I preparativi del viaggio, in bici, in compagnia del DT1

I preparativi del viaggio, in bici, in compagnia del DT1

A fine febbraio sono pronto, ma una decina di giorni di pioggia mi ritardano la partenza. Per evitare infinite discussioni, sul perché e sul per come e per non far preoccupare i miei genitori anziani, ho fatto tutti i preparativi in assoluta segretezza, né i miei famigliari né i miei amici e conoscenti erano a conoscenza delle mie intenzioni; mesi di lavoro senza una mezza parola, un “delitto perfetto” degno di un libro giallo!

Con il diabete si può!

Ho sempre considerato il diabete di tipo 1  una malattia che a condizione di rispettare le regole, non impedisce una vita normale ed anche attività sportive intense e prolungate. Con un’attenta programmazione, il diabete non mi ha impedito di godere appieno dello splendido viaggio, come vi racconterò.

Prima di partire, ho fatto una minuziosa analisi dei profili glicemici, in modo da ottimizzare il profilo basale ora per ora, quindi ho ridefinito il calcolo dei boli di insulina sia per quanto riguarda i carboidrati che i grassi e le proteine. Dopo tanti anni di diabete di tipo 1, conosco bene la mia malattia e ho imparato a gestirla in modo pienamente autonomo. Certamente, se fossi stato più inesperto, mi sarei preparato insieme al mio diabetologo, con cui ho instaurato un ottimo dialogo.

L’obiettivo che mi sono posto, non è stato solo un buon equilibrio della glicemia, ma ho cercato il maggior benessere possibile, per godere appieno della vacanza: si perché se è vero che con i moderni strumenti (sensore, microinfusore, allarmi ipo/iper) e con una buona scorta di carboidrati, si procede in sicurezza, è anche vero che una glicemia bassa, senza essere in ipoglicemia, rende molto più faticoso percorrere una salita, così come un rapido picco iperglicemico, pedalando sotto il sole può far venire il mal di testa e così via.

Per l’alimentazione, oltre le tipiche indicazioni dietetiche per il diabetico che fa sport prolungato, ho posto particolare attenzione a scegliere alimenti semplici, evitando cibi pesanti e poco digeribili.  I miei pasti erano a base di semplice pane, formaggio, frutta, verdura cruda, yogurt, carne e pesce ai ferri,  proteine vegetali, pasta quando potevo cuocerla, ho evitato quasi del tutto le bevande alcoliche, molta attenzione a limitare sughi, grassi animali, alimenti precotti, la cucina particolarmente elaborata dei ristoranti, cibo e acqua mal conservati. In caso di necessità avevo una buona scorta di zucchero comune, alcuni sacchetti di glucosio puro, dei biscotti e una bevanda dolce tipo cola.

Il fastidio più grosso è stato lo spazio occupato dalla borsa frigo, dai ricambi del microinfusore, del sensore e dalle strisce del glucometro etc, che da sole occupavano una delle due borse laterali.

Facendo molta attenzione, ho avuto una buona stabilità della glicemia e abbastanza energie, per pedalare fino al primo pomeriggio, quindi  visitare, per lo più a piedi, le città in cui facevo tappa e un paio di volte la settimana anche uscire dopo cena.

Infine, vorrei lanciare un messaggio di fiducia, per i genitori con un figlio che ha il diabete e  per tutti quelli che hanno il diabete di tipo 1 e si chiedono quale sarà il loro futuro; a condizione di curarsi bene e con un pizzico di fortuna, il diabete è una malattia che vi permette una vita normale e attività sportive intense anche dopo molti anni. Dovreste preoccuparvi di più quando vi sentite dire: “questo non lo puoi fare perché hai il diabete”, rispetto al ripetersi “questo non lo posso fare perché ho il diabete”.

Ricordo ancora che da bambino usavo la siringa di vetro da bollire ogni volta e al posto della glicemia, più volte al giorno, si faceva l’esame dello zucchero nelle urine (glicosuria); i giovani di oggi, grazie alla tecnologia, potranno andare sulla Luna in bicicletta!!!

I preparativi del viaggio, in bici, in compagnia del DT1

Bici &Equipaggiamento

Ho allestito personalmente la bicicletta. Essendo il primo viaggio, ho cercato di contenere il peso, pertanto ho rinunciato alla tenda anche per via delle temperature basse e ho costruito una bicicletta leggera e veloce.
Ho dedicato molta attenzione alla posizione in sella, che deve garantire la massima efficienza della pedalata, senza trascurare il comfort, indispensabile nelle lunghe giornate di cicloturismo.

Ho evitato elementi eccessivamente costosi, puntando sulla semplicità e la robustezza.Grande attenzione alla visibilità, per migliorare la sicurezza. Ecco alcuni dettagli delle mie scelte principali, per chi fosse interessato.

  • Telaio: da corsa in tubi d’acciaio saldo brasati, peso di 1,9 kg.
    Il carbonio a fronte di una grande leggerezza, pone qualche riserva sull’affidabilità su una bici da cicloturismo, tenuto conto anche del bagaglio da trasportare e della necessità di mettere dei portapacchi. L’alluminio, il titanio e l’acciaio, sono più pesanti, ma più performanti in termini di rigidità torsionale, e affidabilità se urtati. La scelta sarebbe caduta su un telaio su misura in titanio, in quanto leggero quasi come l’alluminio, non si ossida e resiste ai colpi senza danni come l’acciaio, ma poi esigenze di costo e di tempo, mi hanno fatto scegliere un intramontabile telaio da corsa in acciaio, ormai raro, ma che ho avuto la fortuna di trovare ancora imballato e ad un ottimo prezzo. Adottando un manubrio regolabile, e un reggisella apposito, sono riuscito ad adattarlo alle mie misure fisiche.
  • Forcella: saldo brasata in acciaio peso 680 gr.
  • Cerchi: posteriore con 36 raggi con profilo leggermente rialzato, per sopportare meglio il peso, anteriore con 32 raggi a profilo basso.
  • Pneumatici700x28c pieghevoli, di buona qualità, stretti e gonfiati a 6 atmosfere.
    La scelta dei cerchi e dei pneumatici è fondamentale per garantire l’efficienza meccanica; il concetto fondamentale è che quanto più le ruote sono leggere e i pneumatici gonfi, stretti e sottili, quanto più diminuisce l’attrito con il terreno e l’inerzia della massa rotante. La teoria va poi adeguata alle condizioni di viaggio, tenuto conto del carico che si deve trasportare, del tipo di strada che si percorrerà, del comfort che si vuole ottenere e infine dell’affidabilità del complesso ruote/pneumatici. Dopo essermi documentato sulla qualità del fondo stradale, ho deciso per una scelta intermedia tra una city bike veloce e una bicicletta da corsa. Per i cerchi ho preferito l’alluminio al carbonio, in quanto più affidabile ed economico ed un numero di raggi sufficienti a garantire la tappa giornaliera anche con uno o due rotti. Un buona riduzione del peso, l’ho ottenuta montando dei raggi sfinati (più sottili, con maggior diametro solo alle estremità),  che oltretutto sono anche più resistenti.
  • Guarnitura tripla
  • Cambio a 8 marce
  • Pedali a doppio uso, con aggancio su un lato e scarpe tipo MTB abbinate
  • Manubrio inclinazione regolabile
  • Sella in gel, misura conforme all’impronta del bacino.
  • Manopole in spugna
  • Portapacchi: in tubi d’acciaio ad alta resistenza, con staffe per telaio senza attacchi. Per evitare eccessive tensioni sui foderi verticali, ho agganciato le staffe superiori del portapacchi al tubo verticale del telaio.
  • Borse: 3 posteriori ad alta visibilità ed una sul manubrio, con custodia trasparente per la cartina, una sacca agganciata al telaio per gli utensili, una custodia sottosella per le camere d’aria, borraccia da 1 litro.

Una borsa frigo per conservare l’insulina, con dentro tre grosse piastre refrigeranti, poste attorno all’insulina. Per evitare rischi di congelamento, le piastre refrigeranti erano avvolte da un tessuto in microfibra. Ci sono in commercio dei contenitori termici per isnulinacontenitori termici professionali, che permettono di mantenere e monitorare la temperatura molto più a lungo, ma sono molto costosi, quindi ho dovuto rinunciarvi. Per evitare che la borsa frigo finisse per sbaglio, nel congelatore, con il rischio di raffreddare troppo l’insulina, sulla borsa ho apposto una semplice scritta: “ INSULINA 5/8 GRADI NO ICE!”.

Un sacchetto con intercapedine in idrogel, che permette con il semplice utilizzo di acqua di mantenere l’insulina al fresco.

Ho portato dell’insulina pronta per il microinfusore ed anche dell’insulina basale, nel caso in cui il microinfusore si fosse fermato, il tutto all’interno di penne pre-riempite. 

Ho calcolato le quantità di insulina, ricambi per il microinfusore, sensori aghi e strisce del glucometro, per la durata di tre mesi, nonostante il viaggio prevedesse un massimo di due mesi, che poi in realtà sono stati 40 giorni. Non ho previsto di acquistarne durante il viaggio, ma comunque per sicurezza, mi sono portato una prescrizione del mio medico, per facilitare l’eventuale approvvigionamento, oltre che una dichiarazione per i controlli alla frontiera.

Sommando la borsa, le mattonelle refrigeranti e l’insulina, si determina un volume ed un peso notevoli, che sarebbe possibile evitare se le multinazionali che producono insulina, in casi eccezionali, prevedessero, la consegna del farmaco in tutto il mondo, a fronte di una prescrizione nazionale, questo è già avvenuto con certi tipi di ricambi per il microinfusore.

  • Smartphone: è indispensabile, dalla prenotazione del pernottamento, alla ricerca di supermercati, banche e monumenti interessanti nei luoghi visitati ed ancora per orientarsi con il navigatore, ricevere notizie, fare foto e filmati, scrivere un diario, eventuali emergenze etc. etc.

Per quanto riguarda il diabete di tipo 1 , ho caricato sullo smarthphone, fogli di calcolo per calcolare l’insulina attiva (IOB), sia glucocentrica che pasto centrica, un diario glicemico con molte funzioni statistiche, utilità per calcolare la curva d’assorbimento dell’insulina e come eventualmente variare basali boli, un calcolatore del bolo onda doppia, comprensivo anche dei grassi e delle proteine.

Per maggior sicurezza ho portato due smartphone.

L’assistenza sanitaria nell’Unione Europea è garantita, presentando la propria Tessera Sanitaria, per cui non ho fatto assicurazioni sanitarie private, tenuto conto anche dei Paesi che ho attraversato.

Finalmente, il 13 marzo riesco a partire. Seguimi, ne parlerò nel prossimo articolo. Stay tuned!

Paolo

 

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