compresse di metformina standard. Questa formulazione risulta molto più tollerabile a livello gastrointestinale e consente di essere assunta una sola volta al giorno a tutto vantaggio dell’adesione alla terapia, anche nel lungo termine.

La metformina viene impiegata in clinica da molti anni e rappresenta il trattamento di riferimento per i pazienti con diabete mellito di tipo 2.
Lo studio UKPDS (UK Prospective Diabetes Study) ha dimostrato che la metformina riduce in modo significativo il rischio di sviluppare complicanze diabetiche macrovascolari e la mortalità per tutte le cause correlate con il diabete. Come risultato, le linee guida più importanti raccomandano la metformina come terapia di prima linea, in aggiunta alle modifiche individuali dello stile di vita.

Tuttavia, il trattamento con la metformina standard presenta dei limiti: circa il 20-30% delle persone diabetiche manifesta, infatti, eventi secondari di tipo gastrointestinale; questi effetti possono provocare disagio e rappresentare un ostacolo per il successo terapeutico. In più, il regime posologico della metformina prevede 2 o 3 assunzioni giornaliere, aspetto che può causare la scarsa aderenza alla terapia da parte della persona diabetica e quindi la riduzione dell’efficacia del trattamento.

Il dosaggio ottimale di metformina, raccomandato dalle linee guida internazionali, per il controllo della glicemia è pari a 2.500 microgrammi al giorno (mg/die). L’adesione al trattamento con metformina a volte si riduce fino al 34% in un arco di tempo di 5 anni. Tuttavia, nella maggior parte dei Paesi Europei il dosaggio medio giornaliero di metformina rilevato nella pratica clinica risulta compreso fra 1.000 e 2.000 mg.

Ne consegue che, nonostante la metformina abbia dimostrato le sue potenzialità in termini di efficacia, le persone diabetiche non riescono ad assumere dosi adeguate di farmaco per problemi di tollerabilità e aderenza alla terapia. È emersa, quindi, la necessità clinica di una formulazione di metformina con una migliore tollerabilità gastrointestinale e la possibilità di essere assunta una sola volta al giorno.

Una tecnologia innovativa, costituita dal GelShield Diffusion System permette il rilascio prolungato della metformina

L’unicità del GelShield Diffusion System consente il rilascio graduale e più prolungato della metformina a confronto di quanto non avvenga con le compresse di metformina standard. (1)

  • Le compresse di metformina a rilascio prolungato, una volta assunte, con l’idratazione si gonfiano nello stomaco e consentono un rilascio lento e graduale del principio attivo.

Grazie alla possibilità di una sola assunzione al giorno, le compresse di metformina a rilascio prolungato rendono più semplice il regime posologico.
La somministrazione della metformina nelle compresse a rilascio prolungato permette la singola somministrazione giornaliera.(2)

  • La monosomministrazione giornaliera ha dimostrato di aumentare l’adesione al trattamento da parte della persona diabetica.(3)

La metformina nella formulazione in compresse a rilascio prolungato presenta un gamma completa di dosaggi.
Metformina in compresse a rilascio prolungato è disponibile in 3 diversi dosaggi: 500, 750 e 1000 mg.(2)

La metformina somministrata in compresse a rilascio prolungato migliora la tollerabilità riducendo in modo significativo i disturbi secondari a stomaco e intestino.
Gli eventi avversi gastrointestinali si verificano in circa il 20-30% dei diabetici in terapia con metformina standard.(4)

  • Tali eventi secondari possono causare disagio e in alcuni diabetici rappresentare un ostacolo al raggiungimento del successo della terapia.(5)
  • Il trattamento con metformina in compresse a rilascio prolungato ha dimezzato il numero di diabetici con eventi avversi gastrointestinali rispetto a quanto rilevato con la metformina standard e ha ridotto a un quarto l’incidenza della diarrea. (6)


La somministrazione della  metformina in compresse a rilascio prolungato migliora l’aderenza al trattamento della persona diabetica

  • L’aderenza al trattamento con metformina in compresse a rilascio prolungato è risultata 1,25 volte superiore rispetto a metformina standard. (8)
  • L’aderenza al trattamento è aumentata di circa un terzo nei diabetici passati dal trattamento con metformina standard a metformina in compresse a rilascio prolungato.

Metformina a rilascio controllato e controllo della glicemia

L’efficacia ottenuta con la somministrazione di una singola dose giornaliera di metformina a rilascio controllato sull’emoglobina glicata (HbA1C) e sul glicemia a digiuno è simile a quella ottenuta con 2 somministrazioni al giorno di metformina standard. Al contrario, rispetto a molti farmaci ipoglicemizzanti orali, la metformina è associata al mantenimento o a una lieve perdita di peso corporeo. (10, 11)

NOTA BENE

Quanto riportato sopra è puramente a titolo informativo e di aggiornamento sulle novità nel campo dei farmaci per la terapia del diabete e non sostituisce in alcun modo quanto raccomandato dal proprio medico. Alla prossima visita, cogliete l’occasione per parlare con lui di questa novità e chiedere il suo consiglio sulla possibilità di passare alla metformina a rilascio controllato, considerati il migliorato profilo di tollerabilità gastrointestinale e la maggiore praticità della somministrazione unica quotidiana rispetto alla metformina standard.

Bigliografia consultata
(1) Timmins P et al, Clin Pharmacokinet 2005;44:7219
(2) Scheda tecnica di Glucophage® UNIDIE
(3) Paes AHP et al, Diabetes Care 1997;20:1512
(4) Garber AJ et al, Am J Med 1997;103:4917
(5) Krentz AJ et al, Drug Saf 1994;11:22341
(6) Blonde L et al, Curr Med Res Opin 2004;20:56572
(7) Fujioka K et al, Diabetes Obes Metab 2005;7:2839
(8) Donnelly LA et al, Diab Obes Metab 2009; 11:33842
(9) Nathan DM et al, Diabetes Care 2008;31:111
(10) Fujioka K et al., Clin Ther 2003;25:51529
(11) Nathan DM et al., Diab Care 2009; 32(1):193203

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