Il diabete di tipo 2 in crescita tra adolescenti e giovani adulti

Diabete Mellito Giovanile: DT2 in Crescita tra Giovani - Diabete.com

La prevalenza del diabete di tipo 2 (DT2) negli adolescenti e nei giovani adulti sta aumentando in tutto il mondo, di riflesso alla crescita dell’obesità infantile. Simile per insorgenza al diabete di tipo 2 degli adulti, il DT2 nei giovani manifesta una maggiore predisposizione a vari fattori di rischio, tra cui obesità, storia familiare e stile di vita sedentario. L’insorgenza precoce del diabete di tipo 2 – prima dei 40 anni – si associa a una durata maggiore di esposizione alla malattia e a un aumentato rischio di complicanze croniche. L’insorgenza del DT2 in giovane età, inoltre, si manifesta in persone nel pieno della propria vita attiva e lavorativa, accentuando l’impatto sociale e personale della malattia. Il diabete tipo 2 nei giovani mostra un carattere molto più aggressivo, che porta allo sviluppo prematuro di complicazioni, con effetti secondari sulla qualità di vita ed effetti sfavorevoli sugli obiettivi a lungo termine, tutti aspetti che andrebbero analizzati e approcciati sin da ora dalle istituzioni per agire con lungimiranza.

Prevalenza diabete giovanile

La prevalenza globale del diabete negli adulti è circa l’8% (dei quali più del 90% soffre di diabete di tipo 2), con una proiezione d’incremento di più del 10% entro il 2040. Sono numeri impressionanti e già noti da tempo – purtroppo – a cui oggi si somma il crescente numero di persone giovani che scoprono di avere il diabete di tipo 2 (DT2). Negli USA, alcune stime di prevalenza riportano un aumento del 31% in giovani tra i 10-19 anni tra il 2001 e il 2009 e del 7% annuo in giovani della stessa età valutati tra il 2002 e il 2012. Nel 2000, l’International Diabetes Federation ha stimato che siano circa 23 milioni i giovani adulti tra i 20-39 anni con DT2 (l’11% di 177 milioni di adulti con diabete di tipo 2). Nel 2013, questa stima era aumentata fino a 63 milioni (16% di 382 milioni di adulti con DT2). Questi numeri stanno aumentando in tutto il mondo anche se sono maggiori in Africa, nel Sud-Est Asiatico e nelle Regioni del Pacifico Occidentale e colpiscono di più ispanici e persone di colore.

Declino della funzione ß cellulare

Il meccanismo che porta allo sviluppo del diabete di tipo 2 in soggetti giovani è simile a quello del DT2 in età matura, tuttavia la velocità, l’intensità e le interazioni tra la ridotta sensibilità all’insulina e la secrezione difettosa sembrano essere differenti nei pazienti che sviluppano la malattia in giovane età. Alcuni studi suggeriscono che la perdita della funzione β-cellulare sia accelerata nell’insorgenza del DT2 in giovane età anche se non è ancora chiaro il perché ciò avvenga. Molti studi sono in corso.

Meccanismi indotti dall’obesità associata al DT2

La prevalenza dell’obesità tra bambini, adolescenti e giovani adulti con diabete di tipo 2 è molto più elevata rispetto a quella associata a soggetti adulti con DT2 (>80% ver 56%) e analisi di ampi database hanno confermato una forte associazione inversa tra Indice di Massa Corporea (BMI)ed età alla diagnosi del diabete di tipo 2.

Quando il DT2 si presenta in tarda età, la gravità dell’insulino-resistenza è spesso maggiore tra i soggetti con una storia di grave e protratta obesità, in particolare con eccesso di grasso viscerale.

Ulteriori studi hanno documentato che – a tutte le età – l’insulino-resistenza è direttamente associata a un aumento proporzionale di grasso nel muscolo e nel fegato, e che i soggetti giovani con diabete di tipo 2 possono avere una maggiore quantità di grasso nel fegato, fino a tre volte superiore a soggetti con lo stesso BMI senza diabete o con diabete insorto in età matura o avanzata.

In confronto ad adolescenti non obesi, gli adolescenti con obesità, hanno livelli cronicamente elevati di acidi grassi liberi (free fatty acids) circolanti nel sangue, fenomeno che riduce la sensibilità all’insulina e potrebbe contribuire ad aumentare i radicali liberi, responsabili di processi ossidativi e un’insufficiente secrezione insulinica.

La presenza di uno stato infiammatorio cronico – per quanto basso – contribuisce allo sviluppo di insulino-resistenza nel diabete di tipo 2, avviando un processo che determina un’eccessiva produzione di adipochine (tumour necrosis factor-α, interleuchina 1β, proteina C reattiva ad alta sensibilità). L’aumentata concentrazione in circolo di questi markers pro-infiammatori è stata riportata anche in adolescenti con diabete di tipo 2, tra i 12 e i 18 anni.

DIABETE TIPO 1DIABETE TIPO 2
Soggetto giovane
DIABETE TIPO 2
Soggetto maturo o anziano
GenereNessuna differenzaPreponderanza femminileLieve preponderanza maschile
EtniaComune tra le persone caucasiche ma può colpire tutte le etnieTutti i gruppi etnici ne sono affetti ma Ispanici, Afro-Americani, nativi Americani e Asiatici del Sud lo manifestano con maggiore frequenza.Tutti i gruppi etnici ne sono affetti ma Ispanici, Afro-Americani, nativi Americani e Asiatici del Sud lo manifestano con maggiore frequenza.
Quadro clinicoSpesso sottopeso, ma l’obesità sta aumentando anche in questi soggetti. Scarsa probabilità di insulino-resistenza.In genere sovrappeso, obeso o gravemente obeso; sindrome metabolica; insulino-resistenza; dislipidemia; ipertensione; sindrome ovario policistico.In genere sovrappeso, obeso o gravemente obeso; sindrome metabolica; insulino-resistenza; dislipidemia; ipertensione; sindrome ovario policistico.
AutoimmunitàPresente.Assente.Assente o rara.
EsordioBrusco, improvviso, perentorio. Chetoacidosi.Lento, asintomatico, raramente chetoacidosi.Lento, asintomatico.
Storia familiareLa predisposizione familiare potrebbe essere assente.Predisposizione familiare molto forte.Forte predisposizione familiare.
Ruolo dell’insulina nella gestioneIndispensabile.Rapida progressione all’insulina (> 50% nel giro di 2-5 anni dopo la diagnosi).Progressione graduale all’insulina (> 5 anni dopo la diagnosi).

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References

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