Ipertensione e pre-ipertensione in pazienti diabetici aumenta il rischio di aterosclerosi

I soggetti con diabete di tipo 2 che soffrono di ipertensione corrono un rischio più elevato di sviluppare l’aterosclerosi rispetto a persone non diabetiche e con valori pressori nella norma.
È quanto sostengono i ricercatori della Shanghai Jiao-Tong University School of Medicine in seguito a una ricerca condotta di recente allo scopo di approfondire le conoscenze relative all’associazione esistente tra ipertensione e aterosclerosi in pazienti diabetici.
Lo studio in particolare ha coinvolto 930 soggetti con diabete che hanno ricevuto cure ambulatoriali. Sono stati considerati affetti da ipertensione tutti i soggetti con pressione sanguigna sistolica pari a 120–139 mmHg o con pressione diastolica pari a 80–89 mmHg. La presenza di aterosclerosi è stata accertata per mezzo della misurazione dell’IMT (spessore intimo-medio carotideo), effettuata con gli ultrasuoni, e per mezzo della misurazione della baPWV (velocità di propagazione dell’onda sfigmica di braccio-caviglia) effettuata con un apparato di volume pletismografico.
In base a questi parametri il campione è stato suddiviso in tre gruppi, di cui uno composto da 167 soggetti normotesi, uno da 213 pazienti pre-ipertesi e l’ultimo formato dai restanti 550 soggetti risultati ipertesi. I ricercatori hanno inoltre riscontrato che il valore dell’IMT carotideo medio aumentava all’aumentare del valore pressorio in tutti e tre i gruppi di pazienti, e lo stesso accadeva per il valore della baPWV.
I ricercatori sono giunti alla conclusione che l’ipertensione possa essere un fattore predittivo per l’aterosclerosi in pazienti affetti da diabete di tipo 2 per-ipertesi e ipertesi, poiché questi presentano valori dell’IMT carotideo e della baPWV significativamente maggiori rispetto a soggetti normotesi. Questi dati suggeriscono che mantenendo la pressione sistolica al di sotto di 120 mmHg e quella diastolica al di sotto di 80 mmHg i pazienti diabetici potrebbero ridurre significativamente il rischio di aterosclerosi e, di conseguenza, il rischio di morbilità e di mortalità.

Fonte: 16 novembre 2009, Journal of Diabetes, Advance online publication

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