Il diabete tipo 2 non diagnosticato: un fattore di rischio invisibile

Il diabete tipo 2 non diagnosticato: un fattore di rischio invisibile

Nell’Editoriale della prestigiosa rivista The Lancet Diabetes & Endocrinology dell’Aprile 2024 (Volume 12) si sottolinea come alcune malattie – come quelle rare – rappresentino delle vere sfide per i medici. I pazienti con queste patologie rimangono senza diagnosi per anni; arrivarci può comportare un lungo e complesso processo che richiede conoscenze specialistiche e approfondite indagini. I pazienti e le famiglie spesso provano un senso di sollievo nel ricevere una diagnosi, che può ridurre l’incertezza e la paura ed è essenziale per garantire un trattamento medico appropriato (se disponibile), supporto e copertura sanitaria. Una diagnosi chiara e tempestiva offre, inoltre, l’opportunità di connettersi con una o più associazioni di pazienti, ovvero una comunità di persone che condividono esperienze simili o che sono attivisti a favore della causa.

La diagnosi del diabete di tipo 2 è sostanzialmente più semplice. Tuttavia, recenti dati dell’Ufficio Nazionale di Statistica del Regno Unito (ONS) stimano che il 30% (circa 1 milione) degli adulti con diabete di tipo 2 in Inghilterra tra il 2013 e il 2019 fosse non diagnosticato. I dati dell’ONS indicano che il 7-10% degli adulti in Inghilterra aveva il diabete di tipo 2 e circa un adulto su nove (5,1 milioni di persone) aveva una condizione di prediabete. Questi dati suggeriscono che un numero sorprendentemente alto di persone non è consapevole della propria condizione, non ha accesso a supporto o trattamento, e quindi è a rischio elevato di complicanze sanitarie prevenibili.

L’Inghilterra non è l’unica a riportare alti tassi di diabete di tipo 2 non diagnosticato. Negli Stati Uniti, secondo il National Diabetes Statistics Report dei Centres for Disease Control and Prevention (CDC), nel 2021 c’erano 29,7 milioni di persone (di cui 29,4 milioni adulti) con il diabete. Di questi, 8,7 milioni (28% degli adulti) erano non diagnosticati, corrispondenti al 3,4% di tutti gli adulti negli Stati Uniti.

In crescita, la prevalenza di diabete tipo 2 in adolescenti e giovani adulti

Come se queste cifre non fossero già abbastanza allarmanti, l’ONS riporta anche che i giovani adulti con diabete di tipo 2 hanno maggiori probabilità di essere non diagnosticati rispetto agli adulti più anziani (il 50% dei giovani adulti di età compresa tra 16 e 44 anni con diabete di tipo 2 era non diagnosticato, rispetto al 27% degli adulti di 75 anni e oltre). Anche se spesso si ritiene che i giovani siano a basso rischio di sviluppare il diabete di tipo 2, questo non è necessariamente vero.

Una revisione pubblicata sulla prestigiosa rivista scientifica The Lancet Diabetes & Endocrinology riassume le prove che dimostrano come i casi di diabete di tipo 2 insorto precocemente stiano aumentando rapidamente in tutto il mondo.

La prevalenza del diabete di tipo 2 (DT2) negli adolescenti e nei giovani adulti sta aumentando in tutto il mondo, di riflesso alla crescita dell’obesità infantile. Simile per insorgenza al diabete di tipo 2 degli adulti, il DT2 nei giovani manifesta una maggiore predisposizione a vari fattori di rischio, tra cui obesità, storia familiare e stile di vita sedentario. L’insorgenza precoce del diabete di tipo 2 – prima dei 40 anni – si associa a una durata maggiore di esposizione alla malattia e a un aumentato rischio di complicanze croniche. L’insorgenza del DT2 in giovane età, inoltre, si manifesta in persone nel pieno della propria vita attiva e lavorativa, accentuando l’impatto sociale e personale della malattia.

Il diabete tipo 2 nei giovani mostra un carattere molto più aggressivo

Ciò porta allo sviluppo prematuro di complicanze diabetiche, con effetti secondari sulla qualità di vita ed effetti sfavorevoli sugli obiettivi a lungo termine, tutti aspetti che andrebbero analizzati e approcciati sin da ora dalle istituzioni per agire con lungimiranza.

A complicare ulteriormente la situazione, i modelli convenzionali di cura per il diabete di tipo 2 sembrano non funzionare altrettanto bene negli adolescenti e nei giovani adulti rispetto ai soggetti più anziani. Le persone che sviluppano il diabete di tipo 2 in giovane età hanno complicanze che tendono a svilupparsi più rapidamente e sono spesso più gravi, sottolineando l’urgenza di una diagnosi tempestiva e di cure personalizzate alle caratteristiche fisiopatologiche, comportamentali e psicosociali di una popolazione giovane.

Inoltre, il rapporto dell’ONS indica che le persone di gruppi etnici africani e asiatici presentavano più del doppio della prevalenza di prediabete e diabete di tipo 2 non diagnosticato rispetto ai gruppi etnici caucasici, misti e di altre etnie. I dati dell’IDF, International Diabetes Federation indicano che quasi la metà di coloro che hanno il diabete (sia di tipo 1 che di tipo 2) e vivono nei Paesi a basso e medio reddito rimangono non diagnosticati. Poiché circa l’80% delle persone con diabete vive in paesi a basso e medio reddito, questi dati riflettono un enorme carico di malattia.

Giochiamo d’anticipo: facciamo i controlli!

Le malattie rare rimangono non diagnosticate per lunghi periodi; questo è spesso attribuito alla complessità di tali patologie e alla scarsa conoscenza e consapevolezza di esse tra gli operatori sanitari. Le problematiche che impediscono la diagnosi delle malattie non trasmissibili, come il diabete sono di natura diversa. Ci sono una serie di questioni strutturali e organizzative che possono impedire ai pazienti di cercare o ottenere una diagnosi, specialmente per coloro che provengono da contesti con risorse limitate. Nel caso del diabete di tipo 2, spesso definito una malattia silenziosa perché può decorrere per anni senza sintomi e senza dare segni di sé (per questo, è importante per tutti misurare la glicemia, almeno una volta all’anno!). L’educazione sanitaria, la corretta informazione,  lo screening per individui ad alto rischio e la comunicazione sanitaria pubblica sono quindi essenziali. Solo comprendendo e affrontando le barriere alla diagnosi si può offrire un trattamento realmente efficace per tutti.

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