La depressione è una delle ragioni principali, insieme a costo, età e grado di educazione, che inducono Ie pazienti infertili a non ricorrere alle cure. Lo dimostrerebbe uno studio condotto presso l’Università della California, a San Francisco, nel quale i ricercatori hanno valutato dati medici e socioeconomici, inclusi sintomi depressivi e livelli di ansia in un gruppo di 434 donne che si sono presentate per una valutazione iniziale di infertilità.
Le partecipanti sono state quindi intervistate a distanza di 4, 10 e 18 mesi dalla prima consultazione per stabilire la cura e i miglioramenti.
In totale il 13% delle partecipanti (55 donne) non ha seguito la cura adducendo come motivazioni l’aspetto finanziario (58%), l’inutilità a livello medico (26%) e lo stress emotivo (20%).
I ricercatori hanno mostrato come maggiore era l’età della donna, più elevata era la probabilità che la cura non venisse effettuata, e lo stesso accadeva per le donne con un più basso grado di educazione scolastica.
Ultimo ma non meno importante, un elevato livello di depressione (stabilito secondo la scala del Center for Epidemiologic Studies Depression) rendeva più probabile che la cura non venisse seguita dalle pazienti infertili.
Questi risultati suggeriscono, secondo i ricercatori, la necessità di individuare fin dalla prima consultazione, le pazienti depresse che rischiano di non seguire la cura contro l’infertilità.
Fonte: 24 maggio 2010, Fertility and Sterility, Advance online publication